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La luce del sole mi sveglia, Gabriel mi sta guardando dalla finestra dove sta fumando la sigaretta.
"Buongiorno" dico stiracchiandomi.
"Buongiorno" risponde sorridendomi.
Scendo dal letto e indosso una sua maglietta, mi avvicino a lui e lo bacio.
"Abbracciami" mormoro.
Lui butta la sigaretta e mi abbraccia forte, poi mi guarda e mi sorride.
"Ti proteggerò sempre" dice.
A quelle parole mi ributto tra le sue braccia.
"Gabriel" lo chiamo.
"Si?"
"Sai perché ieri sera ti ho detto che faccio del male a tutti e sono un disastro?" inizio.
Gabriel mi guarda, in senso di proseguire.
"Lorenzo, il mio ex, è morto un anno fa" dico tutto d'un fiato.
Lui continua a guardarmi.
"Per causa mia e..." continuo, iniziando ad agitarmi.
"Ei" mi interrompe. " stai tranquilla, se per ora non te la senti di proseguire la tua storia, non importa, quando ti sentirai di dirmelo lo farai" continua.
Lo abbraccio ancora.
"Allora, che vuoi fare oggi?" Mi domanda.
"Boh non lo so"
"Dai la prima cosa folle che ti passa per la testa" mi sta guardando in attesa di una mia risposta.
"Ehm, boh , andiamo a farci un tatuaggio!" dico con entusiasmo,
"Ma è domenica, non penso siano aperti i tatuatori" continuo staccandomi dall'abbraccio.
"Ci sto , ho un amico tatuatore, a cui li devo un favore, quindi sicuramente c'è li farà gratis e a casa sua, ora lo chiamo e sento" risponde prendendo il cellulare e iniziando a ridere, vedendomi che sto saltellando per tutta la stanza, mi sono sempre piaciuti i tatuaggi e ho sempre sognato farmeli.
"Allora io vado a fare la doccia nel frattempo" dopo di che prendo i vestiti che avevo ieri, visto che si sono anche asciutti e mi dirigo a fare la doccia.
Esco dal bagno pronta per uscire.
Vado in salotto dove c'è Gabriel già vestito, che sta guardando la tv.
"Allora?Cosa ha detto ?" Domando.
"Ha detto che va bene, possiamo andarci anche subito"risponde, spegnendo la televisione e venendo verso di me.
"Perfetto, allora andiamo" dico con troppo entusiasmo, come una bambina che sta andando a comprare il suo giocattolo preferito.

Siamo in macchina, Gabriel guarda attento la strada, apro il cruscotto e vedo un disco degli «Immagine Dragons» , lo prendo e lo inserisco nello stereo.
Parte «Radioctive» e comincio a canticchiarla a bassa voce, Gabriel si volta verso di me e forza un sorriso, è strano, non parla, ed è diverso da come si comporta di solito.
"Cosa hai ?" Li domando.
Lui fa un sospiro e abbassa il volume della musica.
"Ti ricordi quando eravamo al mare e io ti ho detto che la vita mi ha sempre voltato le spalle?" inizia, guardando dritto la strada.
"Ho vissuto tutta la mia infanzia e la mia adolescenza tra case famiglia e riformatori" continua.
Io gli afferrò la mano.
"Non te lo dico, perché voglio compassione,i miei genitori sono morti quando ero piccolo, non ho mai ricevuto amore, è per questo che non volevo avere a che fare con storie serie, fino a quando non sei arrivata te" finisce.
"Non ci pensare, lo dico anche per me, ora si siamo io e te e nussun'altro, pensiamo solo a noi" dico, Gabriel si volta verso di me e mi sorride.
"Solo a noi" risponde, baciandomi la mano.
Siamo arrivati a casa di questo suo amico, scendiamo di macchina e mi prede per mano.
"Gabriel, quanto tempo" lo saluta il ragazzo, dopo averci aperto la porta.
"Amico!"  saluta  Gabriel dandogli una pacca sulla spalla.
"Piacere Luca" dice il ragazzo porgendomi una mano.
"Francesca" ricambio.
Luca è un ragazzo, un po' più alto di Gabriel, ha tantissimi tatuaggi e ha il septum al naso.
Ci conduce in una stanza, dove c'è un lettino, la macchinetta per fare i tatuaggi e un tavolino con sopra vari deplian di tattoo.
"Allora, cosa volete farvi?"domanda Luca, infilandosi i guanti in lattice.
"Una frase uguale... ti va bene?"dice Gabriel
voltandosi verso di me.
"Si, va bene" annuisco. "Cosa ci scriviamo?" Continuo.
"Let your fears go : lascia andare le tue paure" propone Gabriel.
È una frase stupenda.
"Mi piace" dico sorridendoli.
Inizia Gabriel a farselo, si siede sul lettino e si toglie la maglia,io sono accanto a lui in piedi che gli sto tenendo la mano.
"Dove la scriviamo?" Domanda Luca.
"Sulla schiena, in cima, la scritta fammela in stampatello" risponde Gabriel.
Ripenso a quando eravamo in macchina, mi è dispiaciuto tanto che da piccolo non ha mai avuto affetto e attenzioni, quello che gli ho detto in macchina è vero, certo Lorenzo farà sempre parte di me, perché so che in fondo, non mi ha mai lasciato; però è anche vero che adesso ci siamo solo io e Gabriel e basta, non ci conosciamo da parecchio tempo, ma è come se ci conoscessimo da una vita, pensavo che fosse Lorenzo la mia anima gemella, forse mi sbagliavo.
Quando ha finito, facciamo a cambio, decido di farmela sul fianco destro, in corsivo.

Gabriel pov's
Osservo Francesca, mentre si sta facendo il tatuaggio, ieri sera quando è venuta a casa mia e mi ha fatto quel discorso, bello, semplice e detto con il cuore, non ci potevo credere, ero stato tutto il giorno in casa, ero confuso, pensavo di aver perso Francesca e questo non lo voglio assolutamente.
Ora ho capito perché soffriva tanto per il suo ex fidanzato.
"Fatto!" Annuncia Luca.
Francesca si guarda il fianco allo specchio, sorride e mi guarda.
"È bello!" Dico, prendendogli la mano e attirarla a me.
"Si!" Esclama contenta e si butta tra le mie braccia, come è bella, si rifugia nella sua corazza di ferro che la fa sembrare invincibile e stronza, ma dietro quella corazza si nasconde una bambina dolce e fragile che ha solo bisogno di essere protetta.
E io la proteggerò.

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