Parte 16

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ALESSIA

La mattina seguente invece di tornare a casa vado al mio solito parco, mi siedo su una panchina e guardo le persone che passano e i bambini che giocano. Vedo la differenza fra adulti e bambini, quest'ultimi pensano solo a giocare e ad essere spensierati, una cosa bellissima che sarebbe bello se rimanesse per tutta la vita, mentre negli adulti si nota benissimo dalle loro facce che sono stressati, che corrono per andare a lavoro. Che bella differenza, sarebbe bello poter rimanere piccoli, senza pensare ai problemi, solamente a divertirsi con i propri simili. Inizio a camminare anche io, penso alla notte passata con lui e a come era quando cercavo di farmi dire cosa gli stesse succedendo, ma a quanto pare neanche in questo  vuole aprirsi, è strano tutto ciò e non so che pensare sinceramente, forse è un suo modo o forse non si fida... spero di no

Poso gli occhi sul cellulare per controllare i messaggi che ho ricevuto, quando ad un tratto mi scontro con un ragazzo. Ci guardiamo per un istante, è molto carino, ha gli occhi verdi, delle labbra carnose e un bel ciuffo riccio

<<guarda dove vai la prossima volta>>mi dice, che arrogante

<<guarda che devi farlo anche tu>> gli rispondo facendogli una smorfia, ma bah chi si crede di essere sto tizio?

<<va bene come vuoi, comunque fammi compagnia prima che arriva una mia amica>> compagnia a uno sconosciuto? Ma è davvero fuori di testa? Si ok è carino, ma già mi sta scocciando

<<non sto con i sconosciuti>>

<<guarda che abbiamo la stessa età e si vede, quindi non sono uno sconosciuto ma un tuo coetaneo>>mi guarda mordendosi il labbro e facendo una faccia da perverso, che odio!

<<allora senti tizio, io devo andare, ciao>>

<<piacere Nicola>> si avvicina a me per stringermi la mano ma io lo fermo, già tutta sta confidenza? Bah, odio le persone che fanno così, ho bisogno dei miei spazi, non è che sono chissà chi e quindi si può fare ogni cosa

<<non mi interessa>> gli faccio l'occhiolino e me ne vado

Appena sono a casa saluto i miei e salgo sopra, mando un messaggio a Riccardo e poi vado a farmi una doccia. Penso, penso e penso, quel ragazzo di prima, Nicola, è proprio un coglione, e Riccardo? Riccardo che non vuole dirmi cosa gli prende, e Luca? Luca... meglio non pensarlo. Non è brutto pensare sempre a una persona che ti ha dato tanto da ricordare anche in un futuro? E poi magari ora quel futuro si immagina con un'altra persona che non si sarebbe mai aspettata, e in questo caso per me è Riccardo

Finisco di farmi la doccia e prendo il telefono con la speranza di trovarmi la risposta di Riccardo, ed eccola... apro la notifica e ce scritto "corri subito qui! Sono ubriaco e non ne posso più, per favore!" perché questo messaggio? Che è successo pure ora? Mentre navigo in questi pensieri già sono da lui. Lo trovo nella macchina ed entro anche io per vedere che sta combinando, sta bevendo... prendo la bottiglia e lo fermo, gli prendo il viso e lo guardo negli occhi

<<che ti prende? Me lo spieghi?>> lui continua ad essere nervoso e cerca di riprendermi la bottiglia ma io lo blocco <<parla!!>>

Mi guarda negli occhi, quei occhi di ghiaccio che sono mischiati con le lacrime

<<il figlio di puttana di mio padre! Ha tradito di nuovo mia madre ed io non ne posso più, sono anni che la tradisce e mia madre è così stupida da non lasciarlo, io lo odio!>> dice tutto in un solo secondo ed ora capisco il perché non voleva che mangiavamo con lui e capisco anche perché mi voleva da lui stanotte. Gli prendo il viso e gli asciugo le lacrime, lo abbraccio cercando di dargli sicurezza, lo guardo negli occhi e gli do un bacio

<<va tutto bene amore, mi dispiace troppo per tua madre, non si merita di essere tradita, è una brava donna>> non so che dirgli, sono scioccata perché non me lo sarei mai aspettata

<<Ale lo odio, ho bisogno di te, so che non è il caso di dire queste cose ora ma sento che tu puoi salvarmi da questo incubo>> appena pronuncia queste parole mi faccio rossa, sono imbarazzata, non avrei mai pensato di essere così speciale per una persona, per lui...

<<ovvio amore mio>> lo bacio e lui si calma e sorride, ora si che sono felice, il suo sorriso non posso vederlo spento, merita tutto il bene di questo mondo e il padre deve capirlo che sta facendo soffrire suo figlio. Nel frattempo Riccardo mi prende e mi fa mettere a cavalcioni su di lui, mi bacia con la lingua ed io faccio la stessa cosa, le sue mani vanno sul mio seno e lo palpa, io mi lascio andare e continuo a baciarlo, gli bacio il collo facendogli anche un succhiotto

<<oh... un succhiotto>> gli dico sorridendo

<<perché sono tuo vero?>> mi fa ricambiando il sorriso

<<tutto mio>> continuo a baciarlo e lui mi toglie la maglia e il reggiseno, continua a palparmi il seno e sento anche che è duro. Si ferma e mi guarda, mi fa un altro sorriso, <<sei bellissima>>

<<grazie>> mi faccio rossa di nuovo

<<non so perché ti fai rossa ad ogni frase, ma mi piace l'effetto che ti creo>> sorridiamo entrambi e poi mi fa rimettere il reggiseno e la maglia dicendomi che a momenti sarebbe tornata la madre e non vuole che ci vede così giustamente

<<io ora vado, mi prometti che per qualunque cosa mi chiami?>> gli dico preoccupata, non voglio che se succede qualcosa cade di nuovo nell'alcool, è bruttissimo vederlo così abbattuto

<<promesso>> mi bacia e poi me ne torno a casa

In camera studio un po', visto che a breve ho l'esame e non posso essere rimandata. Dopo aver studiato, mi metto sul letto e guardo il soffitto, penso a come il padre di Riccardo è così crudele nei confronti della moglie e del figlio, penso a quanto sia crudele la vita anche per il fatto che ha perso la sua migliore amica. Mentre navigo nei miei pensieri vengo disturbata dalla vibrazione del telefono, è Angela che mi chiede di andare al parco da lei perché deve presentarmi una persona, io accetto e scendo per andare al parco...

Together. (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora