14. Uscita a quattro Pt.1

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È la terza volta che ci baciamo in...un giorno e mezzo, credo. Non dovrei esserne sconvolta, eppure lo sono! Non ho mai dato troppa importanza ai ragazzi, non che avessi potuto in ogni caso. Ho avuto qualche fidanzatino platonico ai tempi delle scuole medie, poi c'è stato Lorenzo, lo scorso anno, pensavo che tra noi potesse esserci qualcosa di importante, ma non è stato così. Ok, è una stronzata! Ho sempre saputo che con lui non sarei andata da nessuna parte, era solo l'unico a prestarmi minime attenzioni e con cui ho deciso, senza pensarci molto, di perdere la mia verginità.
Non è stato orribile, ma neanche piacevole. Niente di lontanamente simile.
Eravamo a casa sua, guardavamo un film ed è successo. O meglio, io fatto sì che accadesse. Credo che per me fosse l'ennesima cosa da affrontare come una sorta di cerotto da togliere velocemente ed indolore. Veloce lo è stato eccome, indolore decisamente no! Non eravamo preparati nessuno dei due, neanche lontanamente.
Devo ammettere che lui cercò in tutti modi di mettermi a mio agio e non farmi sentire dolore, ma la verità è che lui stesso non era a suo agio e sapeva meno di me dove andare a mettere le mani. Dopo quella volta ci abbiamo provato un'altra volta, ma le cose non migliorarono anzi, se possibile, peggiorarono solamente. Semplicemente il mio corpo e la mia mente non rispondevano ai suoi tentativi di farmi...sciogliere, per così dire.
Pensavo che il problema fossi io, l'ho sempre pensato fino ad ora. Poi , niente, vengo qui ed il mio mio corpo e la mia mente prendono improvvisamente vita. Mi basta uno sguardo di Diego per farmi perdere il controllo.

Sono ancora bagnata fradicia, la camicia strappata e i suoi bottoncini riversi sul pavimento. Non riesco a muovere un muscolo, mi sento frastornata. Chissà se gli altri non ci fossero stati come sarebbe andata a finire questo incontro. L'avrei fermato? Dubito fortemente che si sarei riuscita! Per qualche attimo non ci ho capito niente, probabilmente saremmo andati oltre, molto oltre e poi me ne sarei pentita. O forse no, non lo so. Non so proprio un bel niente in questo periodo!

Dopo una doccia bollente, mi ritrovo impelagata nuovamente in un tira e molla telefonico con Vale:

"Dai andiamo a mangiare una pizza con questi miei amici e poi, se vuoi, ti riaccompagno a casa. Però devi venire almeno a cenare con noi, muoio dalla voglia di presentarteli!"
"Non lo so...sono ancora infreddolita a causa di tutta quella pioggia e poi non mi va di disturbarti per accompagnarmi prima..." mi sento veramente uno straccio, la febbre che avevo preventivato inizia già a dare segni di vita.
"Ma scherzi?! Non è un problema riaccompagnarti dopo la pizza, dai Mí vieni!"

Continuiamo così per un po', è una che non molla mai la presa, ti porta allo sfinimento e alla fine non puoi che cedere alle sue richieste.
Vorrei restare a casa e mettermi a letto, ma non voglio passere per la sfigata di turno che passa il sabato sera chiusa in casa e per giunta a letto. Non davanti agli amici di Samuel.
Quindi, questa volta, nonostante io abbia un'ottima giustificazione per non uscire, accetto l'invito.

"Va bene, vengo." dico con rammarico.
"Brava così ti voglio! Che cosa ti metti?" Alzò gli occhi al cielo, tanto lei non può vedermi.
"Non lo so, andiamo a mangiare una pizza quindi...un jeans e una maglia ci stanno tutti..."
"Ma è sabato, non so..."
"Se hai intenzione di farmi indossare qualche altro vestitino scordatelo! Questa volta non cederó!" In tutta risposta lei ride fragorosamente.
Stacco la telefonata che è ancora in piena crisi decisionale sull'abbigliamento per evitare che mi trasmettesse un'ansia inutile.

Resto fedele all'opzione jeans, ma ci abbino su la camicia nera comprata questa mattina. Provo prima a lasciarla fuori dal jeans e non mi convince, la metto dentro e...devo ammettere che non mi dispiace. Indosso degli stivaletti neri leggermente alti, di quelli dal tacco non sottile e comodo, e metto su il giubbotto di pelle nero. Mi trucco leggermente e lascio i capelli un po' mossi, considerando le condizioni atmosferiche non vale la pena passarci su la piastra.
Mi guardo allo specchio: per un sabato sera ed una pizza, direi che va più che bene così!

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