19. Il compleanno Pt.4

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Quando arrivo al tavolo vengo subito accolta da una smagliante Vale che mi presenta a tutti quelli che non conosco.
Non vedo Samuele ne gli altri e un po' ne sono sollevata.

" Dov'eri? Ti sto aspettando da un sacco!"
Quasi mi sgrida.

"Ero al bagno, c'era una fila pazzesca, scusa!"

Ometto la parte inerente Vittorio e...Diego. Lei non sa niente di quello che è successo, non perché gliel abbia voluto tenere nascosto, ma solo perché non ho proprio avuto l'occasione di raccontarglielo!

"Ora per farti perdonare vieni a ballare con me e non accetto un no come risposta!"

Letteralmente mi tira verso il centro della sala, poco distante dalla consolle dove il  dj sta dando il meglio di se.
Ritrovo il mio coinquilino già bello che andato. Eppure credevo di essermi allontanata solo per un po'.
Con lui ritrovo anche tutti gli altri, purtroppo! E di nuovo eccoli lì, i due piccioncini.
Mi sforzo di non guardare nella loro direzione perché mi si leggerebbe in faccia tutto il disagio e disprezzo che provo. Forse un Samuele meno ubriaco si sarebbe già accordo che qualcosa non va.

"Questo è per te..." Pietro mi porge un bicchiere, "è uguale a quello che prima ti ha ordinato Vittorio."

Il drink finto leggero, insomma!

"Ah, grazie mille...non dovevi!"
"Tranquilla, tanto offre lei..." e guarda sghembo Vale stringendole affettuosamente il fianco.

Ho come la sensazione che anche lei non abbia avuto il tempo di aggiornarmi su delle cose.

Quando sono ormai alla fine della mia personale poltiglia alcolica mi sento più leggera, non ubriaca e neanche brilla, solo più leggera. Inizio a divertirmi, mi lascio contagiare dal buon umore della mia amica e ballo senza sosta.
Non lo credevo possibile considerando che ho ai piedi queste scarpe infernali create proprio per torturare povere ragazze ignare dell'esistenza di tanto fastidio.
Quasi non esiste più nessuno. Quasi perché lui è qui, da qualche parte non troppo lontano, avverto la sua presenza. Lui è qui e lei è con lui. Ed io che ero leggera mi riscopro pesante e sono incazzata.

"Vale prendiamo qualcosa altro da bere?"
Arrivederci buon senso !
"Siiii..." lo dice trascinandomi per una mano al bar.

Siamo in fila al bar quando inizia a guardarmi come se si aspettasse la confessione di un reato da un momento all'altro.

"Che c'è? Perché mi guardi così? " chiedo ingenuamente perché, sul serio, non capisco il perché del suo sguardo inquisitore.

"Perché te lo leggo in faccia che qualcosa non va! In più..." alza gli occhi in modo strano verso il bar "vuoi bere di tua spontanea volontà, c'è per forza qualcosa che non va!"

L'ho passata liscia con Samuele, ma non con lei a quanto pare.
Maledizione, ha ragione Lucia quando dice che il mio viso è incapace di serbare segreti.

"Giuro che te ne avrei parlato domani..."
"Su su, sputa il rospo!"

Titubo un po', non perché non voglia dirglielo ma perché non mi sembra il caso di farlo qui. Tuttavia la conosco e non cederebbe di una virgola se le chiedessi di aspettare a domani.

"Niente di grave...hai presente Diego si?"
''Cazzo si, impossibile non ricordarlo tant'e' figo!'' beh, in effetti...

Cambia espressione, poi mi fa segno di continuare.

"Beh...c'è stato qualcosa tra noi, qualcosina niente di che. Questo è quanto, i dettagli li avrai domani, adesso proprio non mi va!" Taglio corto perché so che mi avrebbe tempestato di domande di qui a poco e vorrei solo riuscire a scrollarmi di dosso la ritrovata pesantezza.

"Aspetta, no...fammi capire: c'è stato qualcosa tra voi e adesso lui ficca la lingua in bocca ad un'altra? E per di più davanti a te?"
Faccio di sì con la testa e aggiungo:
"L'altra per la precisione lavora con me..."

"Scusa, scusa...rettifico fanne due di negroni!" Si rivolge al barman, poi di risposta al mio sguardo interrogativo aggiunge: "Credimi hai bisogno di qualcosa di più pesante, poi mi ringrazierai...adesso andiamo a far vedere allo stronzo cosa si è perso!"

Mi trascina nuovamente con la mano senza darmi la possibilità di oppormi a quello che immagino sia un piano diabolico partorito dalla sua altrettanto diabolica mente.

Che qualcuno mi aiuti!

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