Parte 19

377 27 4
                                    


Qui finalmente si parlerà un pò del passato di Riccardo che non vuole dire ad Alessia


Ci rechiamo in spiaggia, già ci sono tante persone e qui si capisce che l'estate è alle nostre porte e non c'è cosa migliore, guardo i bambini che giocano ed immagino il mio di bambino, sono tutti spensierati, felici di passare questi giorni senza impegni e stress e allo stesso tempo anche io, mentre penso  mi sento avvolgere attorno a me le braccia di Riccardo, mi sento protetta... al sicuro...

<<mi sei mancata piccola>> mi fa con voce triste ma allo stesso tempo felice di stare con me

<<anche tu amore>> mi giro verso le sue labbra e lo bacio

<<che ne dici se ci sediamo in quel chioschetto?>>

<<certo>>

Il coschietto è bello luminoso, ha l'aria di estate ed è attrezzato proprio per questo tema, che a mio parere è la stagione più bella delle altre, si è vero anche le altre stagioni hanno la loro bellezza ma per me l'estate supera tutto proprio perché è libertà. Ci sediamo e ci facciamo portare da bere

<<come mai odi così tanto tuo padre?>> gli dico con la speranza che mi dica le cose

<<dobbiamo parlare di questo ora..?>> mi guarda un po' arrabbiato ma non ci posso fare nulla, ho bisogno di capire

<<si, per favore dimmelo, sono la tua ragazza o no?>>

<<si... beh -si sistema sulla sedia come se volesse iniziare a parlare per non smettere più- quando ero piccolo lui era il padre perfetto, ovvero il lavoro perfetto, la moglie perfetta, i figli perfetti, l'amore perfetto ecco, poi quando le cose non stavano andando più come lui voleva sono iniziati i problemi, ma non solo economici, proprio problemi con lui, iniziava a trascurarci sempre di più, usciva il pomeriggio e tornava la sera però non nego che alcune sere non tornava proprio>>

<<e dove andava?>> lo guardo stupita, non dovrei fermarlo

<<o a puttane o a bere>> mi guarda con gli occhi tristi e gli faccio il segno di continuare <<stavo dicendo... all'inizio non capivamo perché facesse così, poi un giorno mentre i miei fratelli stavano a scuola e mia madre andava a farsi il culo quadrato in un bar per quattro soldi, io ero a casa in camera mia, lui forse in quel momento era convinto che anche io fossi a scuola, quindi nella sua mente di cazzo decise di... -si blocca, fa un sospiro di sollievo- di portare una troia a casa nostra e scopare... sentivo le urla dei gemiti di quella fino in camera mia e mio padre che godeva tantissimo, io non ci credevo e così sono scappato di casa ed ho aspettato le 13 per ritornare>>

Lo blocco di nuovo <<facendo finta che stavi a scuola..?>>

<<esatto piccola>> mi guarda quasi che vuole piangere, mi avvicino di più a lui e lo accarezzo

<<continua ti prego>>

<<certo, beh... tornammo a casa e lui già c'era e la troia? La troia già se ne era andata giustamente, lo guardavo con tutto l'odio possibile e vedevo mia madre come tornava a casa con quei pochi soldi solo per aiutare la famiglia, che nella famiglia era compreso anche lui, il figlio di puttana. In seguito c'erano sempre più troie, più alcool, al punto tale che mia madre finalmente scoprì tutto e da lì cambiò anche lei, ci fu un divorzio che durò poco visto che ritornarono insieme solo perché mio padre diceva a mia madre che io e i miei fratelli eravamo davvero tristi, quando poi gli unici tristi erano i miei fratelli, visto che non avevano mai visto il loro papà scopare con un'altra, io ero felice, ma ritornarono insieme... però le cose non diventarono di nuovo "perfette" come a un tempo, mia madre era sempre scontrosa e lui sempre più inesistente al punto tale da non venire all'esame di maturità mio e di mio fratello... passano gli anni e lui è sempre un figlio di troia e mia madre scontrosa ma fortunatamente non con i suoi figli, ed eccoci qua che veniamo a Napoli per un lavoro che gli hanno offerto ma infondo non è cambiato>> finisce di parlare e sembra che gli manca l'aria, poi si avvicina a me prendendomi per il viso <<scusami se te lo dico solo ora ma sono cose brutte...>> lo guardo negli occhi e sorrido

<<amore tranquillo, io posso solo dirti di essere sempre forte e di non sprofondare mai>> lo prendo per il viso e lo bacio

<<tranquilla amore, ti amo>>

<<ti amo anche io>>

Il resto del pomeriggio passa fra risate e chiacchiere, ho fatto ciò solo per evitare di farlo vivere di nuovo nel passato e a quanto pare ci sono anche riuscita. Torniamo a casa e prima di scendere dalla macchina mi prende per il braccio

<<sono stato benissimo, grazie per avermi ascoltato e grazie per esserci sempre>> dopo queste parole non esito a sprofondare nelle sue labbra <<andiamo sopra da me?>> mi dice con entusiasmo

<<si...>>

Saliamo sopra da lui e chiude a chiave la porta

Together. (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora