Giù, verso il basso

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Passarono quasi 3 settimane da quando io e Chanyeol ci eravamo allontanati, ormai io e lui non ci parlavamo quasi più, le nostre conversazioni si limitavano ad un semplice 'ciao' e a qualche sguardo fuggitivo.
Devo ammetterlo, mi faceva stare male quella situazione, ma avevo deciso di seguire il consiglio di Jihyo, ma soprattutto il mio istinto.
Pensavo di aver preso la decisione giusta, ma non c'era neanche un giorno in cui io andassi a letto calma e senza preoccupazioni. Un lato positivo però c'era, presi la decisione definitiva di ritornare in Italia, volevo prendermi giusto qualche giorno per rimettermi in sesto, 3 giorni sarebbero stati sufficienti.
Ne parlai con tutte le mie compagne di stanza, all'inizio non reagirono nel migliore dei modi, ma dopo aver saputo la durata di questa 'vacanza' si tranquillizzarono, a parte Lisa, però...
Non voleva assolutamente che me ne andassi, anche se si trattava di un periodo così mimino di tempo.
"Flavia, ormai siamo qua da 4 settimane, io ho legato molto con Jihyo e tutti gli altri, ma non ce la faccio proprio a lasciarti andare da sola in Italia. So che adesso ti irriterai, ma ti scongiuro, voglio venire con te!" disse Lisa in maniera supplicante.
"Caspita Lisa, davvero vuoi venire? Ne sei sicura?
A me farebbe tanto piacere averti accanto a me, però riflettici bene, per piacere."
"Ci ho già riflettuto e questa è la mia risposta conclusiva."
"E va bene, non insisto, se questa è la tua volontà, vorrà dire che partiremo assieme."
"Grazie Flavia..." concluse guardandomi allegramente.
Alla fine partimmo sul serio. Volevamo stare entrambe un po' di più in Italia ma forse andava bene così, anche perché non potevamo perdere troppe lezioni. Riflettendoci bene, però, ne perdevamo soltanto 2, considerato che saremmo dovute partire nel giorno libero dell'università, dove appunto non si svolgono le lezioni.

~

"Eccoci di nuovo qua sull'aereo, e io che pensavo che non ci saremo salite più per un bel po'." sussurrai, mentre guardavo fuori dal finestrino.
"Eh già, questa volta però il viaggio durerà di meno, per fortuna." disse Lisa, intenta a sbrogliare le cuffie.
Passarono un paio d'ore, Lisa si era già addormentata, io invece non avevo sonno, avevo troppi pensieri per la testa, così decisi di leggere un libro nella speranza di addormentarmi presto. Stava andando tutto liscio e nel migliore dei modi ma a un certo punto però accadde qualcosa di strano...
L'aereo incominciò ad avere qualche leggera scossa, il panico non si fece attendere e iniziai a preoccuparmi.
"Passeggeri a bordo, il comandante vi prega di mantenere la calma. Sono soltanto delle piccole turbolenze."
Sentivo le hostess che cercavano in tutti i modi di far cessare le preoccupazioni delle persone, fallendo miseramente.
L'aereo oscillava senza fermarsi e quelle turbolenze non cessavano, anzi, crescevano sempre più, ero davvero entrata nel panico. Lisa fu costretta a svegliarsi, c'era davvero troppo baccano in aereo.
Non capivo più nulla, il mezzo non smetteva di tremare e io non riuscivo a darmi pace.
Inevitabilmente pensai al peggio e purtroppo non riuscivo a smettere di farlo.
"Maledizione, perché?" parlai con me stessa.
Mi faceva male la pancia, avevo troppa ansia...talmente tanta che mi veniva da piangere...non sapevo assolutamente cosa fare o cosa dire, volevo solo andare a casa il più in fretta possibile.
"Passeggeri, vi invitiamo a rimanere tranquilli, ma per sicurezza vi preghiamo di indossare l'attrezzatura che trovate sotto il vostro sedile. Indossate accuratamente lo zaino con il paracadute all'interno di esso..."
Continuavano a parlare, ma io non stavo ascoltando più nessuno.
Vedevo soltanto tanto terrore disseminato negli occhi di tutti quanti, comprese le hostess, che cercavano invece di trasmettere fiducia e positività, anche se si vedeva benissimo quanta paura provassero in quel momento.
"Se dovesse realmente finire così non me lo perdonerò mai, mai!" pensai quasi tremolante.
Non avrei mai pensato di poter pronunciare quelle terribili parole.
Una scossa, un'altra scossa, ancora un'altra...
Non ce la facevo più...mi chiedevo: "ma quando finirà questo inferno?"
Pensavo davvero che non poteva andare peggio di così, ma mi sbagliavo di grosso. Un fulmine colpì l'aereo posteriormente, facendo sussultare tutti dalla paura.

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