Gin.

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Spensi la tv e tornai in camera mia per mettermi a dormire.

Domani iniziavano le vacanze di Natale ed io avrei passato parte di queste vacanze a casa di mia nonna.

Mi spogliai per mettermi in pigiama dopo aver chiuso le tende della mia camera. Harry mi aveva vista già abbastanza volte.

Le riaprii e dalla mia finestra notai lui che camminava per la sua stanza in mutande, mi voltai immediatamente e sospirai sbattendo leggermente la mia testa al muro.

Ad un tratto udii la voce di Harry che mi chiamava sussurrando dalla sua finestra così mi affacciai.

-'Mi hai chiamata?'

-'Da circa tre ore!' Sbottò.

Sorrisi, -'Che c'è?'.

-'C'è che non ho sonno, domani è vacanza ed io voglio uscire' alzò le spalle.

-'Sono le undici di sera, dove vuoi andare a quest'ora?'

Avevamo già affrontato discorsi del genere la sera tardi, ma stavolta era diverso. Nel senso che io stavo cominciando ad interessarmi a ciò che voleva dirmi quando prima non lo ascoltavo nemmeno.

-'Aspetta, ho un'idea' sorrisi andando a prendere il cellulare sul letto, ritornai alla finestra e lui mi guardava con tono interrogativo.

-'Un paio di giorni fa Leah mi ha invitata ad una festa, comincia a mezzanotte!  Vacci' alzai le spalle.

-'Da solo?'

-'No, ne trovi di ragazze. Sarà pieno li' feci un sorrisetto finto.

-'Andiamoci insieme Gin'

Lo guardai pensierosa, -'Io e tu?'

-'Porta anche tua nonna!' Sbottò prendendomi in giro e poi continuò,  -'Ovvio, io e tu'

-'Va bene, mi vesto e ci vediamo fuori casa'.

Lo salutai con la mano e di corsa mi andai a preparare.

Indossai una tuta intera con scollo a cuore e una scollatura anche sulla schiena, poi indossai un paio di décolleté verniciate nere con tacco a spillo ed il mio pellicciotto.

Sistemai il trucco e i miei capelli neri e mi avviai fuori casa.

-'Quanto cazzo ci hai messo?' Sbottò infastidito.

-'Ho le mie esigenze' mi giustificai.

Salii sulla macchina di Harry e ci avviammo alla festa.

Mentre eravamo per strada ci fermammo in un semaforo e un gruppo di ragazzi e ragazze tutti con la puzza sotto al naso attraversò la strada.

-'Oh ma quello è il tuo ex!' Lo indicò Harry.

-'Shhh, abbassa sta mano!' Sbottai abbassando immediatamente la sua mano.

-'Che direbbe se ti vedesse con me?' Mi fece un sorriso malvagio.

-'Harry non farlo!' Puntai il dito contro lui.

-'Oh, Daniel!' Lo chiamò urlando fuori dal finestino e lui si voltò.

-'Io?' Si indicò.

-'Si tu, guarda chi ho in macchina!' Mi indicò fiero di se stesso.

-'Figlio di puttana' sussurrai senza riuscire a farmi sentire.

-'Ginevra?' Daniel mi guardò in modo schifato.

Guardai lui e poi il semaforo che divenne verde, Grazie semaforo! .

-'È verde,  parti!' Urlai chiudendo il finestrino di Harry.

Lui partì e mi guardò sorridente.

-'Schifo, fai schifo' sbottai scandendo le parole.

-'Che c'è' rispose con tono innocente.

-'Non mi rivolgere la parola!'

-'Come vuoi' fece spallucce.

Arrivammo alla festa e già c'era un sacco di gente, entrammo dentro casa insieme e poi io andai per i fatti miei.

Trovai le mie amiche che parlavano tra di loro.

-'Sorpresa!' Urlai eccitata.

-'Gin!' Risposero in coro.

-'Sei venuta!' Gridò Leah abbracciandomi.

-'Mmmh, ma non sono sola' sorrisi in imbarazzo e continuai, -'C'è Harry con me' feci spallucce.

Loro gridarono eccitate, -'Hai fatto colpo sul più figo della classe Ginevra Stones!' Simonetta mi spinse per provocarmi e la guardai male.

-'Cosa urli' la rimproverai.

Si erano già fatte le quattro del mattino e io, ubriaca, cercavo Harry per casa per tornare a casa mia.

Arrivai in giardino ed eccolo, stava facendo pipì su dei cespugli.

Andai da lui, -'Andiamo a casa' lo supplicai e lui si alzò i pantaloni.

-'Mia o tua' mi mise una mano sulla spalla mentre traballava.

-'Non mi importa quale, basta che mi porti via' sbottai spingendolo.

Mi prese per mano e tornammo in macchina.

Dopo mezz'ora arrivammo, scesi dalla macchina e caddi per terra iniziando a ridere come non mai.

-'Harry' urlai.

-'Dove sei Ginevra?' Urlò ridendo.

-'Per terra, aiuto' continuai ad urlare senza preoccuparmi dell'ora tarda.

Lui venne verso di me e mi diede la mano per farmi alzare ma cadde anche lui e lo fece proprio sopra di me.

Immaginate dunque la scena: alle quattro del mattino due amici sdraiati uno sopra all'altro fuori sull'asfalto in mezzo alla strada.

Il suo bacino era proprio in mezzo alle mie gambe e il suo naso sfiorava il mio.

-'Che comodità' sussurrò

-'Io non sono comoda' lo fissai.

Lui cominciò ad accarezzare i miei capelli che poggiavano sull'asfalto.

-'Posso baciarti?' Chiese quasi supplicandomi.

Io annuii ammaliata dal suo sguardo.

Poggiò le sue morbide labbra sulle mie e io lasciai che la sua lingua entrasse nella mia bocca.

Strinsi i suoi ricci in un pugno e con l'altra mano viaggiavo all'interno della sua maglia.

-'Andiamo dentro' sussurrai.

-'Buona idea' si alzò da sopra il mio corpo e mi tirò su.

Andammo in camera mia e ci buttammo sul mio letto.

-'Fammi vedere cosa sai fare' disse maliziosamente.

Ormai il padrone del mio corpo era l'alcol perciò non avevo alcun freno inibitore.

Iniziai a spogliarmi e rimasi completamente nuda ai suoi occhi.

Lui era li che mi fissava voglioso di fare chissà cosa.

Si spogliò anche lui e si posizionò all'interno delle mie gambe.

Penetrò in me senza lasciarmi abituare, lanciai un gridolino di piacere.

Continuammo così,  fino a quando entrambi non ragiungemmo l'orgasmo insieme e fu li che lui si sollevò da me per ricadermi accanto sul letto.

Lui guardò l'ora, -'Le sette del mattino' mi guardò e sorrise.

-'Resti o vai via?' Chiesi.

-'Resto' mi baciò e si addormentò con me.

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