~20~

79 15 0
                                    

Guardo l'ora dal telefono e vedo che è mezzanotte passata, Gabriel sta dormendo e io sono accanto a lui, lo guardo e penso a ciò che ho fatto oggi, vedere Gabriel in quello stato, mi faceva star male e avrei fatto qualsiasi cosa, per salvarlo; ho guidato la macchina dopo un anno, dopo l'incidente, solo per lui, per portarlo a casa.
Non so, oggi, mi sono resa conto che i sentimenti che provo per Gabriel, sono forti, ma ho ancora dei dubbi, ho capito che perderlo, non potrei sopportarlo, più di Lorenzo, ci sarà un motivo per cui l'ho incontrato, così, all'improvviso, quando ormai non mi era rimasto più niente, quando tutto andava uno schifo, non dico che da un momento all'altro , è cambiato tutto per il meglio, ma stare con Gabriel, mi sento tranquilla, al sicuro, protetta dal mio doloroso passato e da ciò che accadrà in futuro.
"Francesca" mi chiama Gabriel.
"Francesca" continua.
Io mi alzo dalla poltrona e mi sdraio vicino a lui.
"Sono qui Gabriel, non me ne vado" gli dico, tranquillizzandolo e accarezzandogli i suoi ricci scompigliati.
Lui si gira, mi abbraccia e insieme ci addormentiamo.

Mi sveglio e mi sento avvolta da  delle  braccia muscolose, mi giro e vedo Gabriel che dorme, starei a guardarlo per ore, quando lui apre gli occhi e mi sorride.
"Buongiorno" dice con voce roca e assonnata.
"Buongiorno" rispondo.
"Andiamo a fare colazione?" Domanda, io annuisco e insieme ci alziamo da letto per prepararci.

"Come stai?" Gli domando, siamo seduti a un tavolino del bar , con davanti caffè e  brioche.
"Sono stato meglio" mi dice sorridendo e  io gli sorrido a mia volta.
"Sono le 8:00, che facciamo?Ormai è tardi per entrare a scuola" dico sorridendo.
"Già, allora non entriamo" risponde a sua volta sorridendomi.

Dopo aver pagato, andiamo verso la macchina.
"Guido io" dico con un sorriso.
Lui ricambiandomi il sorriso mi da le chiavi  e montiamo in macchina.
"Dove mi porti di bello?" Mi domanda.
"Sorpresa" dico, facendo un mezzo sorriso.

-Gabriel pov's
Sono ancora dolorante dalle botte che ho preso ieri, ma sono contento che Francesca si sia presa cura di me.
Sono curioso dove mi voglia portare, squilla un telefono, è quello di Francesca.
"Pronto" risponde mettendo il vivavavoce.
"Francesca ma dove sei?" Domanda una voce femminile dall'altra parte del telefono.
"Perché non sei a scuola?" Continua.
"Giada , mi sono svegliata tardi e poi non avevo voglia , sono con Gabriel ci risentiamo stasera" dice Francesca e poi riattacca.
Francesca è silenziosa e guarda attenta la strada.

Dopo un po' la macchina si ferma in un parcheggio sterrato, insieme scendiamo silenziosamente.
"Dove siamo" domando.
"Stai zitto e seguimi" mi risponde con quel suo tono da stronza, ma allo stesso tempo dolce e sexy.
Entriamo in un boschetto e dopo due minuti siamo in un immenso
giardino vuoto e abbandonato  con da una parte un campo da bascket e da un altra un altalena vecchia e un scivolo anch'esso vecchio; l'erba è alta, abbasso lo sguardo e in alcuni punti ci sono margherite nascoste dall'erba.
Francesca sta ancora in silenzio , va verso l'altalena e ci si siede , io la seguo e faccio la stessa cosa, a interrompere il silenzio è il cigolio dell'altalena e il vento che sposta l'erba.

Francesca pov's
Era tanto che non venivo in questo posto, rivederlo è stato un colpo al cuore per me , dentro questo giardino abbandonato ci sono racchiusi troppi ricordi.
Sono seduta sull'altalena, chiudo gli occhi e sento il vento accarezzarmi la faccia , mi volto verso Gabriel , sospiro e dico:
"Questo è un posto speciale, di quelli che non si trovano facilmente , non ci avevo portato mai nessuno,mi ci portò tempo fa una persona, mi fece scoprire questo piccolo paradiso, e ora ho deciso di portarti io qua"
Gabriel sta zitto e mi guarda negli occhi.
"E perché mi ci hai portato proprio me?" dice guardandomi sempre negli occhi.
Abbasso lo sguardo, questo posto, me lo aveva fatto scoprire Lorenzo , diceva che questo  era il nostro paradiso , ci veniva da piccolo e ora guardando lo scivolo abbandonato , mi immagino Lorenzo felice che scende a tutta velocità verso l'erba soffice.
Mi scende una lacrima, Gabriel preoccupato , si alza dall'altalena  viene davanti a me e con i pollici  mi asciuga le lacrime che mi scendono lungo la faccia.
"Ei , ho detto qualcosa di sbagliato ?" Mi domanda con voce dolce.
"No" rispondo  scuotendo la testa e mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Se non mi vuoi dire perché siamo venuti qui , non importa , me lo dirai , ma solo quando vorrai tu" dice.
Io lo guardo, mi alzo dall'altalena e lo abbraccio.
Un abbraccio sincero, forte, che ti da coraggio, che ti fa sparire tutti i pensieri, che ti protegge; e io sinceramente non chiedevo altro.

----------------------------------------scusatemi tantissimo che non ho più aggiornato, spero vi piaccia il capitolo e spero che mi perdoniate. Buona lettura 😘😘😘

All' improvviso tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora