Capitolo 15

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Il mattino dopo, a colazione, zia Ellen mostrò ad Harry il The Morning Post. <<Hai letto? È stato con Grimshaw che hai passato la notte. In nome di Dio, perché allora hai rifiutato la sua proposta di matrimonio? Sarà la tua rovina. Devi sposarlo al più presto.>>

Harry lesse l'articolo. <<Non ho passato la notte in una locanda con Grimshaw>> disse con calma. <<È una menzogna.>>
<<E chi l'avrebbe detta?>>
<<Grimshaw.>> Harry lasciò cadere il giornale sul tavolo.

<<Perché l'avrebbe fatto?>> ribatté Ellen. <<Grimshaw è un gentiluomo.>>
Harry  guardò l'aria stupefatta della zia. Il suo rifiuto a credergli lo irritava, ma cercò di mantenere la pazienza. <<Non è un gentiluomo, zia. Sta cercando di costringermi a sposarlo.>>
<<Certo che lo devi sposare!>> Ellen indicò il giornale con un dito. ><Sarai sulla bocca di tutti, da oggi.>>

La sua anziana governante usava parlargli con lo stesso tono imperioso. Da bambino, Harry aveva imparato ad adeguarsi agli ordini, ma questa volta non l'avrebbe fatto. Non avrebbe sposato Grimshaw, non si sarebbe piegato al ricatto. In qualche modo avrebbe salvato la sua reputazione e la sua fortuna. E l’avrebbe fatto senza danneggiare Tomlinson.
Almeno, questo era quello che sperava. Doveva escogitare qualcosa per quella sera, quando lui e zia Ellen avrebbero partecipato al ballo di Lady Rawley.




Tommo si spazzolò via la polvere dalla giacca prima di varcare la soglia di quella che ancora considerava la casa cittadina di suo zio. Era stato a cercare Josh e alla fine l’aveva trovato nel Kent, nella casa estiva di suo fratello.

Con sorpresa di Tommo, Josh stava per sposare il suo bellissimo amante.
Per ironia della sorte, lui l’aveva accusato di corteggiare il diamante. Devin gli aveva raccontato quello che aveva scoperto a proposito di Grinshaw e della sua predilezione per le pratiche del Marchese De Sade. Questo spiegava perché Harry l’avesse rifiutato, ma lo addolorava il fatto che l'altro avesse rifiutato anche la sua proposta, soprattutto dal momento che sembrava fosse tanto importante sposarsi prima del termine della Stagione.
Supponeva di non essere abbastanza per le sue aspettative.
Non poteva evitarlo quella sera.

Josh gli aveva fatto promettere che avrebbe badato che Grimshaw sarebbe rimasto alla larga da sir Styles. Avrebbe dovuto proteggerlo finché non avesse trovato il marito che era così determinato a scovare.

Il maggiordomo gli andò incontro nell'ingresso, prendendo il suo cappello e i guanti. Le gambe indolenzite per la lunga cavalcata, Tommo si diresse lentamente alle scale e raggiunse il salottino. Sua sorella era seduta sul divano e leggeva il giornale.
<<Niente visite questa mattina, Charlotte?>>
Lei guardò su di colpo e sorrise. <<Louis, sei tornato! Temevo che non saresti arrivato in tempo per il ballo.>>

Lui avrebbe preferito trovarsi sotto la pioggia gelida di qualche regione selvaggia della Spagna piuttosto che al ballo di Lady Rawley.
<<Non volevo deluderti.>>
Lei ridacchiò. <<Non voglio perdermelo. C'è un succulento scandalo in giro. Hai letto il giornale?>>
Lui ricordò che Harry detestava i pettegolezzi. <<No, non ho avuto tempo.>>
La sorella sollevò il giornale e gli mostrò l'articolo. Lui lesse e il sangue gli defluì dal viso.
<<Non è eccitante?>> chiese Charlotte.

Le restituì il giornale. <<Mi sono giusto ricordato di una commissione. Devo scappare.>>
<<Tornerai in tempo per il ballo?>> gli gridò dietro lei mentre era già sulle scale.
Tommo non rispose e corse a piedi fino alla casa del diamante, ma zia Ellen lo respinse dicendo che Harry non riceveva visite. Non voleva vedere lui in particolare, o nessuno? Non riuscì a convincere la zia a farsi annunciare.
<<Ditemi, voi e vostro nipote sarete presenti al ballo di Lady Rawley questa sera?>> le chiese a un certo punto.
La donna esitò, come se fosse incerta. <<Lui... pensa di partecipare>> ammise infine.
<<Allora non vi disturberò oltre.>> Tommo si accomiatò e uscì.

Bene, l'avrebbe incontrato al ballo!

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