Capitolo 1

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Londra, 1816

Harry Styles spiò il capitano Louis Tomlinson attraverso la sala da ballo. Cupo e pensieroso, sembrava che avrebbe preferito trovarsi sul campo di battaglia piuttosto che al ballo di società di Lady Reynolds.

Harry era il tesoro della Stagione in corso, un diamante purissimo, emulato dalle giovani dame e gentiluomini e tanto ammirato da quest'ultimi, eccetto che dall'irruente capitano di cavalleria. La sua indifferenza lo feriva. E lo rattristava vedere che, nonostante suo padre - un vicario - avesse inaspettatamente ereditato il titolo di conte, il capitano Tomlinson fosse ancora tenuto ai margini della buona società. Se avesse accettato la sua offerta di amicizia, lui avrebbe potuto aiutare la sua famiglia ad occupare il posto che gli competeva. Avrebbe potuto presentare sua madre alle gentildonne più influenti, accompagnare sua sorella da una modista famosa, e mostrare a lui come fare a sorridere.

Sembrava, però, che Tomlinson non sapesse che farsene di lui.
In quel momento, tuttavia, lui intercettò la sua occhiata attraverso la sala e, con sorpresa di Harry, gli fece un cenno con il capo.
Sentendosi elettrizzato per la gratificazione, si sforzò di riportare la sua attenzione sugli uomini che cercavano di intrattenerlo.

A un tratto il gruppetto parve disperdersi: il Duca di Grimshaw, l'uomo che tutti si aspettavano lui sposasse, stava avanzando nella loro direzione. <<Desidererei parlarvi, Sir Styles.>> La voce di Grimshaw ribolliva di rabbia.
Gli ammiratori erano tutti spariti di colpo. Era solo!
Il Duca di Grimshaw sembrava un perfetto gentiluomo con le sue maniere impeccabili, gli abiti eleganti, un titolo e un patrimonio, ma recentemente un caro amico di Harry, Lord Josh, l'aveva informato che era un seguace del Marchese de Sade. Harry ancora arrossiva per aver scoperto che esistevano ancora uomini che traevano piacere nell'infliggere dolore.

Aveva quasi indietreggiato disgustato quando aveva incontrato Grinshaw in precedenza, quella sera, e lo aveva subito informato che i suoi sentimenti per lui erano cambiati.
<<Non ho più nulla di dirvi, sir>> affermò provando a passare oltre.
Lui l'afferrò per il braccio, le dita che quasi gli si conficcavano nella carne. <<Troveremo un posto privato dove parlare.>>

All'improvviso una mano strinse il braccio di Grimshaw. Il capitano Tomlinson! Harry impallidì per il sollievo. Lui, tra tutti gli uomini presenti, era venuto in suo soccorso.

<<Mister Styles ha promesso a me questo ballo, mi dispiace>> mentì Tomlinson con voce profonda e pericolosa.
Grimshaw lo fulminò con lo sguardo. <<Ho bisogno di parlare con lui.>>
Tomlinson limitò ad aumentare la pressione sul suo braccio, finché Grimshaw fece una smorfia di dolore e lasciò andare Harry.
<<Questa non è la fine, mio caro>> lo avvertì. <<E non solo di questo discorso.>>
Si piegò in un rigido inchino e si allontanò.

Harry fissò Louis senza parole per la gratitudine.
Lui si accigliò mentre l'orchestra intonava un valzer. <<Penso che dovremo ballare, adesso.>>
Solo dopo che l'ebbe accompagnato nella pista da ballo, lui ritrovò la parola. <<Devo ringraziarvi, capitano.>>
Lo guardò negli occhi. <<Vi ha fatto male?>>
Era quasi incapace di respirare. <<No... no...>>
Percorsero un giro della pista prima che parlasse di nuovo. <<Vi chiederete il perché di questo sfortunato incidente.>>
<<Non è affar mio.>> Il suo tono era asciutto.
Ma Harry voleva spiegarglielo. Non si era confidato con nessun altro.
<<Io... io ho respinto la sua offerta di matrimonio. Per questo è molto arrabbiato.>>
Lui si fermò di colpo, i freddi occhi che lo fissavano.
<<L'avete rifiutato?>>

Quando si ricordò di muoversi, ripresero le figure della danza, in silenzio adesso, ma Harry non si era mai sentita tanto sicuro tra le braccia di un uomo. Sapeva che sarebbe stato in salvo da Grimshaw per il resto della notte. Il capitano l'avrebbe protetto.

Quando la musica finì - fin troppo presto per Harry - Louis lo accompagnò da sua zia, fece un inchino e si allontanò.
Zia Ellen lo prese subito da parte. <<Lord Grimshaw mi ha detto che hai rifiutato la sua offerta.>>
Seguendo Tomlinson con un'occhiata di rimpianto, Harry cercò di suonare casuale. <<Infatti.>>
Ellen lo scosse. <<Sei pazzo! Non manca neppure un mese al tuo compleanno!>>
Harry sbatté le palpebre. <<E che cosa succederà, allora?>>

La zia gli rivolse un'occhiata cupa. <<Se non ti sposerai prima del tuo ventunesimo compleanno, perderai la tua eredità. E resterai senza un soldo.>>

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