Capitolo 11

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<<Sì, ok, ciao.>> Io e Darren stiamo facendo colazione e lui è al telefono con la signora Rose, che ha chiamato per sapere se la casa stesse bene e non fosse rovinata. Vorrei parlargli di ieri, ma non ci riesco. Non sono coraggiosa come dice lui. A parte un ciao e un buongiorno, nessuno ha detto niente. È da quando mi sono alzata che prendo un respiro profondo, penso "ora glielo dico", schiudo la bocca e poi nulla. Non riesco ad articolare nemmeno una sillaba. Anche Darren ha cercato un paio di volte di parlare. Ora ce la faccio, ne sono sicura. Prendo l'ennesimo respiro. E parlo. <<Darren, io ti amo davvero. Non sono brava con emozioni e sentimenti, e penso che lo sai, ma per la prima volta con te riesco a vivere davvero, riesco a sentirmi umana. Chi è nato già immerso nei sentimenti, non sa cosa significa viverne senza. Sono sicura di amarti. Ho fatto fatica ad accorgermene, però a sentirlo no. So benissimo che c'è qualcosa che ti causa dei problemi e probabilmente è qualcosa di grave. Non voglio immischiarmi. Se vuoi il mio aiuto sarei felicissima di aiutarti e se non vuoi sono contenta lo stesso. So che mi ami, quando me lo hai confessato i tuoi occhi erano sinceri e non mentiresti mai su qualcosa di importante. Ti darò tutto il tempo di cui hai bisogno, fossero anche anni. Io ti amo tantissimo, Darren. >> Tutto d'un fiato. Penso di aver respirato soltanto una volta in tutto il discorso. E ho parlato talmente in fretta che non sono sicura che abbia capito quello che ho detto. Provo tanto sollievo, come se prima di parlare tenevo in mano un'incudine di 10 kili e ora sono libera. Sono riuscita a guardarlo negli occhi mentre parlavo e gli ho trasmesso tutte le emozioni che sentivo nel mio cuore. I suoi occhi erano contenti, felici e all'inizio del mio discorso credo che avesse paura che fossi arrabbiata e che non lo amassi più, ma lo odiassi. Non dice niente, si alza con un sorriso stampato in faccia e mi bacia. È un bacio intenso e appassionato, come se volesse farlo da tempo, come se era da anni che non ci vedevamo. Un'altra esplosione avviene nel mio cuore e sento tanti coriandoli che volano da tutte le parti. Sento un fuoco che brucia dentro di me, che diventa sempre più forte. Centinai di fiori sbocciano nel mio stomaco e mi invadono di tanti profumi diversi. Mi alzo in piedi, non spezzando la magia e Darren mi spinge contro la parete. Le sue mani sono nei miei capelli arruffati, ma pian piano vanno sempre più giù. Le sue mani sotto la maglietta che indosso fanno su e giù sulla mia schiena. Il suo tocco è come una magia. Ogni volta che le sue dita scorrono sulla mia pelle in me sboccia una rosa.

Il fuoco ora mi ha conquistato completamente. Poi i suoi baci passano al collo e dopo mi prende in braccio e mi porta sul divano. <<Io non ho bisogno di tempo, ne di qualsiasi altra cosa al modo. Ho solo bisogno di te. >> mi sussurra ci sdraiamo sul divano. Lui è sopra di me, ci stiamo per baciare di nuovo quando suona il campanello. Nessuno ha mai suonato il campanello da quando io ero qua e adesso invece suona, rovinando il nostro momento perfetto. Darren si alza e va a da aprire alla porta. <<Amico!>> Un ragazzo di circa 16 anni entra in casa. Io mi metto seduta, anche se quel ragazzo non nota neanche la mia presenza. <<Rick!>> Darren e Rick si abbracciano. Rick non deve essere di queste parti: ha i capelli rossi e la carnagione molto chiara, gli occhi sono di una tonalità di azzurro chiarissima. <<Ehi, come stai? Ero da queste parti e allora sono passato a salutarti. Ti va di andare a fare un bel pic-nic? Ho qui tuto il necessario>> Darren guarda nella mia direzione e perciò Rick gira la testa. <<Oh, ciao, non ti avevo visto, scusa. Sono Richard, un amico di Darren se vuoi puoi venire anche tu>> Annuisco e Rick si rivolge a Darren sottovoce. <<Finalmente hai trovato una ragazza, era ora!>> <<Tu, invece?>> Rick scoppia in una risata <<No, io per il momento no, anche se lei non mi dispiace. Come ti chiami?>> Mi volto e arrossendo rispondo <<Vanessa>> <<Piacere di conoscerti. Visto che siete già tutti pronti andiamo?>> guardo Darren e capisco che dovremo rimandare a un'altra volta. <<Ok>>

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