EMILY POV
Esco da casa Adams in lacrime, come è possibile che io sia così ingenua? Com'è possibile che mi faccia mettere i piedi in testa da un cretino come Christian?
La colpa è mia, solo mia.
Mi precipito a casa velocemente, tolgo le scarpe e le lascio vicino alla scala, mi dirigo verso la mia stanza e vado a farmi una doccia.
Vorrei strapparmi la pelle, vorrei togliermi il suo profumo di dosso.
Christian sa essere così persuasivo e carismatico, sa come prenderti, sa come farti cedere con uno schiocco di dita, ma sa anche come farti cadere nella delusione più totale.
E mi chiedo cosa ci sia che non va in lui, mi chiedo come mai sia così irrispettoso nei confronti di tutti.
Non me ne capacito.
Sono così triste, delusa, amareggiata, ferita e soprattutto umiliata, ecco come mi sento esattamente.
È la chiara dimostrazione di quanto fossi facilmente malleabile e un giocattolino nelle mani di tutti, ma soprattutto di Christian.
Perché? Perché ero troppo buona.
La mia bontà d'animo non mi porterà da nessuna parte ho continuato a ripetermi per anni interi, ma mai una volta che mi ascolto.
La testa dice una cosa, il cuore dice l'opposto.
La mia testa dice stagli alla larga, il mio cuore dice dagli una possibilità.
La prima dice non è un ragazzo che fa al caso mio, il secondo risponde che, invece, con la forza di volontà le persone possono migliorarsi e farsi piacere, stessa cosa vale per Christian Adams.
Ma se non fai nulla per te stesso, com'è possibile che la gente pensi che siano gli altri a farlo per te?Spesso dico anche che, le cose cambiano da domani. Domani è il mio giorno, domani darò una svolta alla mia vita, ma puntualmente sono sempre lì.
Mi sono così tanto stufata di essere trattata come la scema di turno, come la ragazza che è caduta ai piedi di Christian Adams. La verità è che ho un cuore così grande che sarei disposta anche a dare l' anima se questo potrebbe rendere felici le persone. Ma quello che mi pongo è: c'è qualcuno che farebbe la medesima cosa anche per me?
So solo, appunto, che questo mio grande difetto o pregio, non saprei definirlo fa di me una persona straordinaria.
E so che, se Christian venisse qui, ancora, solo per chiedermi scusa, io gliene darei altre ancora di possibilità.
Perché sono fatta così.
E sono stanca di essere trattata così da lui, stanca delle continue prese in giro da parte sua.
E per la milionesima volta, stanca di cercare di capire le sue intenzioni.
Ho sempre pensato che le persone avessero un cuore come il mio, ma questa è sempre stata soltanto una fregatura.Esco dalla doccia, mi asciugo velocemente e mi metto il pigiama, non ho fame, quindi stasera non ceneró, ci penserò domani con la colazione.
Prendo il mio iPod e ascolto un po' di musica.
Le parole della canzone mi descrivono a pieno, e questo basta per farmi aprire i rubinetti di nuovo.
Mi lascio andare in un mare di lacrime, la musica è il migliore metodo per scappare dalle cose brutte, la musica ha salvato tutti.
A volte, abbiamo soltanto bisogno di rifugiarci in noi stessi e lasciarci andare.
Siamo così esausti a volte, che quando raggiungiamo il picco delle nostre forze non resta nient'altro che piangere. E così faccio! Mi lascio andare.
Nonna mi diceva sempre che piangere non è un segno di debolezza e tanto meno di arrendevolezza solo che dobbiamo ricorrere a questo metodo per forza.
Quindi, se ho bisogno di piangere, lo faccio. Perché anche i forti possono permettersi di farlo.
Ed io mi sento così, una persona forte che per troppo tempo nella sua vita ha cercato di tenere in piedi più cose.
E sono una stupida! Una stupida perché Christian Adams non merita nemmeno un decimo delle mie lacrime. Non merita nulla se non la mia total indifferenza.
Mi alzo fuori e mi asciugo le lacrime. Mi metto davanti allo specchio e mi guardo molto attenta.
"Io valgo" dico a me stessa mentre cerco di darmi un tono.
Me lo ripeto altre cinque volte, poi esco in balcone.
Prendo una boccata d'aria fresca, mi ritrovo a fissare il balcone di Christian, lui è fuori e si sta fumando una sigaretta. Al suo fianco c'è Roxy.
Roxy gli è totalmente addosso e si scambiano effusioni amorose davanti a tutto il vicinato.
Qualcosa mi ribolle dentro, una rabbia repressa.
Ennesima dimostrazione che non ha contato nulla nemmeno quel minimo di intimità che abbiamo avuto.
Non ci ha impiegato molto a consolarsi nelle braccia di un'altra.
Complimenti a lui.
Sento come un vuoto nello stomaco, il cuore mi batte a mille e non riesco a staccare gli occhi dalla scenetta raccapricciante che mi si presenta davanti.
Mi fa schifo, si! Mi fa chiaramente schifo. Vorrei urlare e piangere di nuovo, ma non ce la faccio.
Solo una cosa mi fa staccare gli occhi da quella scenetta, il conato di vomito che sta salendo, quindi corro in bagno e rigetto tutto nel water.La mattina seguente me ne sto a casa, sono stata male tutta la notte, motivo per cui mia madre ha deciso di non mandarmi a scuola per potermi controllare.
Mi prepara la colazione, ma ho lo stomaco così chiuso che riesco a malapena a bere una tazza di latte caldo.
"Devi mangiare tesoro" si avvicina con cautela.
"Non puoi restare senza cibo." Mormora.
"Per oggi a pranzo ti farò del brodo di pollo, dovrebbe farti passare il subbuglio" indica lo stomaco.
Mi sdraio sul divano con tutte le mie coperte e guardo un po' di tv. Non c'è mai nulla di interessante, per questo deciso di mettermi un DVD.
Guardo Burlesque, un film davvero eccezionale, poi Cher è fantastica.
Ne ho fatto talmente una malattia di questo film che mi sono innamorata di ogni personaggio al suo interno.Ricevo un messaggio da Ines e da Allison.
La prima chiede perché ieri me ne sia andata piangendo e che si sta preoccupando.
La seconda chiede perché non sia a scuola.
Decido di rispondere solo a quest'ultima, l'avviso che non sto molto bene e che ho preferito starmene a casa.
Non cado in dettagli, preferisco raccontarglieli di persona.
Ma poi, deciso anche di rispondere a Ines.
D'altronde non ha colpe, non merita questo trattamento.
"Mi è dispiaciuto uscire da casa tua senza degnarti di uno sguardo e salutarti soprattutto. Solo che preferisco parlartene di persona" rispondo velocemente.
"Oddio Emily, va tutto bene?" Posso sentire la sua preoccupazione da qui.
"Certo, oggi passa pure da me che ti spiego" taglio corto.
Non voglio che la becchino con il telefono in mano, ma oggi gliene parlerò.
Non mi interessa che difenderà il fratello ma ho bisogno di Ines.
Ho bisogno di sfogarmi.