1.8

497 31 0
                                    

Erano le quattro di mattina, così scesi e lo trovai senza maglietta.

"Comunque ho deciso si tornare a casa mia" lui mi guardò triste e stranito .

"No, guardati, mi mancano gli addominali di Jimin"
Ho sentito un rotolo di scottecs sulla mia faccia, ma me lo sono meritata.

"Voglio Gina!" Così corsi a prendere la mia tazza blu, e versai al suo interno del latte.

Sarebbe stato divertende assistere alla scena che si stava verificando a casa mia, tae non aveva ancora detto il suo regalo a jimin, così lo svegliò quella mattina così presto.

"ChimChim, per venerdì prossimo hai qualcosa da fare?"

Lui aprì un occhio

"Tae che vuoi? Sono le quattro e mezza. Comunque no, non credo"

"Per tutta settimana prossima?" Disse accarezzandogli il viso con una mano

"Tae che domande sono? Non credo, oltre ai corsi"

"Perfetto" e gli baciò la fronte "puoi tornare a dormire"

Ma jimin si alzò di scatto

"Ora me lo dici, perché ti interessa?"

"Il tuo regalo di compleanno"

Jimin lo torturò per tutti i giorni seguenti fino a che, venerdì mentre si trovavano all'aeroporto accompagnati da me e Suga, Tae gli diede il biglietto e il piccolo gli saltò in braccio ringraziandolo e facendo altre smacerie che nemmeno le ragazzine di quindici anni con i poster degli EXO. Così partirono per quella meta così ambita da entrambi.

Io e Yoongi, insieme, poi, tornammo a casa sua

"Non ti lascio mica da sola una settimana senza nessuno" come se non fossi già stata una settimana a casa sua come ospite

"Ma almeno vieni tu da me, è piccolo e accogliente" non so come ma lo convinsi a venire lui una settima a casa mia.

Il lunedì seguente, era l'una di pomeriggio e avrei dovuto iniziare il mio turno di pomeriggio. Arrivata alla caffetteria, accompagnata da yoongi, vidi Jin che stava trafficando con il suo telefono, Amber che serviva alla clientela e jinyoung che si preparava a staccare.

"Vengo a prendere un caffè così saluto Jin" mi disse dandomi un veloce bacio sulle labbra per poi entrare dalla porta principale, io invece mi diressi verso la porta secondaria.

"Zuccherino mio, come stai?" Sentivo Jin praticamente urlare

Dopo che se ne andò Suga arrivò Namjoon, a Jin si illuminavano gli occhi ogni volta che vedeva il suo ragazzo e non importava se era la millesima volta era davvero affascinato e innamorato della sua bellezza, di tutto quello che era lui.
Però quel giorno non fu così.

"Kim Nam-Joon, dopo ti devo parlare" a quelle parole dette in modo così freddo sia io e joonie ci fermammo e lo guardammo. Aveva gli occhi rivolti verso il suo telefono e uno sguardo spento.

Prima delle nove scrissi a suga di venire solo alle 10:30 per portarmi a casa se voleva, se no sarei tornata da sola, perché dovevo parlare con Jin. Ero abbastanza preoccupata, Nam-Joon aveva combinato qualcosa? Ero determinata a ucciderlo.

Così, alle dieci, quando chiudemmo il locale mi avvicinai a Seok-Jin.

"Jin, parla con me, Nam-Joon ti ha fatto qualcosa?" Ero troppo convinta di questo, anche perché per tutto il giorno non ha fatto che guardare il telefono.

"Magari, stellina mia, magari"

A quel punto ero ancora più confusa di prima

"È un problema se te ne parlo un altro giorno?"

Jin non voleva preoccuparmi? O forse non era nulla di importante, così lasciai perdere. Forse non avrei dovuto.

Tornata a casa, raccontaii a suga le mie preoccupazioni, sul mio letto mentre lo guardavo cambiarsi e guardavo le sue spalle perfette e le sue gambe sottili.

"Yen, bimba mia, tranquilla, quando te lo dirai lo scoprirai e se è qualcosa di grave troviamo una soluzione, a tutto c'è una soluzione" e si sdraiò sopra di me per darmi un bacio sulla guancia.

Mi girai per stringerlo vicino a me.

"Zuccherino, come fai ad essere così dolce e gentile con me?"

"Perché ci tengo"

"Ma se stiamo insieme da due settimane?"

"Ma ci conosciamo da più di un mese"

"Ma-"

"Dormi bimba mia" e mi chiuse gli occhi con le sue mani, accarezzandomi il viso per aiutarmia dormire, è una cosa che fa spesso lo devo ringraziare perché mi aiuta moltissimo.

Il giorno seguente mi svegliò alle 5 e 30 Suga.

"Scusa amore mio ma devo andare al lavoro, mi potresti aprire la porta?"
Mi alzai e gli diedi le chiavi, le avrebbe tenute fino al suo ritorno, prima di me.

Erano le undici e lui era già tornato, io ero appena sveglia.

"La mia capa ha chiesto come stai"

"Cosa? Perché?"

"Perché per sfuggire da lei le ho detto che eri malata"

"Quella ci prova ancora con te?" Non ero gelosa ma.. forse un po'

"Forse, mi ha chiesto se rimanevo a mangiare"

Quel giorno Jin arrivò qualche minuto in ritardo

"Scusami Yen, stavo parlando con Nam"

Non gli chiesi nulla per tutto il giorno, mi avrebbe detto lui quando sarebbe stato pronto, me l'aveva promesso.

Mercoledì arrivò con due occhiaie molto scure, non chiesi nulla

Giovedì aveva ancora queste occhiaie, più profonde e aveva come un occhio sempre puntato dietro le sue spalle.

Venerdì, gli chiesi se volesse venire con me e Suga domani mattina a prendere Tae e Jimin all'aeroporto, accettò. Glielo chiesi perché quel giorno lo vidi sempre più stanco e ansioso.

Sabato, dopo essere passati a prendere jin, che dopo pochi secondi si addormentò in macchina, ci dirigemmo verso l'aeroporto.
Appena arrivati, chiesi a Suga di stare con Jin, non volevo svegliarlo, io andai a prendere i due piccioncini che appena li vidi fu una gioia per i miei occhi, mi erano mancati.
Arrivati a casa Suga mi disse che, quando era fuori dalla macchina ad aspettarci un ragazzo lo fermò e gli chiese se Jin stesse dormendo. Era un uomo di  venticinque anni, più o meno, alto e capelli scuri coperti da un cappellino, indossava solo abiti neri e una spilla blu a forma di N.

"Tu cosa gli hai risposto?"

"All'inizio ho solo chiesto il perché, ma dopo che mi ha risposto perché non può dormire gli ho chiesto chi fosse e che non sapevo se Jin stesse dormendo o meno. Mi rispose che lui era una persona che conosceva Jin"

E lì mi spaventai, cosa voleva? E soprattutto, chi era?

coffee ; Min Yoongi (Suga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora