Capitolo 38

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CHRISTIAN POV

Mi sveglio felice e raggiante.
Oggi sono proprio pieno di energia, non so dove ho trovato tutta questa adrenalina, ma ho già un sorriso dipinto in volto e non me ne capacito.
Mi giro su un fianco e noto Emily che dorme ancora, così decido di farmi una doccia veloce e poi andare in cucina a preparare la colazione.
Mi metto subito ai fornelli, a casa di solito cucina Ines, ma anche io so darmi da fare quando mi ci metto.
Preparo dei pancakes, Ines dice sempre che sono bravo a farli, quindi vado sulla fiducia.
Il mio telefono suona quindi lo prendo al volo e noto che è Josh.
Appoggio il telefono tra l'incavo del collo e la spalla e mi preparo a ciò che deve dirmi.
Tanto sono sicuro che userà soltanto sarcasmo, ironia, riderà, mi insulterà e poi chiuderà la chiamata.
"Dimmi Josh" rispondo mentre metto l'impasto poco per volta in padella.
"La tua macchina è pronta"

Ah già, dimenticavo della macchina.
Solo a sentirne parlare di come l'abbiano conciata la mia felicità tramuta già in un espressione corrucciata.
"Ti sto immaginando con la tua solita faccia di cazzo. Ridi un po' che non è ridotta a brandelli"
"No infatti, ci mancava soltanto" ribatto secco.
"Poi sia tu che Ines mi spiegate come avete fatto."
"Te l'abbiamo già detto"
"Nei dettagli" puntualizzo.
"I dettagli te li risparmio perché ti incazzeresti ancora di più. Ti evito questo dolore lancinante Chris. Ringraziami in futuro"
Stringo i denti perché ogni cosa per lui è come un gioco.
Ma lo so che lo fa soltanto per alleggerire la situazione di ogni cosa.
"Josh ringrazia che non ti ho davanti" dico mentre prendo la padella e cerco di fare come fanno quegli chef di alta classe che girano le frittate o qualunque cosa soltanto con un movimento.
Ovviamente il tutto mi va male perché oltre al fatto che non sono riuscito a girare il pancake con il movimento che pensavo mi riuscisse, è caduto a terra.
"Cazzo" impreco.
"Hai presente quella cosa che fanno gli chef con le padelle? Quella che fanno saltare il cibo e poi riescono a prenderlo al volo?" Chiedo a Josh.
"Si, come minimo ti è caduto l'impasto per terra" mi precede.
"Se sei un coglione mica è colpa mia" continua.
"Josh..."
"Te le cerchi peggio di me" si difende.

"Comunque il tuo letto è molto comodo" aggiunge ancora.
Ci impiego molto a realizzare il tutto e non capisco se Josh si diverta a vedermi costantemente incazzato oppure lo fa con una nonchalance di cui non gliene freghi nulla.
Non voglio minimamente pensare che abbiano scopato nel mio letto e ancora peggio che ci abbiano fatto di tutto.
"Perché siete nel mio letto?"
"Forse perché hai un letto a due piazze e ho la possibilità di dormire con la mia ragazza?"
"Il divano letto è a due piazze"
"Tu vuoi farmi dormire su quello scassone? L'ho già fatto una volta e il giorno dopo avevo un mal di schiena terribile. Vuoi privarmi del tuo letto Chris?"
"Si assolutamente" annuisco mentre lo dico anche se so che non può vedermi.
"Sicuramente ti starò ad ascoltare, tesoro" si prende gioco di me.

Stringo i denti e decido di cambiare argomento.
Ogni volta con Josh finisce sempre che lui fa del sarcasmo ed io rimango nervoso.
"Comunque ieri è venuta Roxy a casa e ti cercava, perché non le hai detto che sei in vacanza con Emily?"
"Ho avuto la settimana impegnata e lo sai bene. Tra l'altro devo ancora preparare gli orari per gli allenamenti, ma ho già mezza idea di come metterli giù. Non avremmo vinto il campionato invernale, ma vinceremo quello primaverile sicuro, per questo mi impegnerò e lavorerete come muli." Spiego cauto.
"Chris buttati in un burrone che fai più bella figura e poi perché parli solo per noi? Anche tu devi allenarti"
"Mi alleno di continuo" dico con un ghigno.
"Se la mettiamo così pure io sono tanto allenato." Dice ironico e so a che cosa sta alludendo.

Non gli presto attenzione perché so che potrei incazzarmi a morte.
Quale fratello maggiore soprattutto geloso della propria sorellina penserebbe anche solo per un secondo che lei abbia rapporti sessuali?
Certo non li ha avuti con uno sconosciuto e sinceramente non potevo chiedere ragazzo migliore per Ines, sono sincero.
Ma è Josh, il mio migliore amico.
Abbiamo condiviso così tanto insieme che mi viene tutto dannatamente difficile pensare a questo.
"Mi sono allenato una intera vita a sopportarti. Dovrebbero farmi una statua" ammicca.
"Quando torno da questa vacanza ti riempio di botte così forte che faticherai anche tu stesso a riconoscerti." Dico schietto.
"Io penso che tu debba prendere sul serio l'idea di buttarti in un burrone, poi non so vedi tu. Insomma se riesci ad organizzarti anche su quello" Fa ironico.*
"Josh..."
"Poi mentre salti puoi fare una giravolta, la fai un'altra, guardi in su, poi guardi in giù ed ecco che ti spiaccichi con la faccia." Continua.*
"Io non ti sopporto più, poi ovviamente a te dovrebbero fare la statua, vero?"
"Direi, guarda il caso umano con cui ho a che fare ogni giorno. Comunque passando alle cose molto importanti. Oggi devo andare da Camille, ha l'ecografia." Mi spiega cauto.

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