CAPITOLO 12

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Hermione, Harry, Ron, Ginny e il professor Allock erano in infermeria.

Quello preso peggio di tutti era il professore.
A quanto pare era davvero bravo con gli incantesimi di memoria.

Erano venuti dei Curatori per trasferirlo al San Mungo.
Tutti gli alunni che l'avevano visto andare via da Hogwarts gli avevano augurato di guarire e tornare a scuola il prima possibile.

Anche se, in realtà, tutti speravano che non se ne andasse mai dal San Mungo.
E così fu.

Ginny era ancora debole a causa dell'essere stata posseduta da un giovane Voldemort.

Ops, scusate, da un giovane Colui-che-non-deve-essere-nominato.

I Wesley avevano raggiunto Hogwarts con la polvere volante.
Nonostante le loro buone intenzione, tutti i presenti avevano fatto un infarto quando Molly e Arthur avevano fatto il loro ingresso con un "boom" nel caminetto dell'infermeria.

Passarono il resto della giornata in compagnia, tra chiacchiere e dolciumi vari.

Madama Chips aveva dimesso tutti, tranne Ginny ed Harry.

Hermione non aveva riportato alcun danno. Era semplicemente rimasta pietrifica, nulla di grave.

Ron era solo stanco, e avrebbe dormito meglio nel suo dormitorio.

Allock era al San Mungo.

Nemmeno Harry e Ginny erano in fin di vita.
Ma per sicurezza era meglio tenerli sotto controllo un'altra notte.

Nonostante tutti fossero contenti che Hogwarts fosse salva, Hermione non stava bene.

Pensava alla litigata con Malfoy.
Era tutta colpa sua se quella strana affinità che si era creata con Malfoy era stata distrutta.

Lui aveva cercato di aiutarla a calmarsi, e lei che aveva fatto per ringraziarlo?
Gli aveva lanciato dietro una tazza e poi era scappata.

Doveva trovarlo e chiedergli scusa.
Ma forse non era una buona idea.
Probabilmente non avrebbe accettato le sue scuse.
Ed avrebbe avuto ragione, lei non meritava il perdono.

Avrebbe accettato un rifiuto, ma non voleva pentirsi di non averci provato.
Scese dal letto e iniziò a cercare Malfoy.

Lo trovò dietro un muro a spiare suo padre che e Potter.

"Ecco come passa le giornate" pensò Hermione ridendo.

Malfoy era riuscito ad ascoltare tutto il discorso tra Harry e Silente.
Aveva visto Harry inseguire suo padre, li stava seguendo ma qualcuno lo prese da dietro.

—Hey, lo sai che non si spia la gente? — disse la Granger sorridendo

—Cosa vuoi? Devi lanciarmi dietro qualcos'altro? — rispose alla Granger con più cattiveria di quanta ne volesse esprimere

— Io volevo chiederti scusa, era solo nervosa...— disse lei sottovoce

Lei aspettava una risposta, o almeno un qualche cenno di consenso, che tuttavia non arrivò mai.

—Quindi...?— chiese lei

Malfoy stava per risponde ma in quel momento arrivò Pansy Parkinson.

-Dracooo stai parlando con la mezzosangue? - disse con la sua solita vocina irritante.

Una speranza si accese negli occhi di Hermione. La speranza che una volta nella vita quel ragazzo biondo la considerasse una sua pari. La speranza che Draco Malfoy la difendesse da quella viziata di Pansy.

Draco incrociò gli occhi della Granger solo per un secondo e notò quel barlume di speranza negli occhi della ragazza.

—Perché dovrei parlare con una mezzosague? L'ho incrociata per caso nel corridoio mentre cercavo mio padre e le stavo semplicemente ricordando quanto è inutile — disse lui con indifferenza

La speranza negli occhi della ragazza si spense come dopo aver usato lumus si dice nox. La frase di Draco a Pansy fu come il nox per gli occhi di Hermione.

Malfoy alla fine non era neanche convinto di quel che dice. Anzi, non ne era per niente convinto. Ma grazie agli insegnamenti di suo padre sul nascondere le emozioni non fu un problema mentire così spudoratamente a Pansy.

Anche se in realtà Draco non pensava quelle cose, non si sentiva in colpa nei confronti della ragazza. Alla fine lei non era nessuno. Era solo una studentessa di Hogwarts come tanti altri. Non aveva nessun rapporto particolare con lei.

E i signori Parkinson era in buoni rapporti con i Malfoy da generazioni.

Sapere che Pansy avrebbe parlato bene di lui ai suoi genitori che di conseguenza avrebbero parlato con i Malfoy era un ottima scusa per trattare male un'innocente.

Hermione non ebbe la stessa facilità a digerire quelle parole. Era un boccone amaro da buttare giù.

Ma alla fine lei si era illusa su qualcosa che difficilmente accadeva: un'amicizia tra Grifondoro e Serpeverde. Aveva già un buon rapporto con Blaise, perché volere qualcosa da Malfoy?

Ma quello successo in infermeria mentre lei era paralizzata era reale... e se non fosse stato così?

Alla fine lei non poteva muoversi e non vedeva, come poteva essere sicura che fosse stato lui a portarle gli appunti e a raccontarle quello che succedeva?

Ma, una volta risvegliata dalla pietrificazione, lui era con lei, l'aveva accompagnata nelle cucine a prendere una camomilla.

Forse era una vendetta, era arrabbiato perché lei gli aveva lanciato dietro la tazza.

Ma poi... Perché continuava a pensare a quel Malfoy?
Cosa aveva fatto per guadagnarsi la sua attenzione?
Proprio nulla.

Così decise di andare da Harry e Ron; era ora di pranzo e non credeva che Ron avrebbe rifiutato di mangiare.

Durante il pranzo Hermione lanciava occhiate al tavolo dei Serpeverde. Ma Malfoy sembrava non accorgersene.

Non importa, l'anno era ormai.
Era il momento di tornare a casa.
Non avrebbe più visto Malfoy per 3 mesi.
Non gli avrebbe parlato, non avrebbe fatto figuracce e lui si sarebbe dimenticato della tazza.

Tutto sarebbe tornato normale.
Ognuno a casa propria.
Harry dai Dursley.
Ginny e Ron alla Tana.
Hermione dai suoi genitori babbani.
Draco a villa Malfoy.

~•~•~

~Angolo autrice~

Ciao a tutti!!

Mi farebbe moooolto piacere se mi diceste cosa volete far fare ai ragazzi in questa estate.

Grazie dell'attenzione😘

Poi ovviamente commentate e ditemi cosa non vi piace.

Così mi aiutate a migliorare.

Adios❤

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