Capitolo 26

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Io e Darren siamo già nella terza città. Però c'è stato un cambio di programma. Mentre dovevamo essere nella città con la banca del Paese 3, siamo in quella del 5, per confondere le tracce. Dopodiché andremo in quella del 3 e poi del 4. Siccome sono troppo confusa per concentrarmi sulle mie abilità, sia io che Darren crediamo che oggi non sia in vena per combattere. Nessuno ci ha riconosciuto per strada o all'hotel, anche perché nelle foto non indossavamo i passamontagna e quindi nessuno sa che i ladri si nascondono dietro di questi. Abbiamo già fatto il check-in e, come al solito, sono sul balcone. Questa volta, però, non osservo la vista, ma il pavimento. Penso a quello che dovrò fare. Non ho paura. Ora so di cosa sono capace. Ma sono arrabbiata con me stessa e incredibilmente triste. Darren è preoccupato per me, sono la cosa che più ama al mondo e gli sto spezzando il cuore. Lentamente. Ogni giorno è come se con un pugno gli colpissi il cuore, ma non si spezzasse del tutto. Non posso fargli questo, lo so. Però, non posso nemmeno arrendermi. Per anni ho vissuto odiandomi, odiando i miei genitori per avermi lasciata da sola e odiando tutte le persone attorno a me. Troppi anni a pensare e ripensare a cosa avessi potuto fare se non fossero morti e a cosa avrei potuto fare se il mondo fosse stato un posto buono e accogliente. Ora posso vendicarmi contro le persone che mi hanno causato tutto questo dolore e il dolore, le grida, le morti, le litigate, le lacrime di migliaia di altre persone. La mia vendetta è solo iniziata.

Il cielo è limpido, ma il sole non arriva su questo balcone e quindi all'ombra fa freddo. Inoltre, sono le 7, quindi è normale che non faccia molto caldo. Per un attimo pensavo che il sole lo facesse apposta per farmi capire che tutto quello che sto facendo è completamente sbagliato. Ho pensato anche che se riuscissi nel mio piano, i Paesi andrebbero a me, e, nonostante quello che mi ha detto Greg, non sono sicura che riuscirei a controllarli. Potrei fare andare il mondo alla deriva. E poi non avrei tempo libero, dovrei trasferirmi e vivere per un eternità, vedendo tutte le persone attorno a me lasciarmi e morire. Fa troppo freddo, entro in camera e chiudo la finestra. Mi siedo ai piedi del letto e non smetto di riflettere. Darren è seduto su una poltrona di fianco al letto. <<Ti va di parlare?>> mi chiede. Ho assolutamente bisogno di parlare. Non posso tenere tutto dentro la mia mente, dentro il mio cuore. Gli devo dire che non voglio fargli questo, ma che comunque non posso stare senza fare niente. Gli devo dire tutti i miei dubbi, chiedergli se sarò in grado di gestire il mondo. So che lui sarà sincero nei miei confronti. <<Lo so che non vuoi che lo faccia, però tu non sai cosa ho passato. E a volte preferirei non saperlo nemmeno io. Non puoi nemmeno chiedermi di restare ferma, quando potrei fare molte cose. E so che non me lo chiederesti mai. Io credo di potercela fare, a ucciderlo. È una persona normale come le altre, solo che è molto potente politicamente. Il problema che mi tormenta è che non penso di essere adatta a prendere il suo posto.>> la mia voce si spezza e, anche se vorrei dire tutte le mie altre paure, mi lascio andare alle lacrime. <<Saresti un capo fantastico, davvero. Mi ci vorrebbe un'ora intera per raccontarti tutte le tue qualità.>> sorride e si siede accanto a me. <<Hai ragione. Dovresti sconfiggerlo. Ti aiuterò, però non posso mentire. Sono preoccupato per te.>> mi bacia, con delicatezza, non sapendo se fossi d'accordo. Rido, pensando che oggi non dobbiamo rapinare nessuna banca o fuggire da nessuno. <<Che c'è da ridere?>> anche Darren è stato contagiato dalla mia risata <<No, scusa, è che possiamo passare la serata insieme.>> continuando a ridere, dico <<Lo so che non fa ridere per niente, ma in questo momento mi fa troppo ridere>> continuiamo così fino a che non mi fanno male i muscoli a forza di ridere. Le sue labbra scivolano giù, lungo il mio collo. Ho indossato una camicia con tantissimi bottoni e ora mi sto rimproverando per aver messo qualcosa di così complicato da togliere. Una volta che ha finito, mi siedo sopra di lui e comincio a baciargli tutto il viso, mentre le sue dita creano un passaggio sulla mia schiena. Darren mi sfila i leggins,. Ultimamente indosso solo quelli, sono troppo comodi. Darren si toglie la maglietta, ogni bacio che mi da sul petto, è come se invece di baci, si posassero su di me petali di rosa. <<Credo di avere bisogno di una doccia>> gli rivolgo un sorriso malizioso <<Sì, direi proprio che ne abbiamo bisogno.>> mi porta in bagno, apro l'acqua della doccia. Mi infilo sotto l'acqua che scende e i miei capelli si inzuppano subito, ricadendomi sulle spalle. Accompagno le sue mani fino ai miei slip, comunque non ce n'era bisogno, li avrebbe tolti anche da solo. Nel sfilarli, miliardi di fulmini mi colpiscono, come la scorsa volta. Darren mi segue e ora anche lui è fradicio. Oltre alle mani di Darren, l'acqua scroscia sulla mia pelle, scacciando via tutti i miei dubbi di poco prima. Avvolgo una gamba di Darren con le mie e quando mi bacia ogni angolo del mio corpo, mi sento avvolta da uno strato di fuoco, e non si spegne con tutta l'acqua che ci passa sopra, mi fa sentire così viva, mi fa bruciare. Le mie vene lasciano spazio a canali di fiamme. Darren è così caldo, nonostante questo freddo, che il suo calore si sentirebbe a metri di distanza. La luce del tramonto filtra dalle tende e producendo una specie di arcobaleno su una parete. Scommetto che Darren riuscirebbe anche a sciogliere un cuore di ghiaccio. Non c'è nemmeno un millimetro a separarci. Gli affondo le dita nei capelli, quando le sue labbra si posano di nuovo sulle mie. Certe volte, da come mi bacia, Darren mi sembra un angelo. Mi vergogno un po' con tutta questa luce, anche se amo Darren, è che quando eravamo insieme non c'era mai così tanta luce. E poi io non sono affatto bella, mentre Darren è perfettamente magnifico. Le mie labbra scendono lungo il suo corpo .<<Certe volte mi ricordi un'orchidea>> Darren mi accarezza il viso, spostando una ciocca di capelli <<La tua bellezza non è paragonabile a nessun fiore, ma i tuoi occhi mi ricordano i petali di un'orchidea. Sei allo stesso tempo forte come una tempesta e fragile come un fiore.>> è la cosa più romantica che abbia mai sentito. <<Non so cosa dire>> sono commossa da quello che ha appena detto. <<Non c'è bisogno che tu dica niente. Sai già esprimere benissimo quello che senti>> avvolgo le mie gambe al suo corpo. Meteoriti e stelle comete illuminano il cielo dentro di me. Il mio corpo, con l'avanzare delle mani e delle labbra di Darren mi appartiene sempre di meno. Mi fa apposta il solletico per farmi ridere. La mia pelle sembra accarezzata dai raggi del sole, quando Darren la sfiora col suo sorriso. Mi accorgo che sta già diventando buio. Sento le sue labbra risalirmi lentamente sulle anche. L'acqua della doccia diventa immediatamente gelata e lancio un grido, spostandomi dall'uscita dell'acqua. <<Che c'è?>> Darren è perplesso, e in effetti, sembrava che avessi visto un fantasma <<Scusa. L'acqua è diventata gelata>> Darren chiude l'acqua <<Vuol dire che devi scaldarti>> <<Sì, ho molto freddo>> Darren mi sorride. Mi appoggio alla parete di marmo e mi aggrappo alla sua schiena. Lui nota la mia incertezza. <<Va tutto bene?>> Darren cerca il mio sguardo <<Sì, è che... c'è così tanta luce e tu...tu sembri un angelo, ecco. Io invece...>> Darren scuote la testa, convinto.<<Non esiste nulla nell'universo, che possa essere comparato a te. Ti prego, credimi.>> vuole davvero che gli creda. Annuisco con la testa, mordendomi il mio labbro inferiore. E ora so che tutto il calore della terra, in questo momento si è depositato dentro di me. Le mie unghie scendono lungo il petto di Darren. Le mie labbra stuzzicano le sue spalle, prima di appoggiarci sopra la testa. Darren mi accarezza i capelli bagnati e io appoggio la mano sul suo petto, all'altezza del cuore, per sapere se tutto questo è solo un altro sogno. Mi da un bacio in fronte. Faccio fatica a respirare, ma voglio baciarlo, fino a quando non esaurirò del tutto l'ossigeno. Darren mi morde il labbro inferiore. Dopo segue le curve della mia schiena con dei baci. Sento dei brividi rincorrersi fra le mie vertebre. Le mie unghie smaltate di viola, gli corrono lungo il braccio. Non avevo visto che Darren aveva così tanti muscoli. Le sue braccia sono così forti, ma quando mi stringe sono la cosa più dolce del mondo. Siamo fatti l'uno per l'altra, combaciamo perfettamente come i pezzi di un puzzle. Mi fa rabbrividire quando le sue dita scorrono lungo i miei fianchi e i miei glutei. Apro l'acqua, anche se è fredda. Inoltre, abbiamo bisogno di un po' di fresco. Mentre Darren mi assapora, io mi rilasso, con le gocce d'acqua che creano torrenti lungo le mie braccia.

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