Capitolo5

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EMILY POV

Era una settimana intera che non vedevo Ines, ma perlomeno eravamo sempre in contatto telefonicamente.
Mi aveva tenuto al corrente che si era data allo studio pensante essendo stata rimandata su varie materie.
A quanto ho capito doveva dare degli esami in modo tale da avere una valutazione positiva per passare all'anno successivo, altrimenti avrebbe ripetuto lo stesso come è giusto che sia.
"Stasera c'è una festa a casa di Josh, ha chiesto con Christian di portare più gente possibile, quindi lo chiedo a te. Tra l'altro doveva annunciare qualcosa. Christian lo sa già ma non ne me ne vuole parlare. Ma si sa, la curiosità è donna" ricevo un suo messaggio e leggo attentamente ogni singola riga.
Una festa? A casa di Josh? Bhe che sarà mai?
"No, non credo di venire, ma grazie per l'invito" mi affretto a rispondere dopo una manciata di minuti.
Ricevo altri due messaggi, il primo dice che le avrebbe fatto piacere se io fossi andata perché si sarebbe sentita meno sola.
Il secondo che era un'occasione in più per approfondire l'amicizia dato che ci eravamo viste poche volte.

Ci penso su, infondo non ho nulla da perdere. Insomma: quando vivevo nell'altra città non mi ero mai persa una festa in spiaggia, qui siamo al chiuso, in una casa.
E poi manca sempre meno all'inizio della scuola, se non avessi preso al volo questi momenti, quando avrei potuto farlo? Di certo non pensavo minimamente di mettere piede fuori casa all'inizio della scuola.
Forse, la mia vita è alquanto noiosa e non sembro per nulla una sedicenne che pensa a divertirsi. Mi preoccupo di fare la cosa giusta al momento giusto, di spendere più tempo sui libri piuttosto che metterli da parte per qualche attimo e pensare più a me stessa.
Ma è questa la vita che voglio? E se in futuro mi pentissi di tutto ciò, non potrei nemmeno lamentarmi.
"Ci sarò" scrivo di getto il messaggio e lo invio prima che cambi idea nuovamente.

Sono già le cinque del pomeriggio e si sa che il tempo passa talmente in fretta quando è estate. A volte vorrei soltanto fermarlo per vivermi di più il momento.
Decido di andare a farmi una doccia veloce, mentre penso già a cosa potrei indossare facendo vari abbinamenti nella mia testa.
Alla fine decido che potrei mettere semplicemente una normalissima gonna e una maglia che lascia le spalle scoperte.
Lascio che i capelli si asciughino naturalmente e piuttosto di indossare i soliti tacchi, decido di mettere ai piedi delle Vans.
Un leggero filo di trucco e sono pronta.
"Mamma, stasera vado ad una festa con Ines, non aspettarmi sveglia." Dico mentre sto per uscire di casa.
"Non fare tardi e soprattutto non mangi nulla?"
"Mangio da Ines, tanto vive qui. Mi ha invitato cena."
Detto ciò esco di casa pronta ad andare in quella  dei fratelli Adams.
Quando busso alla porta, ecco che il moro viene ad aprirmi e fa un verso di approvazione quando mi  perlustra da capo a piedi.
Ma nemmeno lui è messo tanto male, una semplice camicia bianca che in quell'ammasso di muscoli sembra stretta pure a lui.
Un paio di Jeans neri che gli calzano a pennello, è proprio la figura della bellezza fatta a persona se non fosse che ha una faccia talmente da schiaffi. E vorrei farlo. Vorrei prendergli quella faccia e riempirla di schiaffi, per poi chiedergli cosa ha da divertirsi. Nel frattempo vorrei anche dirgli che non si può comportare così con me, che non si può permettere di fare certe insinuazioni, per poi presentarsi davanti alla porta in questo modo e l'unica cosa che vorrei  soltanto fare è quella saltargli addosso.

Cerco di tenere a bada i pensieri, perché sinceramente non è quello che voglio realmente, ma non può comunque fare così.
La mia mente gioca brutti scherzi e non è il momento di pensare determinate cose.
Christian si fa da parte per farmi entrare e sento ancora i suoi occhi puntati addosso, ma solo dopo ricordo che ha fatto tutto ciò  per potermi guardare il lato B.
"Emily sei stupenda" dice Ines mentre mette già in tavola ciò che ha preparato.
"Ho fatto qualcosa di veloce, della pasta e un secondo, nulla di che"
Le dò una mano mentre cerca di mettere in ogni piatto una porzione ciascuno.

Christian si siede a capotavola ed inizia a mangiare tranquillo.
La cucina di Ines è davvero molto buona, non che io non me la cavi però è sempre bello sperimentare ciò che fanno anche gli altri.
"I piatti tocca te lavarli" Ines punta il suo sguardo sul fratello e gli punta la forchetta contro.
Ora che li guardo hanno una somiglianza incredibile se non fosse che Ines è bionda e lui è moro.
Ma i lineamenti sono uguali.
"Li laverò domani" incomincia sbuffare quest'ultimo.
"Emily, devi sapere che Chris è un vero pigro, però se ci si mette le cose le fa bene" parla del fratello come se lui non fosse lì ad ascoltare.

"Io le cose le faccio sempre bene, è diverso. Se vuoi posso dimostrartelo" ammicca sincero e sono quasi sicura che l'ultima frase sia riferita a me.
"Comunque, stasera festeggiamo cosa?" Domando curiosa.
"Il mio migliore amico" risponde fiero Chris.
"E cos'ha da festeggiare Josh di così importante?" Questa volta è Ines a parlare e sono curiosa tanto quanto lei.
"Se non ce lo dici vuol dire che non lo sai" rispondo invece io.
"Certo che so cosa voglia festeggiare il mio amico, ma sono anche certo che non è una cosa che spetta me dirlo." Si alza sparecchiando la sua postazione e poi sale su per le scale.
"Sarà" dice Ines assottigliando lo sguardo.
"L'importante è che ci sia l'alcool" il tono elettrizzato.

Bhe effettivamente è da tanto che non mi prendo una sbronza di quelle potenti, non dico sia giusto farlo ma per una sera si potrebbe fare un' eccezione.
Il post sbronza non mi è mai pesato più di tanto.

Quando è giunta l'ora di andare montiamo in macchina di Christian, sua sorella nei sedili davanti ed io dietro.
Mi allaccio la cintura e qualche secondo dopo parte.
Bhe, pensavo avessero una guida spericolata invece è molto tranquillo quando è al volante e lo fa pure bene.
Quindici minuti dopo siamo davanti ad una mega villa, mi sento così piccola in confronto.
L'imbarazzo inizia a salire e mi affretto a raggiungere Ines che sa già dove deve andare.
"Ti sì è alzata la gonna" sussurra Chris nel mio orecchio e solo dopo mi rendo conto che la gonna è effettivamente più alta rispetto al solito quasi da mostrare le mie mutande.
Che le figure di merda abbiano inizio.
Da fuori si sente già la musica assordante e baccano intenso, sicuramente ci sarà già gente dentro.

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