CAPITOLO 41

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La notte fu burrascosa.
Non riusciva a dormire, e quando gli sembrava che forse sarebbe riuscito a riposare un po', veniva assalito dall'ansia per il giorno che stava arrivando.
Si alzò molto presto, visto che l'alternativa era restare a letto a pensare a tutto ciò che sarebbe potuto andare storto in questa messinscena.

Ancora in pigiama uscì dal suo dormitorio per sedersi nelle poltrone della Sala Comune.
Piton gli aveva detto che quella mattina prima della prima prova gli avrebbe raccontato quello che sapeva sulle condizioni della Granger.

Era indeciso se raggiungere lo studio del professore o aspettare un orario meno sconveniente.
Se magari Piton stava dormendo la sua ultima possibilità di scoprire come stava la ragazza sarebbe stata spazzata via.

Passò la mezz'ora successiva a logorarsi nei suoi pensieri, quando decise che il professore gli doveva qualche informazione.
Uscì dalla Sala Comune per avviarsi nella stanza di fronte.
Dopo aver bussato, il professore rispose:

-Avanti-

Malfoy entrò e si sedette nella sedia di fronte alla cattedra.
Non parlò finché il professore non gli fece un cenno con la testa, come per dargli il permesso di aprire la bocca.

-La Granger si è svegliata?- chiese agitatissimo Malfoy

-No, e dal quel poco che sappiamo potrebbe non svegliarsi in tempi- rispose Piton

-Ma... È davvero colpa mia?- chiese titubante

-Si, ma non nel modo che pensi tu. Il problema non è la lacerazione dello stomaco. Magari quegli orecchini a forma di marchio nero colore verde-argento ti ricordano qualcosa. Ora puoi andare, Potter e Wesley ti stanno aspettando-

Malfoy uscì senza aggiungere altro. Passò nel suo dormitorio a prendere la pozione Polisucco prima di andare in Sala Grande.
Aveva ancora un po' di pozione con già dentro il capello di Hermione, ma prima o poi sarebbe dovuto tornare da Piton per averne dell'altra.

Bevve un sorso prima di entrare in Sala Grande ed andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro.
Era una sensazione strana vedere la sala da questo punto di vista.
Dopo qualche minuto che Draco-Hermione tentava di smangiucchiare qualcosa Potter lo raggiunse al tavolo.
Subito dopo comparve anche Wesley che però andò dai suoi fratelli.

-Prima o poi dovrete parlarvi- disse Malfoy

-Lo so, ma quel momento non è ancora arrivato-

Malfoy fece finta di sospirare, per chiudere lì il discorso.
Harry stava per aggiungere qualcos'altro per sostenere la sua tesi, ma venne bloccato dall'arrivo della posta.

Il gufo bianco dei Malfoy si poggiò davanti a Draco, ma Harry era troppo occupato per cercare di trovare Edvige che non fece caso al gufo nemico.

Caro Draco,
ti ringrazio per avermi avvisato delle condizioni della signorina Granger.
Lei non sarà quindi in grado di sabotare la prova del Torneo Tre Maghi di Harry Potter.
Con l'aiuto di Barty Crouch Jr ti affidiamo il compito la missione di sabotaggio.

Tuo padre,

Lucius

Questa ci mancava.
Non gli bastava sentirsi in colpa per le sofferenze della Granger, deve anche sabotare Potter nei panni di lei.
Tuttavia le conseguenze per non aver eseguito gli ordini sarebbero tragiche.

L'unica possibilità per evitare che il senso di colpa lo perseguiti è far eseguire la parte pratica a Barty Crouch Jr.

Il finto Moody non dovrebbe farsi troppi problemi ad uccidere Potter, ma il Signore Oscuro lo vuole vivo.
Alla fine non è nulla di esageratamente complesso, si tratta solo di renderlo vulnerabile per facilitare la sua cattura.

Potter si alzò da tavola per andare nella tende preparata apposta per lui e gli altri 3 campioni.
E Malfoy ne approfittò per andare da Moody per preparare l'offensiva.
Il piano risultò più facile del previsto.
E adesso non restava che aspettare il momento giusto per metterlo in atto.

Passò nel suo dormitorio a bere un altro po' di pozione Polisucco, e insieme a Wesley si avviò al campo da Quidditch, dove era stata allestita l'area per il Torneo.

Dalla tribuna era impossibile distinguere tutti i dettagli del campo, ma tutti avevano notato le stesse cose.
Il drago e l'uovo d'oro.

Malfoy guardò annoiato i primi 3 campioni, anche se ogni tanto fingeva di essere interessato per evitare che Wesley sospettasse qualcosa.
Il momento cruciale arrivò quando Harry scese in campo.
Quello era il momento tanto atteso.

Pian pianino estraeva la sua bacchetta dalla tasca.
Era molto discreto nei movimenti perché la sua bacchetta di biancospino non assomigliava neanche lontanamente a quella di Hermione.

Mentre Malfoy era impegnato nello svolgimento del suo piano, Harry era riuscito a recuperare la sua Firebolt.
Tuttavia la felicità per la riuscita dell'incantesimo svanì a breve, perché Malfoy approfittò del momento di distrazione pubblica per sussurrare "Reducto" puntando verso il gancio che bloccava il drago.

Tutto ciò che avvenne dopo lo sa solo Harry Potter.
Dalle tribune alcune frasi spiccava tra il frastuono comune.

"È ancora vivo?"

"Riuscite a vedere il drago?"

Dopo minuti che sembravano ore, Harry riuscì a tornare sano e salvo accolto da un applauso generale e da urla di acclamazione provenienti da ogni angolo.

Nonostante Ron continuava a dire che non gli interessava nulla di Harry, l'ansia che l'aveva travolto quando il drago fu accidentalmente liberato dimostrava il contrario.

Quindi Wesley era orgoglioso di sé stesso per essere pronto a scusarsi, mentre Malfoy non riusciva a comprendere come Harry sia riuscito a scampare senza neanche un graffio.

Tutto ciò non toccava minimamente Hermione, che dentro la scuola era incatenata dentro la sua mente da qualche forza oscura che non aveva nessuna intenzione di lasciarla libera per tornare al mondo reale.

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