Jungkook veniva trascinato. Jimin lo stava portando a forza dallo psichiatra e parlava. Ma lui non ascoltava,pensava a lei. Come sempre. Alzò gli occhi e l'unica cosa che notò fu un dannato albero di pesco,ma le foglie,secche,cadevano,come le sue speranze. Jungkook maledisse il giorno in cui era nato.
Quel pomeriggio,Francesca non arrivava. Non si era mai fatta attendere,perché ora ci metteva tanto?Jungkook le inviò un messaggio.
'Ehi,tutto ok?Non vieni oggi?'
La risposta arrivò poco dopo.
'Non mi sento bene. A domani.'
Ma Jungkook non voleva demordere. Era la causa della sua felicità,non poteva fare a meno di lei. Così convinse Francesca ad incontrarlo al parco. Voleva solo accertarsi che stesse stesse bene. E lei arrivò con gli occhi lucidi e il viso rosso. «Ehi...stai bene?» le chiede prendendole le mani. La ragazza cercò di non guardarlo e sussurrò un 'sto bene'.Si trovavano sotto un albero di pesco.
Lo stesso dannato albero di pesco,che una volta era così bello,e lasciava cadere petali rosa,ora lasciava cadere foglie morte.
Jimin interruppe i ricordi del ragazzo. "Devi entrare,Jungkook"