Gin.

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Mi chiamo Ginevra vivo a New York e ho 18 anni, frequento l'ultimo anno delle superiori e tra circa 5 mesi avrò quel temutissimo esame di stato. Sono fidanzata da 3 anni con un ragazzo più grande di 21 anni, si chiama Daniel.

Era sabato ed ero appena arrivata in classe, aspettavo la mia compagna di banco per fumare una sigaretta prime delle lezioni. Solitemente lei, Leah, arriva sempre un po' più tardi.

Finalmente arrivò ed insieme andammo nel balconcino per fumare, li con noi c'erano i nostri compagni di classe tra cui Harry.

Lui è l'unico a frequentare la mia stessa classe dal primo anno, perciò ci conosciamo da più tempo anche se non si vede perché non ci calcoliamo molto.

-'Che materie abbiamo oggi?' Chiese Leah fissandomi sospirando la sua sigaretta.

Ci pensai, -'Tre ore di scienze, una di igiene e l'altra di storia'.

-'Ma che palle!' Alzò la voce.

Gettai la mia sigaretta ormai finita e rientrai in classe.

La professoressa di scienze era già in classe, ma non mi importava più di tanto. Le sue ore erano paragonabili a delle ore di supplenza.

Mi sedetti al mio posto e iniziai a parlare del più e del meno con le mie compagne più strette: Leah, Christina, Ylenia, Roxenne e Simonetta.

-'Che fate stasera?' Chiesi curiosa alle cinque ragazze che mi guardarono.

-'Io e Simo andriamo al pub' fece spallucce Roxenne.

-'Tu Yle?' La indicai.

-'Con Dario e amici in discoteca' sorrise eccitata.

-'E tu Christina?' C'è il compleanno di mia nonna stasera sbuffò seccata e io risi divertita insieme alle ragazze.

-'Tu inveve che fai?' Mo domandò Simonetta.

-'Devo andare in una cena di Gala, Daniel mi rompe il cazzo con queste cose' Roteai gli occhi.

-'Meglio di passare un weekend a casa di nonna!' Urlò Christina.

Risi arricciando il naso.

-'Cosa fai stasera, Gin?' Una voce maschile mi distolse dal discorso con le mie compagne, era Harry.

-'Cena di gala' lo guardai incrociando le gambe sulla sedia.

Lui aggrottò le sopracciglia, -'Dove?' Domandò curioso.

Che strano, non si era mai interessato ai miei programmi.

-'Sinceramente non lo so, te lo faccio sa-..' mi interruppe.

-'No, non mi interessa' alzò le spalle e tornò a scherzare con I ragazzi.

-'Bah' mi lamentai.

La giornata a scuola era finita e il mio ragazzo mi aspettava fuori dalla scuola per accompagnarmi a casa.

Suonò il clacson e lo vidi.

-'Ciao amore!' Esclamò entusiasta.

-'Ciao tesoro' dissi freddamente.

-'Stasera vestiti elegante' sorrise guardando la strada.

-'Lo so' sbuffai.

Non parlammo per il resto del ritorno a casa.

-'Ci vediamo stasera!' Urlò dalla macchina e io annuii distrattamente.

-'Signore aiutami!' Sbattei la porta di ingresso senza preoccuparmi di nessuno, tanto I miei erano fuori per una crociera. Dovevano festeggiare e 20 anni di matrimonio.

Andai in cucina e mi preparai un paio di toast, dopodiché andai in camera per cominciare a cercare qualcosa da indossare per quella cazzo di serata di Gala.

-'Questo no, questo nemmeno, questo?' Lo guardai con tono interrogativo e poi decisi -'Nemmeno' ringhiai.

Poi mi venne un flash.

Mia sorella Dafne, ormai non vive più con noi perché è sposata con un bambino, ha ancora un po' dei suoi vestiti nella sua vecchia camera.

Aprii il suo armadio e trovai un tubino aderente verde acqua corto con una stoffa trasparente che continuava dietro il vestito. Era una sorta di strascico ma non arrivava a terra.

Lo abbinai con dei saldali argentati con tacco alto.

Erano già le otto di sera e Daniel sarebbe passato da un momento all' altro, conoscendo la sua puntualità insopportabilmente perfetta.

Suonò il clacson e mi affrettai ad uscire.

-'Sei bellissima' mi diede un bacio casto sulle labbra e io mi sistemai sul sedile.

Non lo sopportavo quasi più.

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