Capitolo 42

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EMILY POV

Opto per una tutina in pizzo bianca per andare alla festa di Luke.
Un paio di converse e del leggero trucco sugli occhi e sono a posto.
Alla fine non ho nemmeno ceduto alle moine di Christian, voglio che impari la lezione e che si renda conto che non può avere tutto servito e riverito da quando apre bocca fino a quando non sta zitto.
Quindi sto ignorando palesemente i suoi messaggi dove mi prega in ogni lingua del mondo di andare con lui, di stare con lui e di dormire con lui.
Sto quasi per cedere alle sue richieste, ma il suono di un clacson sotto casa mia risuona in questa via smorta.
E ora ricordo perfettamente che non devo cedere per nulla a tutto ciò che dice Chris, ma in primis dovrei avere amore per me stessa senza dargliela vinta di continuo.

Saluto la ragazza bionda mentre mi siedo nel sedile del passeggero, mi fa strano essere qui con lei nella sua macchina, ma voglio pensare almeno una volta nella vita che sia gentile e che nonostante sia stata insieme al mio ragazzo soltanto fisicamente il tutto è cessato.
"Ma come ti sei vestita?" Domanda con quella punta di ironia.
"Cosa c'è che non va?" Domando a mia volta guardandomi la tutina bianca in pizzo.
Non ci vedo nulla di male nel mio abbigliamento.
Osservo il suo abbigliamento e mi rendo conto che non è poi così diverso dal mio, soltanto che i suoi pantaloncini sono più striminziti e la maglia è più giù che su, dal momento che ha mezzo seno di fuori, ma non faccio domande, mi limito ad alzare gli occhi al cielo.

Parliamo del più del meno e nemmeno farlo apposta mi parla anche di come sia meraviglioso Christian, di quanto sia fortunata ad averlo e che sono invidiata da molti a scuola, ma lei non rientra tra questi.
Ho iniziato ad innervosirmi quando ha iniziato a fare commenti a dir poco piccanti su di lui, insomma a me non interessa nulla di come facevano sesso.
"Puoi smetterla di parlare così del mio ragazzo?" puntualizzo, è evidente che sia infastidita.
"Sto soltanto dicendo la verità"  alza le spalle mentre sulla sua faccia ha un sorrisino a dir poco soddisfatto.
"Capisco che Christian sia un tipo abbastanza inosservabile, ma resta comunque il mio ragazzo ed io sono chiaramente gelosa di ciò che mi appartiene"
"Ma in quello che ti dico non c'è assolutamente malizia"
Certo, guarda come ci credo.

Giunti sul posto mi precipito subito lontano da lei, non dovevo accettare nulla da Bella, non dovevo nemmeno rivolgerle la parola, dovevo farmi gli affari miei e attivare il mio neurone stamattina.
Cerco Luke con lo sguardo e quando lo noto vado diretta da lui.
Avremmo modo di conoscerci più a fondo, ma per il momento so che nonostante tutto ciò che ci è successo, che sia stata una storia o un semplice flirt non ha mai mollato la presa.
Ha sempre lottato per avere qualcosa da me, che sia stato un bacio o una carezza, una parola dolce o una parola negativa.
Alla fine ci tiene, anche nel suo modo un po' contorto, ma è sempre rimasto.
"Luke" lo saluto con un bacio sulla guancia.
Mi guarda da capo a piedi per poi farmi fare un giro su me stessa.
"Emily che bello che tu abbia accettato, sono proprio contento che tu sia qui, ma gli altri?"
Domanda guardandosi intorno.
"Gli altri arriveranno più tardi"
"Capisco" annuisce soltanto.
"A cosa è dovuta questa festa?" Chiedo.
"Se non le organizzi tu, le organizza Josh, vi fate la concorrenza a vicenda" ridacchio divertita e lui mi segue a ruota.
"Ho voluto organizzare una festa per passare più tempo possibile con le persone che più mi fanno stare bene, tu sei una di queste Emily. Le divergenze che si sono create tra di noi non contano più nulla, sei innamorata di Chris e si vede lontano un miglio, spero lo stesso per lui. E anche se questa casa è piena di persone, quelle che voglio sono sparse qua e là, ma in tutta la serata riuscirò a rivolgere la parola ad ognuno di loro, soprattutto al mio acerrimo nemico"

E so che si riferisce a Chris ma spero soltanto che riusciranno a trovare un punto di incontro tra loro due.
"È più una festa di addio" aggiunge pochi minuti dopo.
Lo guardo sbigottita.
"Addio?" Domando scettica.
Spero per me che non abbia sentito male, non sarei pronta ad un'altra lontananza o addirittura la perdita di un amico.
"Questo posto non fa per me, queste persone nemmeno. Voglio iniziare una vita dove in un futuro riuscirò a realizzarmi senza sentirmi inferiore a nessuno. Mi sono sentito così per vari momenti della mia vita per colpa di persone che si sentivano superiori in tutto e per tutto e dopo un po' ho iniziato a crederci. Ma se è vero che la felicità è tutta nelle nostre mani, allora io voglio rincorrerla, ma non qui. Non è questo il mio posto."
Quasi mi commuovo per quello che mi ha detto e non riesco a capire.
Tutti abbiamo bisogno di realizzarci in un futuro, chi prima e chi dopo, ma presto le strade di ognuno di noi si separeranno e non credo di essere pronta abbastanza in futuro per dire addio a ciò che più mi è stato accanto.
Vorrei avere lo stesso coraggio e determinazione che a volte vedo nelle altre persone.
"Non so cosa dire, mi dispiace. Sono soltanto rimasta un attimo sbigottita da questa cosa. Non sapevo nulla dei tuoi piani, della tua vita e non mi sono mai preoccupata di chiederti nulla e mi incolpo per questo. Ma spero, anzi ti auguro che tu possa trovare la felicità che ti meriti. Meritiamo tutti un po' di felicità"
"Meritiamo tutti una persona con cui condividere la felicità" puntualizza mentre fa scontrare il suo bicchiere con il mio che mi è stato gentilmente offerto poco fa.
"Brindo ad un nuovo inizio, ad una nuova vita e appunto alla felicità" alziamo il bicchiere e poi bevo un sorso della birra.

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