CAPITOLO 38

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Si era alzata alla solita ora e si stava avviando alla lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure.
Sembrava uno zombie, in seguito alla nottata appena passata con Malfoy.

-Hermione che hai?- chiese Ron

-Nulla, Ronald, nulla- rispose lei

E dopo questa risposta schietta e seccata, Ron non si azzardò a chiedere altro.

Tra non meno di una settimana ci sarebbe stata la Prima Prova del Torneo Tre Maghi.
Harry e Ron ancora non si parlavano, ed entrambi sapevano ormai che la prova avrebbe previsto di combattere con un drago.

I due ragazzi entrarono nell'aula del professor Moody e vi trovarono Harry già dentro che parlava sotto voce con il professore.

-Ma professore, io non posso portare la scopa- disse Harry

-Già, ma hai una bacchetta Potter- rispose Piton

Harry stava per aggiungere un'altra cosa, ma fu interrotto dalla voce di Hermione.

-Buongiorno professore-

-Buongiorno, sedetevi ai vostri posti che non appena arrivano i vostri compagni si inizia la lezione- rispose Moody sedendosi alla cattedra

Continuavano ad entrare studenti, due o tre alla volta, ed Hermione non trovava il momento giusto per parlare con Harry.

Hermione notò l'assenza mentale di Harry, ma la.conversazione con Moody era personale e non voleva correre il rischio di parlarne adesso con la possibilità che qualcuno sentisse.

Aspettò quindi la fine della lezione.

-Harry, hey Harry aspetta- urlò la ragazza vedendo che il suo amico se ne stava andando

-Oh, Hermione scusami tanto, ma devo fare un sacco di cose-

-Tranquillo, posso immaginare. Hai bisogno di una mano in qualcosa?-

-Effettivamente si, devo imparare l'incantesimo di Appello-

-Non c'è problema. Usciamo in giardino- rispose Hermione

Era tanto che non facevamo una vera e propria conversazione.
Con la confusione successa con Ron, avevano avuto davvero pochi momenti da trascorrere insieme.

Parlarono del più e del meno, di cose semplice del quale non avevano più avuto modo di raccontarsi.

-Allora, un oggetto può essere chiamato facilmente a sé anche trovandosi a enormi distanze, purché l'incantatore abbia ben presente dove si trovi. Iniziamo da oggetti molto vicini, entro il fine settimana sarai in grado di richiamare anche la scopa- disse Hermione

-Grazie mille, Hermione. Non so cosa farei senza di te- rispose Harry

~·~

Dopo una lunga mattinata passata a fare incantesimi di Appello era giunta l'ora di pranzo.
Ron aveva raggiunto Hermione ed Harry, col quale ancora non parlava, e si stavano dirigendo in silenzio in Sala Grande per il pranzo.

Il disagio era tanto, ma arrivo Malfoy a migliorare la situazione.

-Potter, sai io e mio padre abbiamo fatto una scommessa. Secondo me non durerai più di 10 minuti alla prima prova. Secondo mio padre non più di 5- e così dicendo gli scoppiò a ridere in faccia

Quello che successe dopo fu un gran trambusto.
Harry stava per saltargli addosso, ma Hermione lo bloccò.
Malfoy prese la bacchetta e stava per lanciare un incantesimo su Harry, che venne "salvato" dal professor Moody.

Moody puntò la bacchetta verso Malfoy, e senza nemmeno aprir bocca, quest'ultimo venne trasformato in un furetto bianco.

Calò il silenzio.
Attorno a Moody e al furetto si era radunato un gruppo di studenti che guardava a bocca spalancata.
Ad interrompere il silenzio fu la professoressa McGranitt​ che gridò Malocchio Moody come fosse un qualsiasi alunno.

Durante il pranzo non si parlava d'altro.
Malfoy di qua, Malfoy di la, furetti che volano...
Tutte queste risate fecero diminuire l'ansia di Harry, che ancora non riusciva ad attirare la sua Firebolt.

Hermione uscì per prima dalla Sala Grande. Voleva parlare con Malfoy, che aveva ben pensato di non presentarsi a pranzo.

La Grifondoro lo trovò che passeggiava nei corridoi dei sotterranei.
Quando lui la vide, non le lasciò dir nulla che subito l'aggredì.

-Cosa vuoi? Ridermi dietro pure te? Beh, non sono in vena quindi vattene-

-Beh, cosa pensavi, prima prendi in giro Harry, poi cerchi di lanciargli qualche maledizione, e poi fai l'offeso? Sei proprio un bambino-

-Chi ti credi di essere per farmi la predica?- chiese lui seccato

-Ti stavo solo facendo notare che hai sbagliato- tentava di fargli capire le sue buone intenzioni

-Non ho chiesto il tuo parere!- e questa fu la goccia che ha fatto traboccare il vaso

-Reducto- disse Hermione facendo esplodere la sedia vicino a Malfoy

-Ma sei scema?- disse lui levandosi di dosso la polvere e i frammenti di legno

-Se continui ad urlare l'unico modo per farti stare zitto è questo- rispose con noncuranza

-Stupeficium- disse Malfoy puntando la bacchetta verso la ragazza, che si trovò a terra tutta dolorante, impossibilitata di muoversi, ma cosciente.

Malfoy le si avvicinò con passo svelto.
Si poteva vedere la rabbia uscire dagli occhi come fuoco, non certo a causa della ragazza che era venuta a vedere se lui stava bene, ma per l'essere stato umiliato davanti a tutti.

Teneva la bacchetta puntata verso Hermione.

-Crucio- disse lui sottovoce

Hermione lanciò un urlo, ma dopo qualche secondo il dolore era svanito.
Malfoy che non si aspettava questa fine, rimase paralizzato vedendo la ragazza che tentava di alzarsi.

-Una giusta rabbia non è sufficiente per scagliare la maledizione, è necessario possedere il desiderio di infliggere dolore, per pura e semplice crudeltà- disse il Professor Piton uscendo dall'aula di Pozioni

Malfoy corse via, non voleva sapere cosa sarebbe successo se fosse rimasto lì.
Hermione si vergognò di lui e di sé stessa, per esser stata con un essere così spregevole.

-Signorina Granger, vuole una mano?- chiese il Professor Piton, che senza aspettare una risposta si avvicinò alla ragazza per aiutarla ad alzarsi

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