CHRISTIAN POV
Osservo attentamente ciò che mi si presenta poco più avanti rispetto casa mia, finalmente in questa via smorta qualcuno ha deciso di metterci piede.
Giusto perché sono un ragazzo alquanto curioso mi metto a perlustrare per bene la situazione o meglio il lato B della ragazza che in questo preciso istante è ad angolo retto.
Perfetto direi, la giornata non poteva iniziare meglio. Vedo che solleva uno scatolone più grosso di lei e sbuffa spazientita dalla situazione.
Faccio finta di nulla e decido di chiamare il mio migliore amico Josh. Ieri sera abbiamo deciso di andarci giù pensate con l'alcool ma la notte scorsa Josh ha esagerato davvero tanto, non l'ho mai visto in quel condizioni.
Acchiappo il telefono che è sul letto e decido appunto di chiamarlo.
Uno squillo: non risponde.
Due squilli: suona a vuoto
Tre squilli: salta la segreteria.
Bene, decido di riprovare.
Succede la stessa cosa di prima, inizio a preoccuparmi dal momento che Josh non mi ha mai fatto attendere più di tanto, anzi di solito risponde anche in casi dove non deve.
Decido di riprovare un'ultima volta e se anche questa fallisce direi che è il caso di presentarmi davanti alla porta di casa.
Di nuovo: uno squillo suona nuovamente a vuoto, afferro già le chiavi della macchina.
Due squilli la chiamata viene messa giù.
Mi ha chiuso lo stronzo.
"Bene, ora mi sentirà" parlo tra me e me mentre fisso il telefono allibito.
Ma subito dopo il suo nome compare sullo schermo del telefono e quasi mi sento sollevato.
"Christian, che cazzo vuoi?" Domanda con voce impastata dal sonno sbuffando subito dopo."Che ore sono e perché mi hai chiamato?" Continua e sento un frastuono dall'altra parte.
"Porca puttana" lo sento imprecare.
"Che succede?" Mi preoccupo
"Sono caduto dal letto"
A quel punto scoppio in una risata fragorosa, che stupido.
"Devi dirmi qualcosa? È morto qualcuno? Hai messo incinta qualche ragazza? Se non è niente di queste tre chiudo la chiamata" continua.
"In realtà volevo sapere soltanto come stessi dato che ieri sera non eri messo nei migliori dei modi."
"Sto decisamente in post sbronza, ma oggi è un grande giorno"
Grande giorno? Cosa c'è oggi di tanto speciale?
Faccio mente locale pensando a cosa c'è in questo periodo di così importante.
"Illuminami" mi acciglio, mentre scendo di sotto e vedo che Ines è alle prese con una torta.
"Ma come? Oggi c'è la partita di basket in diretta in TV" quasi urla.
Giuro che vorrei strozzarlo, e questa sarebbe una cosa importante?
"Chris, fai così, vieni da me. Ho dei salatini e della birra. Potremmo guardala insieme"
Ci penso un attimo, potrebbe essere una buona idea.
"Non ti basta tutto l'alcool che hai bevuto ieri?" Ridacchio divertito dalla situazione.Di solito succedeva che quello che ci andava pesante con l'alcool e non solo ero io, quindi la maggior parte delle volte mi svegliavo che ero sul divano di casa di Josh, è sempre stato lui quello che si occupava di me in situazioni simili. Ma ieri sera ho avuto l'ebrezza di provare il contrario, e giuro che vedere Josh in quella situazione è come vedere una suora in discoteca.
Dopo che parliamo per altri minuti abbondanti, chiudo la chiamata e mi avvicino a mia sorella lasciandole un bacio sulla tempia.
"Perché stai preparando una torta?" domando curioso mentre puccio un dito nella crema pasticcera che ha preparato e me lo metto in bocca.
"Christian non toccare" mi scansa via mentre faccio per rimetterlo nella ciotola contenente la crema.
"Sono arrivati i nuovi vicini e voglio che sappiano che noi qui siamo persone diverse, che si aiutano l'un con l'altro" conclude.Al contrario suo ho sempre diffidato dalla gente, mi tocca studiarla, osservarla e guardare come si comporta sia con me che con le persone che mi circondano, poi, se il suo comportamento entra nei miei canoni: è direttamente nella mia vita ed è difficile che ne esca, altrimenti se risulta il contrario di ciò che mi aspetto, è fuori a prescindere. Non ci perdo tempo. Ed è per questo che ho sempre cercato di insegnare ad Ines che le persone non vanno giudicate a primo impatto ma vanno conosciute e poi sta a noi prendere la decisione se farcele andare bene oppure no.
Ma Ines è la tipica persona che pensa ci sia del buono in tutto, per questo si fida sempre di tutti anche quando non deve.
"Vado da Josh" riprendo le chiavi della macchina e mi incammino verso la porta.
"Mangi da lui o devo prepararti cena?"
"Ti faccio sapere in serata" apro la porta ed esco tranquillamente pronto a montare in macchina.Arrivo da Josh in un batter d'occhio, busso sonoramente alla porta e poi mi attacco al citofono.
"Arrivo" esclama dall'altro lato della porta.
Continuo a suonare imperterrito, so quanto lo faccia incazzare quando la gente non ha pazienza nei suoi confronti.
"Arrivo ho detto"
Ridacchio come uno scemo e quando finalmente viene ad aprirmi lo vedo con una canottiera bianca e in mutande.
Mi viene da ridere, la bambina del pozzo in confronto è più presentabile rispetto a lui. Capelli sparati in aria, occhiaie fin sotto ai piedi ed oltre e faccia stanca.
"Ma dico io, c'era bisogno di attaccarsi così al citofono?" sbadiglia e si stiracchia nel frattempo.
"È che mi piace vederti fare il permaloso"
Lo prendo in giro.
"Vaffanculo."
"Come siamo permalosi, sicuro che non hai il ciclo mestruale, mia sorella in confronto è più calma"È un fascio di nervi, non capisco cosa abbia. Non è da Josh comportarsi in questo modo, di solito è sempre solare e allegro.
"Josh cosa c'è?" Mi faccio improvvisamente serio.
Sospira e abbassa lo sguardo. Si tortura le mani nervosamente e poi mi guarda. Faccio lo stesso e spero tanto che la mia espressione non risulti dura, al contrario gli sto facendo capire che vorrei essere messo al corrente. È il mio migliore amico qualunque problema abbia è decisamente scontato che sia lì per aiutarlo. Per le persone a me care questo e altro.
"Ti ricordi di Camille?" Domanda.
"Bhe certo che mi ricordo"
Camille è la ragazza che più ha fatto perdere la testa a Josh, anzi per un anno hanno condiviso tanto, lui era talmente innamorato che prendeva decisamente dalle sua labbra.
Mi ricordo quando mi disse che finalmente si stavano frequentando e che si piacevano a vicenda. Inizialmente non potevo crederci, poiché io e Josh non abbiamo mai pensato ad impegnarci in qualcosa di serio, ma quando ho visto che le cose tra di loro stavano andando a gonfie vele, ho dovuto ricredermi su di lui.
Io, invece, al contrario suo non ho mai minimamente pensato di incasinarmi la vita con una ragazza, essere un burattino tra le sue mani e costruire qualcosa.
Le ragazze le cerco solo ed esclusivamente per una cosa e così deve essere, se volessero mai una relazione seria con me, bhe non posso accontentarle.
"Ieri ho ricevuto un suo messaggio" abbassa lo sguardo ancora una volta e continua a torturarsi le mani e le unghie.
Bhe, che male c'è? Magari potranno chiarirsi e fare andare le cose per bene una seconda volta. Le possibilità le si danno a tutti.
"E quindi?" Domando quasi annoiato.
"Magari voleva chiederti come stessi, voleva vederti. Magari potete sistemare le cose e piantarla di fare i bambini capricciosi che appena si vedono in giro fanno finta di non vedersi. Quanto è passato Josh? Un mese? Un mese e mezzo da quando vi siete lasciati? O decidi di chiarire o vai avanti con la tua vita" dico schiettamente.Non so mai stato un ragazzo che le cose mandava a dirle, anzi mi sono sempre preso la responsabilità di ogni parola che uscisse dalla mia bocca motivo per cui, certe volte, erano male interpretate. Ma vedere Josh che dopo un mese ancora non è riuscito ad andare avanti per una relazione, mi fa imbestialire, quando lei, molto probabilmente, si starà già facendo una vita.
"Dice che è incinta." finalmente mi guarda.
Cosa? Sta scherzando? Sbianco in volto, me lo sento. Ho bisogno di aria, credo non si possibile tutto ciò.
Mi faccio aria con le mani perché non credo di aver sentito bene quello che mi ha appena rifilato.
"Josh non scherzare" ridacchio divertito pensando sia uno scherzo, ma quando noto la sua espressione seria, rimango allibito.
"Josh..." Mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla spalla. Vorrei dirgli qualcosa ma sto soltanto boccheggiando come un coglione.
"Non è un caso che ieri sera mi sia sbronzato così. Forse potrei non farlo più, la mia vita è finita! Volevo divertirmi per un'ultima volta senza pensare troppo. Per l'ultima sera volevo sentirmi ancora un ragazzo diciottenne."Non so esattamente cosa voglia dire ricevere una notizia del genere, però Josh avrà tutto il mio appoggio, senza ombra di dubbio.
"Josh, ascoltami" prendo fiato e cerco di essere più calmo possibile. In queste situazioni non è il caso di agitarsi.
"Da quel che ho capito hai deciso di prenderti le tue responsabilità, fidati che è già un passo avanti. Nessuno si sveglia alla mattina e pensa che oggi diventerà papà, ma tu stai già facendo passi da gigante" cerco di consolarlo al meglio, ma in questo non sono molto bravo.
"Sarai un papà fantastico e anche se non dovessi più tornare insieme a Camille sono sicuro che insieme farete un ottimo lavoro. Poi hai me, ti appoggeró sempre in qualunque situazione tu voglia. La tua vita non è finita ma è appena cominciata con una nuova persona in più" lo abbraccio forte.
Che situazione drastica.
Josh che diventa padre, non me lo sarei aspettato. Non riesco a crederci.
Dopo minuti interminabili dove rifletto su tutta la questione decido di appollaiarmi sul divano e guardare la partita insieme a Josh, anche se non sembra ci interessi più di tanto.