Proprio nel momento in cui era riuscita a prendere sonno, dopo una notte travagliata, ad Harleen suonó la sveglia. Non era riuscita a dormire neanche un po' quella notte, questo perchè la mattina dopo avrebbe segnato per lei l'inizio si di un nuovo lavoro, ma piú che altro di una nuova vita. Infatti era il primo giorno di lavoro per la dottoressa Quinzel presso l'Arkham Asylum. Harleen era molto emozionata di cominciare a lavorare ma allo stesso tempo aveva paura di non essere all'altezza dell'incarico. Infatti, appena laureata, non solo aveva ottenuto un lavoro presso l'ospedale psichiatrico per criminali di Gotham City, ma le era anche stato assegnato il "paziente" piú pericoloso di tutti. Si trattava del Joker, il clown principe del crimine, che per anni aveva terrorizzato la cittá tra furti, rapine e omicidi. La sveglia continuava a suonare fastidiosa, e Harleen cominció a tastare sul comodino ad occhi chiusi nella speranza di spegnerla. Si alzó con fatica dal letto, si stiracchió e si fece la doccia, poi andó in cucina. Preparó del caffè e mentre lo sorseggiava cominciava a vestirsi. Voleva fare una bella impressione il primo giorno, ma non aveva dei vestiti chissà quanto eleganti, cosí scelse una camicetta bianca e un paio di pantaloni neri e indossó dei tacchi. Legó i lunghi capelli biondi in un ordinato chignon, prese la borsa, e chiamó un taxi. Questo arrivó circa un quarto d'ora dopo, e di fretta e furia, vi entró intimando al tassista di fare presto. Arrivata all'ospedale, l'atmosfera era piú tetra di quanto pensasse. L'Arkham Asylum era un imponente edificio che ad Harleen pareva la casa stregata di un film horror. Inoltre, il clima non aiutava il luogo a risultare piú allegro, difatti la pioggia era copiosa e il vento ululava forte; L'edificio era circondato da un grande giardino, per nulla curato. I grandi cancelli d'ingresso in stile gotico erano molto arruginiti e ricchi di motivi floreali. Una guardia, da una cabina nel cortile, fece aprire il cancello. Harleen uscí dal taxi e si diresse verso l'ospedale. Tutto all'interno sembrava molto moderno e all'avanguardia rispetto a come veniva presentato fuori. La neo psicologa venne accolta da un dottore sulla cinquantina abbastanza alto e robusto. Egli La salutó cordialmente e si presentó :《 Buongiorno, lei dev'essere la dottoressa Quinzel, dico bene? Io sono il dottor McCay, e le mostreró come funzionano le cose qui, e il suo studio, naturalmente. 》Harleen fece un sorriso e ringrazió il dottore. Dopo una breve visita all'ospedale, entró nel suo studio, una cameretta non troppo grande dalle pareti giallo tufo. Al suo interno vi erano una scrivania con un computer e un porta penne, e una piccola libreria. La ragazza si mise subito al lavoro e notó che tra circa dieci minuti avrebbe avuto la sua prima seduta con il Joker, cosí cominció a fantasticare su un suo possibile futuro, dove sarebbe diventata celebre come "la neolaureata che riuscí a curare il Joker" e pensó addirittura di scrivere un libro su di lui. Correva troppo. Non aveva ancora capito con chi doveva relazionarsi e cosa comportava farlo. Lei lo immaginava solo come un cattivo soggetto, non aveva idea di chi fosse realmente. Si ricompose, indossó un paio di occhiali da vista e il camice bianco, prese il block notes e si diresse nel seminterrato, dove erano tenuti i pazienti piú pericolosi. Scese le scale, percorse un lungo corridoio con delle luci soffuse e, in fondo a sinistra, vi era la cella del suo paziente. Il dottor McCay le aveva suggerito di registrare le sedute del clown, cosí, nascose un piccolo registratore nella tasca del camice. Digitando un codice ricevuto in precedenza, la spessa porta in metallo si aprí automaticamente con uno scatto verso destra. L'intonaco era celeste polvere e parecchio rovinato. Vi erano una brandina, un wc, e una sedia di plastica bianca. Gli occhi cerulei della psicologa esaminarono attentamente la cella, poi, si spostarono su una figura, rannicchiata in un angolo della stanza con una camicia di forza e un pantalone da pigiama viola. Joker. Harleen si schiarí la voce, poi disse:《 Buongiorno, signor J. le va di chiacchierare un po'? 》Joker non disse nulla per un una frazione di secondi, poi alzó lo sguardo e fece un gran sorriso, che mostrava alcuni denti d'argento. Aveva gli occhi simili a quelli di Harleen solo piú chiari, tendenti al grigio. Il colorito della pelle era molto pallido; le labbra erano di un forte rosso che pareva avesse il rossetto. I capelli erano molto folti, di un verde acceso. Harleen fece un gesto con il braccio verso il lettino. Joker si alzó e si sdraió, non distogliendo neanche un secondo i suoi occhi splendenti dalla bella dottoressa, poi disse:《 parla pure, Harley 》Harleen lo guardó stranita, poi rispose:《 Come mi ha chiamata scusi? 》Joker esplose in una fragorosa ma inquietante risata che turbó un po' la sua psichiatra, poi aggiunse:《 Harley, Harley Quinn! É piú carino di Harleen Frances Quinzel, non trova anche lei? Anche perché ricorda Arlecchino! 》Harleen non rispose, lo guardó sorridendo.
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Alter - ( Joker & Harley #Wattys2017)
FanfictionHarley è cambiata per Joker, ha lasciato tutto e tutti per diventare la principessa del crimine e per stare accanto al suo principe. Ma come è nato questo amore folle? Come ha fatto Joker a trasformare la dottoressa Quinzel nella sua Harley Quinn?