2.4

393 23 0
                                    

"Ti odio" dissi asciugandomi le lacrime e abbracciandolo, lui passò una mano sopra i miei capelli cercando di calmarmi.

Dopo aver alzato leggermente la testa dal suo petto gli chiesi, perché agust D.

Mi raccontò che quando erano ragazzini lui e HoSeok si esibivano per strada, lui cantava e il suo amico ballava. Avevano dei nomi d'arte, all'inizio quello di YoonGi fu Suga, perché aveva la pelle bianca come lo zucchero e poi, può sembrare freddo ma se si conosce è un ragazzo molto dolce.
Soltanto che lui lo trasformò in Agust D, Suga al contrario e T D la D sta per Daegu, la sua città natale.
Suga che proviene da Daegu, se vogliamo dirla tutta.
HoSeok invece era J-Hope, da questo deriva anche il soprannome Hobi,
J per Jung, il suo cognome e Hope dovuto sia al suo carattere molto solare che dava speranza a tutti ma anche perché ricordava vagamente il suo nome, HoSeok, Hope.

Il Natale lo passammo a mangiare senza mai smettere, le facce di Yoongi ogni volta che qualcuno gli metteva davanti del cibo erano inspiegabili, un misto tra disgusto ma anche stanchezza, quella era sempre presente.

La mattina del giorno seguente, partimmo per tornare a Seoul.

"Bimba, questa canzone non è il mio solito genere ma, ascoltala..." partì una certa "Paris" non ricordo di chi, ma il ritmo mi piacque, era più il mio genere.
Lui intanto la canticchiava e teneva il ritmo sul volante, e, come sempre, passammo il tempo in macchina ad ascoltare le sue canzoni.

Risi scendendo dalla macchina, Yoongi mi aveva appena raccontato quando Hoseok, appena diplomato andò ad ubriacarsi, da solo, nel loro posto, e yoongi lo ritrovò due giorni dopo che dormiva, per terra, con solo addosso delle mutande.

Però, appena scesa vidi un ragazzo dal lineamenti dolci, la figura minuta, capelli castano chiaro, sulle scale del nostro palazzo, che si teneva le gambe con le braccia, il viso in esse e si poteva visibilmente notare il fatto che stesse piangendo.

Corsi da lui.

"Jimin" e lui mi guardò, aveva gli occhi rossi, lacrime che correvano lungo il suo viso e alcune persino sulla sua felpa e sui suoi pantaloni.

"Tae se n'è andato" mi rispose con un piccolo sorriso spezzatto, poi riprese a piangere, mi avvicinai per abbracciarlo.

Suga capì e quindi se ne andò, dicendomi che mi avrebbe chiamata dopo mandandomi un bacio volante.

"Saliamo, non stare qui" così lo aiutai ad alzarsi e mi strinse forte la mano, intrecciando le nostre dita.

Arrivati in casa preparai del thé per entrambi.

"Cos'è successo?" Gli chiesi porgendogli la tazza fumante.

"Ieri sera, stavamo andando a dormire, ma tae era strano" si fermò per cercare di trattenere le lacrime che minacciavano di scendere, nuovamente, sul suo candido volto.

"Mi ha preso la mano, scompigliato i capelli e baciato la testa" una lacrima stava scendendo.

"Mi ha detto che sarebbe partito per l'Europa domani, che voleva dirmelo prima ma non aveva avuto il coraggio." Gli asciugai le lacrime.

"Perché li ha più possibilità di coltivare la sua passione e renderla un lavoro. Cazzo se lo odio" si raggomitolò su se stesso prendendo tra le mani la tazza di thé.

"Mi ha anche detto che sarebbe tornato per l'estate. Ma non mi importa, non mi importa più nulla di lui" ma ricominciò a piangere.

"Jimin-ah" dissi accarezzandogli dolcemente i capelli.

"Noona, io lo amo tanto, come può avermi fatto questo?" Cercò di asciugarsi le lacrime con il retro della sua felpa.

"Le cose succedono, jiminie.
Un film che vidi con YoonGi qualche mese fa diceva "accettiamo l'amore che pensiamo di meritare". Lo so che non potrà aver senso per te, ora, ma pensa alla vostra storia, non è sempre stata una delle relazioni più dolci e calme? Vi meritavate, ora semplicemente il destino ha scelto in modo diverso. Chi lo sa, magari domani incontri qualcuno meglio di lui o aspetterai Tae fino all'estate. Solo, jiminie, non piangerti addosso, tutto passa" gli presi il viso tra le mani "promettilo" e lui annuii debolmente.

"Noona grazie" e si alzò per dirigersi in camera sua, ma cercai di fermarlo.

"Che ne dici se sta sera esci con me YoonGi?"

Lui scosse la testa e si diresse in camera sua, così accettaii e lo lasciai per le sue.

Decisi se quella giornata l'avrei dedicata al mio piccolo amico, giusto per stare con lui e cercare di migliorargli l'umore.

Sapete, certi amori sono difficili da superare, sopratutto se forti e intensi come quello tra i due ragazzi, ci avevano messo corpo e anima per far si che tutto ciò funzionasse, si erano completamente persi l'uno nel cuore dell'altro.

"Sai, Yen, Tae sembra proprio la persona per me" mi aveva detto Jimin qualche settimana prima mentre osservavamo il suo ragazzo ballare insieme a HoSeok e Jungkook in un parco.

"Tutto di lui mi piace, da come mi sveglia alla mattina, come si prende cura di me e persino quando mi obbliga a mangiare perché nota che sono a dieta. È il mio angelo"

Questo era vero, Jimin aveva uno strano rapporto con il cibo, per certi periodi lo odiava e non voleva nemmeno averci a che fare invece in altri momenti era tutto normale.
TaeHyung era l'unica persona che riusciva a farlo mangiare in modo costante, per questo gli ero grata.

Jimin era così devoto a Taehyung, e vice versa, quei due ragazzi si appartenevano, non erano solo fidanzati, ma migliori amici e anime gemelle erano la metà l'uno dell'altro.

All'epoca pensavo che il loro amore era così indistruttibile che sarebbero tornati insieme, ne ero certa, ma non sempre le certezze sono vere.

Non sempre.

coffee ; Min Yoongi (Suga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora