EMILY POV
La mattina dopo sono sola in macchina con Chris, Ines non è venuta a scuola perché stava poco bene e invece Josh deve accompagnare Camille a fare l'ecografia, quindi da quanto so rientrerà più tardi, oppure andrà da Ines.
Christian è rabbuiato, non parla e fissa la strada mentre stinge il volante tra le mani, fino a fare sbiancare le nocche.
Ho provato a fargli dire anche mezza parola ma non ne vuole sapere, quindi sono stata zitta in macchina mentre guardavo fuori dal finestrino.
Ora come ora non vedo l'ora di arrivare a scuola e mettermi seduta al banco.
Non gli ho fatto niente ma sono in imbarazzo lo stesso.
"Qualunque cosa tu abbia sai che me ne puoi parlare, vero?" Accenno nuovamente.
"Sono soltanto un po' confuso per la decisione di Josh e quindi stavo pensando a come fargli cambiare idea"
Ora ho capito. So a cosa si riferisce.
Sicuramente ieri avranno parlato tra di loro e Josh gli avrà detto le sue motivazioni sul perché di certe decisioni.
"Insomma non può lasciare la scuola in questo modo, soprattutto all'ultimo anno" accenna.
"Certo che può" ribatto io.
"Non siamo nessuno per metterci in mezzo alle decisioni altrui. Ha le sue motivazioni del perché di questa sua decisione. Una motivazione che sappiamo tutti noi. Un figlio ti cambia il modo di vivere. Il modo di vedere le cose e soprattutto la vita. Non penso che Josh abbia il tempo di stare dietro alla scuola. Certo la scuola non si lascia mai, ma almeno nel primo anno di vita la bambina ha bisogno di entrambi i genitori. Quindi mi dispiace Christian ma appoggio pienamente la sua scelta" ribatto secca."Dico soltanto che non ne vale la pena mollare tutto così. In futuro sua figlia capirà."
"È un discorso da persona superficiale da parte tua." Dico atona.
"No, è un discorso da persona che avrebbe fatto dei sacrifici anche con un figlio in corso"
"Prontooo Christian! Il mondo non gira attorno ad Adams per tua sfortuna. Tu sei il migliore amico di Josh e potrai ben dargli dei consigli, ma non puoi permetterti di decidere al suo posto soprattutto su questioni che non ti riguardano."
"Dico soltanto che c'è sempre la soluzione ad ogni problema, altrimenti non sarebbe tale."
"La soluzione sarebbe che tu te ne stia zitto e che non faccia pesare questa cosa al tuo amico. Detto ciò non parlare come se tu fossi un grande studioso perché a te della scuola frega meno di zero. Ad ogni modo vedremo poi come andrà con il college."
"Ma qui non si tratta di me, ma di Josh""No ti sbagli. Qui si tratta di cosa è giusto per una bambina che dovrà arrivare. E i bambini hanno bisogno di amore, affetto, protezione, il calore che solo un genitore può dare: quindi di conseguenza anche se la scuola è la cosa più importante da fare nella vita, il realizzarsi è una cosa importante nella vita, prima di tutto arriva sempre quello che si racchiude attorno a te. Quindi si Chris, non riesco a vederla come una decisione drastica soprattutto se c'è una motivazione più che logica. E sono sicura che Josh riuscirà a trovare un lavoro, crescere mentalmente e riuscire a mantenere se stesso, la bambina e avere una relazione stabile con Ines." Spiego cauta questa volta.
Non ho voglia di urlare già di primo mattino e soprattutto sto cercando di fare capire a Chris nella maniera più tranquilla che tutto quello che dice per adesso non ha un nesso logico."Forse hai ragione" dice convinto.
E non capisco se siano bastate quelle quattro paroline per fargli cambiare idea o se ci stia riflettendo seduta stante.
"Che scoperta" ribatto ironica.
"Josh ti sta influenzando un po' troppo" tamburella le sue dita sul volante.
"Ad ogni modo cosa fai oggi pomeriggio?" Chiedo.
"Passerò un po' di tempo con Roxy. È da tanto che non passiamo una giornata al bar per un caffè o un aperitivo. Quindi oggi giornata dedicata alla mia migliore amica. E tu?"
"Starò a casa a guardare la TV. Domani è sabato, c'è qualcosa in programma da fare?"
"Io e gli altri andiamo a cena fuori. Una pizzata niente di ché" scrolla le spalle.
E non so come mai ci rimango male.
Si sono organizzati per uscire e non mi hanno chiesto nulla.
Certo non pretendo che sia messa al corrente di ogni cosa ma mi sento profondamente offesa per il fatto che non mi abbiano detto nulla.
"Gli altri chi?" Domando seccata.
"Tutto il gruppo. Io, Josh, Ines, Daniel, Allison, Roxy..." Elenca tutto.
Lo fa con una naturalezza che mi strazia proprio in due.
Sono l'ultima arrivata all'interno di questo gruppo, ne sono consapevole: ma il loro team era composto soltanto da Josh, Ines, Chris e Roxy, com'è possibile che a questa pizzata ci siano pure Daniel ed Allison se non si sono mai rivolti la parola in cinque anni?
Non me ne capacito.
Non faccio domande perché potrei stare doppiamente male a sapere che lui mi risponda con una nonchalance da fare invidia anche alla persona più apatica su questo pianeta.
"Ah" rispondo solamente.