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Francesca pov's
"Si, Filippo, va bene, si, per qualsiasi cosa ci sentiamo, vai ciao ciao„
Riattacco il telefono, era mio fratello,l'ho informato che anche stasera non dormo a casa, ormai devo dirglielo di Gabriel non sono più una ragazzina.
Dopo esserci fatti il tatuaggio siamo tornati a casa, Gabriel è ha farsi la doccia io sono in cucina e mi ripeto la frase dentro di me: «lascia andare le tue paure».
Quando mi sento prendere per la vita, girare e andare a contatto con quelle labbra, che ogni volta mi fanno sentire a casa e quelle braccia che mi stringono che mi fanno sentire sempre protetta.
Ogni volta che lo vedo, per me è come osservare un dio, ha solo un asciugamano legato in vita e mi sta guardando con il suo sorriso pervertito, li passo una mano nel petto, improvvisamente mi tira a se, mi prende in braccio, ci dirigiamo in camera e mi butta sul letto, incomincia a baciarmi il collo, poi passa alle mie labbra, sento scosse di piacere in tutto il corpo, mi lascio trasportare da questa tempesta che si chiama Gabriel , che da quando ci siamo scontrati per la prima volta mi travolge sempre di più.
Facciamo l'amore, con una passione, con una complicità che nemmeno con Lorenzo c'era.

Siamo abbracciati, nel letto, guardo l'ora e sono le sei passate.
"Dovremmo passare da casa mia, devo prendere i vestiti per domani, se devo rimare a dormire qua" dico a Gabriel che annuisce; quando squilla il suo telefono, ci sciogliamo dall'abbraccio e risponde.
"Pronto" inizia Gabriel
"Si sono io; ora ? Ma..;va bene arrivo " dette queste parole riattacca, io lo guardo con aria interrogativa.
"Mi ha chiamato il responsabile degli incontri clandestini... ha detto che un ragazzo che doveva combattere non può  venire e mi ha chiamato come sostituto" mi spiega.
"Ma no, dai , resta con me , piove anche ... lo chiami e gli dici che non puoi andare" rispondo in tono triste ma deciso ,non voglio che Gabriel vada a fare l'incontro, adesso che è con me , non è egoismo però per una volta può rinunciare, visto anche quello che gli è successo poco tempo fa.
Gabriel, però si è già alzato da letto e si sta vestendo.
"Piccola , ma non posso , la gente ha già scommesso... e poi dai faccio veloce" dice per poi avvicinarsi a me e baciarmi sulla fronte.
"Allora vengo con te" rispondo ferma.
"No , stai a casa, faccio questo maledetto combattimento e torno" replica.
A quel punto esce dalla camera, io mi metto una sua maglia, scendo da letto e vado in salotto dove lo osservo prepararsi il borsone, poi si avvicina e mi bacia.
"Fai ammodo, non mi far preoccupare" dico appoggiando la testa al suo petto.
"Che poi non capisco perché continui a fare questi combattimenti, anche dopo quello che ti è successo poco tempo fa e inoltre sono pure illegali " continuo guardandolo negli occhi.
Lui mi bacia e mi stringe forte a se.
"Tornerò prima che tu te ne accorga , promesso" dice per poi baciarmi la testa e uscire di casa.
Io resto immobile al centro della stanza , guardando la porta che si chiude.
*FLASHBACK*
"Ahhahahah,amore, è meglio che guido io"
Dico rivolgendomi a Lorenzo che mi sta tenendo per mano e che cammina traballante, ubriaco.
"Si , ahhaha è meglio , tieni" dice porgendomi le chiavi.
Ho una strana sensazione , sarà forse perché sono un po' brilla.

"Lorenzo!" Lo chiamo ma non mi risponde.
"Francesca, baciami " io lo bacio, non sento più il suo respiro.
*FINE FLASHBACK*
Scuoto la testa , cancellando quel ricordo.
Devo guardare avanti adesso , non devo pensare al passato.
Sarà una mia paranoia o sarà perché sono stanca ma ho quella strana sensazione che avevo il giorno dell'incidente.
Basta, non ci devo pensare, uscire mi farà bene.
Speriamo ci siano pullman , vado a casa a prendermi qualcosa da vestire, così mi cambio ed esco.

Gabriel pov's
Mi è dispiaciuto lasciare sola Francesca , ma che ci posso fare, combattere è la sola cosa in cui mi sento potente e dove posso sfogare la mia rabbia su qualcuno , riversare il mio doloroso passato dando pugni a qualcuno; è sbagliato , me ne rendo conto ma è l'unica cosa che posso fare.
Stringo forte il volante , fuori piove, il rumore della pioggia che cade e le parole di Francesca mi rimbombano nella mia testa.
Perché deve avere così paura , cerca di essere forte e scontrosa e che mi sa tenere testa, ma prima che uscissi di casa ho visto quel dolore nei suoi occhi che ogni volta mi crea un colpo al cuore , sono legato a Francesca e detesto vederla così.
Arrivo al solito magazzino, scendo di macchina e mi tiro su il cappuccio della felpa, dopo di che entro , sento la folla che urla e che non vede l'ora di vedere pugni e sangue.
"Oh , menomale sei arrivato, dai cambiati veloce e inizia " mi dice il responsabile vedendomi arrivare , io annuisco e vado a cambiarmi.

Sento il suono della campana , io e il mio avversario non vediamo l'ora di combattere.
Inizio dandogli un pugno alla mascella, lui ne da a me uno allo stomaco , ma non mi arrendo , gliene do ancora e ancora , ho rabbia e dolore da sfogare , quando,
ripenso a Francesca , alle sue parole, ai suoi occhi pieni di paura.
Nel frattempo lui mi restituisce i pugni, uno alla mascella , un'altro sul fianco.
Suona la campana, fine primo round.
La folla urla sia il mio nome che quello dell'avversario, devo vincere , per tornare a casa e riabbracciare Francesca.
Secondo round, gli do tanti di quei pugni che ha fatica tenta di reagire, a un certo punto si spalanca la porta del magazzino , è la polizia.
La gente inizia a scappare il mio avversario è a terra , e nel mentre sto tentando la fuga, un poliziotto mi ferma: "Ti dichiaro in arresto per partecipazione a illegali combattimenti clandestini" dice per poi ammanettarmi.

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