Capitolo 10

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~Amatemi solo oggi!~








Quando Harry si svegliò, il primo raggio di sole filtrava nella stanza gelida. Il fuoco si era spento, ma lui non aveva avvertito il freddo.
Tomlinson l'aveva coperto con il suo corpo, scaldandolo in un modo che lui non aveva mai sperimentato prima. Una delle sue mani gli circondava il petto, e lui poteva sentire il suo respiro caldo contro la pelle del collo. La cosa più preoccupante, però, era l'erezione che gli premeva contro la coscia anche attraverso gli abiti.
Soffocò una risatina. Era scandaloso, lo sapeva, ma si sentiva così bene con lui accanto. Gli faceva ancora male la testa, tuttavia non rimpiangeva nulla di ciò che era appena accaduto. Per quanto iniziato in modo terribile, il giorno precedente era stato il migliore di tutta la sua vita.

Il capitano - Louis, come gli piaceva chiamarlo - l'aveva vezzeggiato più di chiunque altro, tranne forse sua nonna, che era morta molto tempo prima.
Gli aveva intrecciato i capelli e gli aveva parlato, condividendo la sua vita con lui. Era il regalo più bello che qualcuno gli avesse mai fatto. Quando gli aveva raccontato delle sue sorelle si era sentito come se le conoscesse, e gli aveva fatto desiderare di essere cresciuto con loro.
Come doveva essere bello aver sempre qualcuno vicino con cui parlare, senza paura di essere corretto o rimproverato!

Sospirò, e lui si mosse affondando il viso nel suo petto, poi osò muovere una mano per toccare i suoi capelli morbidi, arruffati come quelli di un bambino addormentato. Era un uomo buono, onorevole, devoto alla sua famiglia, che amava le sue sorelle. Si era meravigliato di quanto fosse anche altruista: aveva rinunciato alla sua vita da soldato per adattarsi a una vita che in realtà riteneva vuota per amore delle sorelle. Non aveva mai pensato che potesse esistere un amore così grande, da far desiderare il bene degli altri prima del proprio.

Sospirò di nuovo, e questa volta lui gemette e gli premette le labbra contro il collo. Lui sentì la sua lingua umida sulla pelle.
<<Hmm...>> mormorò lui come se godesse del suo sapore.
Le sue dita gli cercarono il petto e anche attraverso la camicia lui poté sentire il suo palmo passargli sul capezzolo. Un dolore gli sorse dentro. Non come il mal di testa, ma un dolore delizioso, dolce e straziante che gli faceva desiderare di più.
Quasi involontariamente gli cinse le braccia intorno al collo, arcuando la schiena. Con sua sorpresa, lui gli scivolò sopra baciandogli di nuovo il collo, l'orecchio, la guancia. E ad Harry sembrò naturale aprire le gambe, anche se questo permetteva alla sua erezione di andare a premere contro la sua. Come lui si premette contro, il suo dolore aumentò, ancora più delizioso. Si arcuò di più così che c'erano solo i suoi pantaloni a dividerli. Lui si spinse ancora contro Harry, poi si ritrasse, poi premette ancora, con un ritmo che fece nascere qualcosa di grande in lui, qualcosa che gli sembrava così a portata di mano...
Emise un gemito di piacere, e lui si fermò di colpo.
<<Mio Dio!>>
Si scostò da lui con uno scatto e scivolò fuori dal letto, reggendosi a malapena in piedi sul pavimento gelido.
<<Mio Dio, Harry!>>

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