La ragione

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"Chanyeol, io non voglio rovinare il nostro rapporto, ma credo che noi due forse stiamo correndo un po' troppo." dissi senza pensarci più di due volte.
"...Flavia...
Non dirmi questo, per favore. Per la prima volta nella mia vita credo di aver incontrato una persona capace di farmi provare questi sentimenti. Non lasciarmi da solo..." rispose con un fil di voce, mentre il suo sorriso diventava man mano qualcosa di tristemente cupo.
Aveva un'espressione supplicante, non sapevo davvero cosa dirgli ma non immaginavo che potesse accadere tutto questo così in fretta.
Mi si stringeva il cuore a vederlo in quelle condizioni.
"...mi...spiace...non voglio ferirti..." dissi con occhi lucidi.
Stavo quasi per piangere, di nuovo, ma questa volta non volevo però farlo davanti a lui, così scappai dalla torre, lasciandolo solo lì.
Scesi frettolosamente le scale e nel frattempo i miei occhi diventavano sempre più gonfi, cercavo invano di trattenermi ma, una volta arrivata giù, una lacrima scese inesorabilmente sul mio viso, cospargendolo di pianto.

Scesi frettolosamente le scale e nel frattempo i miei occhi diventavano sempre più gonfi, cercavo invano di trattenermi ma, una volta arrivata giù, una lacrima scese inesorabilmente sul mio viso, cospargendolo di pianto

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Correvo di fretta, volevo soltanto andare nella mia stanza e andare a dormire.
Non volevo totalmente pensarci su quello che sarebbe successo, volevo solo andare a casa.
Arrivai nella mia camera, presi la card e la passai nella maniglia, facendo attenzione a non disturbare chi stava all'interno.
Non c'era nessuno, a parte Momo distesa sul divano intenta a guardare qualcosa in televisione. Mi guardò con aria preoccupata e subito mi fece cenno di andarmi a sedere accanto a lei sul divano.
"Ehi tesoro, che hai? Perché stai piangendo?" chiese immediatamente.
"Momo...io...credo di stare sbagliando con Chanyeol...io non voglio staccarmi da lui ma è ancora troppo presto e io..." non finii neanche quella frase che ricominciai a lacrimare.
Momo mi avvolse istintivamente tra le sue braccia e mi accarezzò la schiena, cercando di consolarmi.
Si erano fatte le 23:45, così decisi di andare a dormire. Mi accascia sul letto stanca morta e mi addormentai in ben che non si dica.

~

"Svegliati Flavia, vieni a mangiare, prima che si fredda."
Una voce mi svegliò, era Jihyo e stava aprendo tutte le tapparelle per farmi alzare.
"Jihyo, a che ora siete ritornate ieri sera tu e Lisa?" chiesi curiosa.
"Ehm, fammi pensare...
Ah sì, ora ricordo, verso mezzanotte, tu già dormivi beatamente, che carina che eri." rispose con un sorriso stampato in faccia.
Sorridemmo entrambe, allorché mi venne da farle una proposta.
"Jihyo, che ne dici se oggi io e te andassimo al centro commerciale? Sai...mi piacerebbe passare un po' di tempo con te."
"Sì, va benissimo." rispose amabilmente.
Andai a fare colazione, e durante essa notai un certo ghigno sul viso di Lisa.
"Ehm...Lisa?
Stai bene?" le chiesi subito dopo aver finito di mangiare.
"Eh? Dici a me?"
"E a chi sennò? A cosa si deve questa tua espressione così vivace?"
"Ecco." disse tossendo per finta "ieri sera sono stata con Sehun."
Momo impugnò le bacchette con forza, stringendole, mentre ingoiava quell'amaro boccone in gola.
"Che avete fatto birichini?" si intromise Jihyo.
"Allora, ieri sera lui mi ha invitata a mangiare in un posto.
Abbiamo cenato e dopodiché abbiamo fatto un giro per il parco. Poi, però, siamo andati in un luogo appartato."
"Continua, non ti fermare!" pronunciammo contemporaneamente io e Jihyo.
"Okay okay...allora, stavo dicendo...quindi...
Ah ecco, allora, io e lui ci siamo messi in un luogo appartato e mi ha inizialmente baciato con foga e dopo un po' stava andando più in là, quando ad un certo punto un vecchietto ci ha avvistati e ha incominciato ad urlare, minacciandoci di andare a proferire ciò che aveva visto alla polizia."
Momo si mise in piedi, posando energicamente le posate.
Si rifugiò in bagno, con la scusa di un improvviso malore.
"Mmh, che storia a lieto fine, molto commovente." proseguii, rivolgendomi a Lisa.
"Aspettate, non ho finito!
Dopodiché siamo letteralmente scappati da là, eravamo diretti verso la sua camera e stavamo per entrare, quando purtroppo mi accorsi che si era fatta una certa, e così lo salutai. Cavolo però, c'ero quasi.
Uffa, non è giusto." concluse, mettendo il finto broncio.
"Orsù tranquilla Lisa, la prossima volta andrà meglio." le dissi, facendole un occhiolino provocatorio.
Mi andai a preparare e tutte e 4 ci dirigemmo verso la classe dove si teneva la nostra lezione.
Finita la mattinata, andammo a mensa.
Ci sedemmo al solito posto, era tutto tranquillo, non c'era traccia dei ragazzi, e questo un po' a malincuore mi tranquillizzava.
Ahimè, purtroppo, parlai troppo presto.
Eccoli che si avviavano verso di noi.
"Non ci voleva questa." pensai con occhi rivolti verso il basso.
Chanyeol mi fissava con uno sguardo profondo, era come se volesse parlarmi,voleva sicuramente dirmi qualcosa, ed io, invece, era come se glielo impedissi.
Per tutta la durata del pranzo non mangiai più, non ce la facevo proprio, e così, con una banale scusa, mi allontanai dalla sala.
Andai verso il giardino dell'università, avevo bisogno di stare da sola a riflettere.
Mi sedetti su una panchina e iniziai a fissare quell'immensa distesa di fiori bianchi e blu.
"Non riesco ancora a capire se quello che ho fatto sia giusto o sbagliato, so semplicemente che è successo e basta, so soltanto che mi è venuto istintivamente e l'ho fatto senza pensarci più di una volta.
La Flavia del passato, quella di qualche anno fa, avrebbe sicuramente reagito in maniera differente, avrebbe di certo pensato che il 'non aspettare' sia la gioia più grande, il fatto di non dover attendere per le cose belle, secondo lei, è un fatto meraviglioso.
Ma la Flavia di oggi, quella che sono io adesso, direbbe sicuramente il contrario. Le cose belle si definiscono così perché prima di esse vi è l'attesa.
È lei che rende le cose speciali ed uniche.
Andiamo...che bello ci sarebbe ad avere tutto subito, senza avere nemmeno il tempo di desiderare le cose fortemente? Non sarebbe lo stesso!
Che sta succedendo? Sono sempre riuscita ad aspettare, e adesso voglio tutto di fretta e subito?
Proprio non capisco...
Ma forse tutto questo non doveva succedere, magari io non dovrei nemmeno essere qui in questo paese, non c'entro nulla io con tutto questo..." dissi riflettendo ad alta voce, sfortunatamente...
Infatti qualcuno mi aveva seguita, e si era nascosto pure bene, talmente bene che nemmeno me ne accorsi.
Quella persona si trovava dietro la siepe e aveva ascoltato tutto quanto.
Mi alzai dalla panchina e mi diressi verso la mia stanza e iniziai a prepararmi per andare con Jihyo al centro commerciale. Nel frattempo le ragazze erano arrivate in stanza e iniziarono a studiare, tranne ovviamente Jihyo, che invece decise di darsi una giustatina qua e là.

~

"Ragazze, noi andiamo, a dopo." le salutai, e assieme a Jihyo andai al centro commerciale.
Iniziammo a fare shopping e, passate circa 2 ore, ci sedemmo stanche come non mai, cariche di buste con un'infinità di roba dentro.
"Jihyo, potresti darmi un consiglio 'amoroso'?" le chiesi con tono sincero.
"Sì, fa pure!"
"Allora, come sai bene io e Chanyeol ci stiamo frequentando, e abbiamo legato molto velocemente, ma un pizzico troppo presto per i miei gusti.
Io non voglio vederlo triste, e nemmeno io lo voglio essere, però mi sono sentita dal profondo di me stessa di staccarmi per un po'.
Secondo te ho fatto bene? Come mi dovrei comportare?"
"Mmh, francamente parlando anch'io avrei agito nella tua stessa maniera, ma Flavia...questo non significa che devi completamente allontanarti da lui.
Se veramente ci tieni per adesso non fare nulla, poi si vedrà, è per il bene di entrambi..."
"Hai ragione Jihyo...grazie mille!" dissi infine.

~

Finito di fare scorta di vestiti, ritornammo al dormitorio. Continuammo a studiare quello che avevamo lasciato in sospeso e successivamente prenotammo 4 porzioni di sushi a domicilio. Finito di mangiare, tutte si misero a giocare con la console della Wii, tranne me.
Io volevo stare un po' fuori e pensai bene di andare a prendere una boccata d'aria. Avevo troppi pensieri per la testa, stavo letteralmente scoppiando.
Ritornai nella stessa identica panchina di quel giorno in cui mi ero seduta all'ora di pranzo; mi distesi completamente e indossai le mie care cuffie. Feci partire una serie di canzoni con ordine casuale e incominciai a leggere un libro.
Fissavo le stelle, erano così luminose, e improvvisamente, senza rendermi conto, avvertii stranamente un senso di malinconia. Mi mancava casa mia, mi mancava la mia famiglia, mi mancava tutto...
Pensai che forse era il caso di ritornare a casa, anche se comunque sarei, un giorno,ritornata in Corea.
Avevo soltanto il desiderio di rivedere le cose che avevo 'abbandonato' da pochissimo.
Con questi pensieri che mi gironzolavano per la mente, ritornai in camera mia, anche se devo dire che durante il tragitto era come se qualcuno mi stesse fissando.
Non ci feci più di tanto caso a quella ipotetica presenza, e così proseguii il cammino.
Una volta ritornata mi immersi in un caldo bagno, mi misi il pigiama e, dopo essermi asciugata di fretta i capelli, mi diressi verso il letto.
"Buonanotte ragazze." dissi a tutte loro mentre le abbracciai.
"Buonanotte." risposero loro in coro.
Andai a letto e cercai di addormentarmi, ma non riuscivo minimamente a chiudere occhio.
Così, molto in fretta, decisi di andare fuori nel balcone a guardare la luna. Mi alzai dal letto piano piano, cercando di non fare rumore. Mi sedetti poi a terra, e mentre miravo quella grande luna piena, non mi resi conto che c'era un individuo che gironzolava là sotto. Non gli prestai assolutamente un minimo di attenzione, ero immersa in un mondo completamente a parte.
"Forse dovrei sul serio ritornare a casa, credo che rivedere la mia famiglia non mi faccia assolutamente male, anzi...
Se voglio davvero andarci devo prenotare il biglietto aereo, ma...che ne sarà di Lisa?
Dovrei veramente lasciarla qua da sola?
Non che sia completamente sola, però... non saprei proprio...
Oh, basta pensare a questo, basta così! È meglio che vada a dormire adesso." pensai quasi in collera. Non sapevo davvero che fare, mi sentivo spaesata.
Così, ritornai a dormire, stavolta, però, riuscendoci.

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