Capitolo ventuno.

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Alex
I giorni continuano a passare, passano così lentamente che quasi riesco a percepire l'impercepibile movimento terrestre.
Mi sveglio pensando che tanto senza lei sarà solo un altro giorno di merda, mi vesto e faccio colazione.
*squilla in telefono*
È Evelyn...
"Ehi ciao, come stai"
"Mi manca da morire, ma sto bene e cerco di tirare avanti in questo enorme baccano che ho in testa... Tu come stai?"
"Sto molto bene e le cose per la prima volta stanno andando come devono andare, ma la cosa che al momento mi preoccupa è la situazione in cui state voi due, Piper non mangia più nulla, e piange per giornate intere. Ora mi chiedo io perchè non potete mettere tutto da parte e provare a far andare le cose?"

Questa conversazione mi ha lasciata senza parole, non avrei mai voluto che le succedesse qualcosa del genere, ora voglio solo vederla.

La telefonata conlcude con Evelyn che mi invita a casa sua per passare la serata e dopo aver accettato la saluto.

Piper
Sono passati sei cazzo di giorni e ancora non si è fatta sentire, vorrei tanto sapere dove si trova ora ma sarebbe come cercare un ago in un pagliaio, oggi sono passata davanti ad un hotel e mi sono venuti i brividi non so per quale assurdo motivo, si chiamava "blue garden", ho avuto l'impressione che potesse trovarsi lì dentro, sono andata a cercare la macchina nel parcheggio e non c'era, ho capito che era solo una follia e sono andata via.
Sto tornando a casa Evelyn mi ha detto che questa sera la passeremo assieme, mi solleva questa cosa, mi ricordo di tutte le serate che abbiamo passato assieme e mi ricordo di non essermi mai annoiata con lei, mi faceva passare ogni cosa brutta.
Arrivo davanti alla casa e ogni volta mi ricordo di quando ci entrai per la prima volta con Alex, niente di più magico, era come se finalmente avevo trovato il mio posto felice oltre alla doccia, e lei era l'unica cosa di cui avevo bisogno, lei è l'unica cosa di cui ho bisogno.
Entro e trovo Evelyn ad aspettarmi a braccia aperte, mi stringe e la sua presa per un secondo mi fa passare ogni dolore, come se lei con un solo abbraccio fosse riuscita a raggiungere ogni mia parte interiore, colmando il vuoto che ormai da giorni mi perseguitava.
Passano solo due minuti e scoppio, Evelyn mi guarda e cerca di tranquillizzarmi.
"Piccola questa sarà la nostra serata e non ho nessuna intenzione di passarla così." Dice Evelyn accompagnando questa frase con un tono di sarcasmo.
"Tranquilla, di solito passa dopo qualche minuto." Ammetto con un mezzo sorriso.
Evelyn mi mostra il tavolo imbandito da ogni tipo di schifezza, dal dolce al salato e con due confezioni enormi di gelato al cioccolato che ci serviranno sicuramente per il magnifico film romantico strappalacrime, quindi ridendo le chiedo subito quale sarà il film che accompagnerà la nostra serata e lei tira fuori "the best of me" dalla borsa, volevo già vedere quel film e penso che caschi proprio a pennello.
Mangiamo e subito dopo ci mettiamo comode sul divano per goderci il nostro film, sono già le 21:00, facciamo iniziare il film con le nostre enormi coppe di gelato, durante la durata del film Evelyn ha spesso tentato di aprire "l'argomento Alex", ma ho sempre cercato di svincolarlo, anche se secondo lei mi avrebbe fatto bene parlarne.
Il film finisce dopo esattamente un'ora e 58 minuti di lacrime e enormi cucchiaiate di gelato, commentiamo il film e qualche minuto dopo sento suonare il campanello.
"Sono le pizze, vai tu a prenderle?" Mi chiede cortesemente Evelyn.
"Certo"
Appena apro la porta, poso il mio sguardo sulla persona che avevo di fronte e non potevo crederci, era lei, sempre stupenda, i suoi occhi come sempre irrompono nella mia anima lasciando un vuoto colmabile solo dalle sue labbra, ci guardiamo per qualche minuto, poi lei rompe il silenzio che stava quasi diventando imbarazzante.
"Ehi, come stai?"
"Bene grazie e tu?" Rispondo utilizzando il mio ultimo filo di voce che non è stato portato via dalla sua bellezza.
"Ti giuro che non sapevo che tu fossi qua, mi ha invitata Evelyn" dice giustificandosi, come ad aver sentito il dolore trasparire dalla mia voce.
"Stai tranquilla, immaginavo che fosse stata lei, scommetto che ti ha addirittura chiamata mossa da un senso di preoccupazione evidentemente esagerato."
"Si, mi ha chiamata ma non mi sembra affatto esagerata, Piper sei dimagrita moltissimo e questo vuol dire che ha ragione lei, non stai mangiando."
"Alex non voglio parlarne." Vorrei sviare l'argomento anche con lei, ma è troppo testarda.
"No ora ne parliamo." Appunto.
Non so esattamente cosa io stia facendo ma quel suo modo che ha di preoccuparsi per me, mi porta dei brividi per tutta la schiena e senza pensarci un secondo... mi fiondo sulle sue labbra.
Mi stacco subito e corro via, salgo b macchina e scappo di nuovo, scappo ancora da ciò che per una cosa o per l'altra mi fa sempre più paura.

Two Queens,Just Love. #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora