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Dopo due settimane mi ritrovavo nella terra che ormai ritenevo casa mia,il New Jersey.Mi era mancato questo posto,e nonostante l'Italia sia un posto magnifico ritenevo che questo posto avesse un qualcosa in più rispetto alla città in cui vivevo.
Sarà Ethan ad avermi fatta legare a questo posto o sono io che quando penso all'America mi viene in mente lui.
Erano successe così tante cose in così poco tempo,e staccare la spina da tutte queste preoccupazioni mi aveva fatta sentire meglio.

Quando aprì la porta di casa rimasi sconcertata da quello che viddi.Grayson e Ros nel bel mezzo di un bacio passionale.Sapevo sarebbero tornati insieme,non erano bravi a starsi lontani.
Così spinsi la mia valigia all'interno, senza dare nell'occhio e uscì di casa.

Passeggiai per una decina di minuti sul marciapiede,e mi accorsi che c'erano dei nuovi fiori nel prato che non avevo mai visto prima li.Di solito quel giardino era sempre spoglio e mi dava una sensazione insignificante.

C'era qualcosa ancora qualcosa che mi legava ad Hunter, e non riuscivo a spezzare questo legame.Non un'emozione d'amore,ma ci tenevo a lui nonostante tutto quello che mi aveva fatto.Mi accorsi che mi era mancato,non tanto ma neanche poco.

Così decisi di passare davanti a casa sua per vedere se ci fosse.La finestra era aperta,segno che molto probabilmente stava fumando.

Bussai alla porta,ma non sentì nessun rumore.Ritentai allora riprovai a guardare la finestra ed effettivamente usciva del fumo.
Così aprì la porta indecisa.
"Hunter?"lo chiami ma era come se quel nome rimbombasse solo nella mia testa.
"Hunt sono tornata"

Salì le scale e notai la porta di camera sua semiaperta.Quando l'aprì del tutto rimasi sconvolta.

Impalata,immobile,pietrificata.

Hunter era di fronte a un tavolino sopra di esso c'erano di soldi tenuti fermi da una pistola.Delle bustine bianche,contenenti droga.
Dall'altra parte del tavolo c'era Isaac,e alla finestra dei ragazzi che si stavano facendo una canna.

Lui si girò quasi più sconvolto di me.
"A-Alaska"balbettò alzandosi.
Isaac ridacchiò per la scena ritenuta da lui divertente.
"Io..."continuò.
"Tu mi fai schifo,mi fai solo schifo"sputai tutto quello che pensai.

Corsi giù dalle scale per poi uscire da quella fottuta casa,gli importava così poco di me che non si degnò neanche di fermarmi.

Non piansi,non ne avevo le forze ero stufa di tutta quella merda che avevo creato.

Della droga,dovevo aspettarmelo.Invece no,sono troppo ingenua,mi faccio sempre condizionare dalle belle parole dette da bocche velenose.

Tornai a casa,Ros mi vide e senza dire niente mi abbracciò.
"Alaska Thompson ciao"mi strinse tra le sue braccia.
"Ros Claire"
"Devo raccontarti una cosa"
Ci sedemmo sul divano e iniziammo a parlare.
Feci una faccia di chi la sapeva lunga"Si del fatto che tu e Grayson vi siete rimessi insieme"
"Come lo sai"avvampò.
Ridacchiai per la sua reazione."Quando sono entrata oggi non volevo interrompervi,insomma neanche nei film gli attori si danno questi baci"
Le sue guance erano in fiamme."E la valigia?"provò a cambiare discorso.
"L'ho lasciata io"
"Pensavo fossi pazza"
"Come è andata in Italia?"
"Uhm bene,mi è mancata molto la mia famiglia e ti ricordi di Alex?"
"Alex?"
"Si non ti ricordi?"
"Uhm..."si sforzò."No"
"Non fa niente comunque l'ho rivisto e siamo usciti qualche volta è un ottimo amico"
"E la stronza di Michelle?"
Così iniziammo a parlare delle persone che più non sopportavano quando avevamo 15 anni.

"Hai visto Hunter?"non doveva farmi quella domanda.
Deglutì."Sì"
"Eh?"voleva i dettagli e glieli diedi.
"Ti devo parlare"sapeva che quando dicevo quella frase non c'era più niente da scherzare.
Le raccontai tutto di quello che era successo un'ora prima,non tralasciando nessun particolare,ogni dettaglio come voleva.

A volte penso che i miei sentimenti fossero chiusi dentro ad un barattolo,molte persone hanno provato a lasciarne un ammaccatura o un graffio ma nessuno lo ha mai distrutto.Mi sembra di crollare invece quando i suoi occhi si posano sui miei,sembra che quel barattolo stia per essere rotto.

"Mi sembrava un bravo ragazzo all'inizio"
Sospirai."Anche a me sembrava"
Volevo cambiare argomento,trovare una via di uscita da questo maledetto labirinto.Ne ero intrappolata dentro e vedevo le mura tutte uguali,come un incubo di non riuscire mai ad uscirne.

"Dov'è Ethan?"
"Non lo so,non lo vedo praticamente mai"
Mi agitai,perché non era a casa?sapeva che sarei tornata oggi.L'ultima volta che l'avevo sentito era quella telefonata,gli risposi seccamente e lui fece lo stesso.
Ma io almeno avevo un motivo.

"Chiamalo Ros"
"No chiamalo tu"
Non sapevo come rispondere,rimasi zitta e sperai potesse capire in qualche modo."Uff"prese il telefono e se lo portò all'orecchio.

Sentì la voce di Ethan dall'altra parte della cornetta,era strano.
Disse che sarebbe tornato tra due ore,ne passarono sei.

"Grayson arriva per mezzanotte,anche se è tardi"
Feci spallucce."Non importa voglio vederlo"

Andai in camera mia e la trovai letteralmente sottosopra.Vestiti ovunque:sul letto,per terra,sulla scrivania e sullo specchio.
Cartoni di pizza sotto il letto e lattine di coca cola sul davanzale.

Ethan disordinato?da quando?non era mai stato così.
Diedi una pulita ed aprì la finestra per far entrare aria pulita.
Quando mi sdraiai sul mio letto sentì il suo profumo,e giuro che non c'era sensazione più bella.

Presi il mio computer e feci partire una videochiamata con Alex.
Dopo poco rispose;eravamo nel bel mezzo di una risata quando sentì una presenza alle mie spalle.

Mi girai e lo vidi.Il mio cuore perse un battito.

Aveva una felpa grande e il cappuccio che gli copriva i capelli,occhiaie marcate ma tutto questo mi affascinava.

Non curandomi del mio amico che stava vedendo tutto corso tra le braccia di Ethan.

Mi strinse forte a se e dopo mi accorsi che aveva le mani occupate.

Aveva un mazzo di rose bianche.

"Tieni Alaska"mormorò con voce rauca.

Quando si accorse di Alex nello schermo del mio computer serrò la mascella.

Ci lasciai un bacio su di essa e chiusi la chiamata.

"Chi è quello?"

Ridacchiai,era troppo geloso.

Lo attirai a me e lasciai spazio alle nostre labbra.

Mi spinse contro il muro continuando ad avere contatto,e si staccò.

Mi osservò,arrossì e mi sorrise.

Si sdraiò sul mio letto.

"Bimba non mordo avvicinati"

"Ti trovo diverso"

"Lo sono"

Mi sedetti accanto a lui e intrecciai le nostre dita.Mentre lui contemplava il soffitto io pensavo a cosa stesse pensando.

"Ho trovato un casino quando sono entrata in questa camera"

Alzò gli occhi al cielo."Non iniziare anche tu"

"Ethan sei sempre stato ordinato"

Mi tirò per la maglietta e portò il mio viso a pochi millimetri dal suo,avevo dimenticato quella sensazione.

Mi accarezzò le labbra con il polpastrello mentre mi osservava il viso.

"Ho cercato di dimenticare il tuo viso angelico, ma sei l'unica cosa certa che voglio nella mia vita Alaska"

"Hai cercato di dimenticarmi?"

"Lascia stare queste parole concentrati su quelle che ho detto dopo"

Mi sentì importante per qualcuno,non mi stava mentendo.

They don't know about us || Ethan DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora