Capitolo 26

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EMILY POV

Quando le lezioni terminano mi precipito fuori pronta a tornare a casa.
Varcata la soglia, mi aspetto di vedere di tutto, ma non Roxy che mi si para davanti.
"Sto cercando Christian, l'hai visto?" Mi domanda con quella voce stridula, è più intonata una campana.
"No" taglio corto e la supero.
Mi sento afferrare il braccio ma riesco a divincolarmi subito appena le butto addosso uno sguardo truce.
"Non ti permettere mai più" mi difendo.
"Ho visto come guardi Christian, tesoro" ammicca con quell'aria da vanitosa.
E vorrei tanto dirle che non sono affari che le interessano di come mi comporti con lui.
Che non gliene frega degli sguardi che gli butto contro.
"E quindi?" Fingo indifferenza.
"Dio, ma ti sei vista?" Mi indica.
"Non hai i capelli voluminosi come i miei, ti prescrivo un appuntamento. Poi sei sempre con queste magliette così larghe, datti un tono Parker. Se vuoi attirare l'attenzione di Chris è giusto che tu ti vesta come piace a lui" sbatte le ciglia finte più volte e sono sicura che se continua così prima o poi le cadono.
"Oh fidati, ho già attirato l'attenzione di Christian" ammicco lasciando trasparire che siamo già andati a letto insieme.
"E poi gli occhi sono fatti per guardare e Christian non passa di certo in osservato" le sorrido con nonchalance.

"Se fai del male a Christian vengo a prenderti dovunque tu sia" mi punta il dito contro. La guardo come a dire che quel dito se lo può ficcare direttamente in un luogo dove non batte il sole.
"Christian è tutto tuo" alzo le mani in segno di resa.
Quanto mi costa dirlo, me ne pentirò.
"Tra me e lui non c'è niente" ripetiamo all'unisono.
Per poi guardarci in modo strano misto al divertito.
E non so per quale motivo ci ritroviamo a ridere sguaiatamente.
Com'è possibile che un attimo prima ci stavamo prendendo a parole e l'attimo dopo siamo così.
"Resta il fatto che tu continui a starmi antipatica" risponde ma sul viso ha quell'espressione divertita.
"Tu anche"

Faccio per superarla di nuovo ma la sua voce mi blocca ancora, alzo gli occhi al cielo prima di girarmi e darle la mia attenzione nuovamente con un sorrisetto più finto delle sue ciglia.
"Mangiamo insieme a pranzo?" Mi domanda.
"Ma non eri qui per Christian?"
"L'ho già aspettato abbastanza"
E non so come mai, mi ritrovo con lei in uno dei tavoli della scuola.
Lei non è dell'istituto, quindi ho dovuto inventarmi un sacco di strategie per farla passare in osservato.
"Cosa prendi da mangiare?" Domanda.
"Credo della pasta" rispondo prontamente.
"Si, anche io. Ho bisogno di carboidrati. Anche di dolce. Voglio ingozzarmi di schifezze" dice mentre si riempie il suo vassoio di schifezze.
Wow, pensavo che mangiasse solo cibo purificante e dietetico.
"È il giorno della settimana in cui posso osare, da domani insalata" ammicca.
Ah ecco, mi sembrava strano.
Ci sediamo tranquilli in un tavolo non molto lontano dagli altri, consumiamo tranquilli il nostro pranzo e parliamo del più e del meno.
Non è mal come pensavo, anzi si è rivelata una vera e propria persona simpatica, con cui puoi avere anche una conversione intelligente.
"Rinfrescami la memoria: come mai mi vuoi essere amica? Perché il pranzo insieme? Di solito fai finta di non vedermi, come se non esistessi per te" domando seria.
E mi interessa davvero saperlo.

"Chi ti dice che voglio esserti amica?" Mi schiaccia l'occhio mentre ridacchia.
Ma io rimango seria.
"Okay, penso che insieme possiamo formare una bella squadra. Chris è il mio migliore amico e detto tra me e te, non sempre gliela dò come sostengono tutti." Si avvicina a me come se si stesse confidando.
"Mi ha aiutato davvero tantissimo, ha un cuore troppo grande, ma non l'ho mai visto come un qualcosa di più" ammette.
Non lo capisco, ma cerco di non fare domande.
"Non è uno dei tuoi piani per sputtanarmi? Io di te non mi fido ancora. Quindi se è una presa per il culo puoi anche andartene, mi sono stufata di ricevere delusioni" ammetto.
Continua a mangiare molto lentamente e masticando con leggerezza.
"Ma sei sempre così lenta, devi mangiare e fare le cose in un certo modo?" Domando.
A me tutta questa lentezza mi urta.
"Non posso mangiare come uno scaricatore di porto, cioè di solito lo faccio ma in giro no. Solo Christian mi ha vista mangiare come un bufalo" ammette.
"Per me stai mangiando come se in bocca avessi altro" dico sinceramente, poi scoppio a ridere e lei mi segue a ruota.

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