22. Camminare sulla linea

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Vengo svegliata da un incessante suono in lontananza, che diavolo è? Provo a muovermi ma, ad ogni tentativo, la testa mi sbatte come se qualcuno vi stesse giocando a calcio all'interno. Quel maledetto suono non smette di esistere e non riesco a capire da dove provenga.
Che ore sono?
Guardo la me nello specchio di fianco al letto e fatico a riconoscermi. Dio, ho un aspetto pietoso. Osservo il caos intorno a me, che pare riflettere a pieno quello nella mia testa: vestiti buttati alla rinfusa, scarpe in ogni dove, due bottiglie d'acqua riverse in terra e potrei continuare quest'insulsa lista ancora a lungo, ma mi ricordo che qualcosa suona e si da il caso che ho appena realizzato che quel qualcosa è il mio telefono.

Il mio maledettissimo telefono che non so dove sia. Seguo il suono della suonaria, mi alzo dal letto e ovviamente non potevo che ritrovarlo a terra. Come ci sia arrivato davanti alla porta del bagno è un mistero!

Guardo il nome sul display...cazzo!   

'' Pronto, ciao papa!''rispondo dandomi un tono, cercando di non far trasparire il mio sentirmi di merda.

'' Piccola! Come stai? Non chiami da qualche giorno, eravamo molto in pensiero!"cerca di mantenere la calma, anche se so che vorrebbe sbranarmi se solo potesse. E non perché sono una pessima figlia, che per giorni non ha pensato minimamente di dare segni di vita. No, non per questo. Ma perché il mio povero, dolcissimo, papà si sara dovuto subire tutte le lamentele della mia poco mansueta madre. Il solo immaginarmi la scena mi fa inevitabilmente sorride. Sia chiaro, io amo immensamente mia madre, ma pesantuccia lo è e non è sempre semplice viverle accanto. E se normalmente risulta difficile starle dietro, adesso con me lontana ed il suo grado di apprensione alle stelle immagino sia ancora più difficile per mio padre mantenere intatta la sua salute mentale.

'' Hai ragione, scusami tanto e chiedi scusa anche alla mamma da parte mia. Non succederà più, te lo prometto!''

'' Spero che sia così Mia, lo sai sto facendo del mio meglio per sostenerti in questa cosa, ma per noi non è semplice saperti li e non avere la certezza di saperti al sicuro. Hai tutto il mio sostegno, lo avrai sempre ma, te ne prego, vienici incontro e mantieni la tua parte del patto!'' La mia parte del patto...beh, si insomma non dovrebbe essere così difficile: chiamare a casa una volta al giorno, o almeno scrivere; non agire avventatamente; per qualsiasi problema non esitare a chiedere aiuto ai miei e, infine, andare in visita dalla nonna almeno una volta alla settimana. Cazzo! Sto toppando alla grande su tutti i punti.

''Ok, mi impegnerò di più, te lo giuro! Scusami ancora papà...'' lo penso sul serio, dopotutto immagino che per loro sia dura questa situazione.

''A proposito di impegno...ho sentito la nonna, mi ha detto che non l'hai ancora chiamata. Tesoro questo è un punto essenziale del tu stare li, sei in un posto dove nessuno ti conosce, dove nessuno sa chi sei, è importante che la nonna faccia parte del quadro completo e lo sai! ''

Mi ritrovo a ripetermi ancora e ancora, a chiedere scusa di nuovo, non posso che dargli ragione. Lo saluto affettuasamente dopo aver parlato un altro po' della mia vita qui, nella sua città e dopo aver promesso di chiamare la nonna l'indomani.

Ma poi perché non l'ho chiamata? Di tutti i punti del famoso accordo quello riguardante la mia super nonna e stato l'unico che ho accettato entusiasta. Letteralmente la adoro. Adoro la sua bellezza senza tempo, quei suoi capelli ormai grigi da tempo lasciati sciolti e acconciati come una diva holliwoodiana, quel'occhi verdi, e poi blu, e poi grigi a seconda del tempo e, cosa più importante, quel suo sorriso con cui riesce sempre ad illuminare tutto ciò che le sta intorno, me compresa. Ma la sua bellezza esteriore non è nulla se comparata alla sua immensa bellezza interiore, non esistono vocaboli e aggettivi adeguati per descriverne adeguatamente i tratti. Io so solo che è la persona più buona, più gentile, più empatica, più simpatica, più comprensiva e più libera che io abbia mai conosciuto.

Adesso lo so perché non l'ho ancora chiamata, lei è in grado di leggermi dentro e adesso ho paura di quello che potrebbe trovarvi!

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