Mantenere i ricordi, è così difficile?

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"Ragazzi, alzatevi, dai! Oggi riprendono le lezioni, non vorrete mica fare tardi, giusto?" disse una voce squillante.
"Shh, Jihyo, per favore!" aprii gli occhi, zittendola all'istante.
"Ma Flavia, è tardissimo."
"Lo so, ma guarda come dorme Chanyeol, non ce la faccio proprio a disturbarlo. Come potrei fare una cosa del genere?"
Mi guardò stranita, riprendendo subito a parlare.
"Quindi?"
"Eh quindi...
Oggi ci mi assenterò."
"Ma sei impazzita per caso?" strepitò.
"No, non mi va di andarci.
Tanto si tratta solo di un'assenza, che sarà mai?"
"Ne sei consapevole di quello a cui vai incontro?"
Io ti ho avvertito, poi tu fai quello che vuoi."
"Sì, stai tranquilla, so quello che faccio, adesso però vai, altrimenti..."
"Okay okay, faccio come dici tu, ciao Flavia." concluse lei, chiudendo la porta con fare silenzioso.
Mi rimisi sotto le lenzuola, mentre ammiravo l'unico sprazzo di luce in quella stanza, che nonostante ciò riusciva ad illuminare tutto l'ambiente circostante, anche se debolmente.
Toccai la spalla di Chanyeol, che ancora si trovava nel mondo dei sogni.
Sfiorai il suo braccio, scendendo lungo esso, fino ad arrivare alla mano.
La presi e intrecciai la mia ad essa.
"Non posso ancora crederci." dissi pensierosa.
"A cosa?" domandò lui.
"Eh?
Da quanto in qua sei sveglio?"
"Forse prima ancora che entrasse Jihyo."
"Ah, capisco."
"Sai, ti ho vista dormire ed eri così carina..."
"Oh, grazie Chanyeol." parlai timida.
"Sali su di me, per favore."
"Ehilà, qualcuno mi ha chiamato per caso?" disse la mia coscienza, prendendo parte a quel contesto.
"No, dai, non ti ci mettere pure tu, pervertita." la rimproverai.
"Grazie per il bel complimento, e adesso che ho fatto la mia visita giornaliera posso dileguarmi." e così scappò via.
"Eh?" chiesi sorpresa.
"Hai capito bene, vieni qua."
"Va bene." risposi impacciata.
Non gli feci sprecare altro fiato ed eseguii i suoi ordini, esattamente come lui mi aveva richiesto.
Acciuffò le mie mani, provocando la mia caduta su di lui.

Acciuffò le mie mani, provocando la mia caduta su di lui

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"Credo che io debba porgerti le mie scuse."
"In che senso?"
"Mi dispiace per ieri sera, forse non avrei dovuto farlo..."
"Ma no, non dirlo neanche per scherzo!"
"Dici sul serio?"
"Chanyeol, come posso spiegartelo, tu non hai nessuna colpa, doveva succedere e basta e poi-"
Squillò il cellulare, e dalla provenienza del suono riuscii a capire che si trattava del mio.
"Aspettami un attimo, torno subito."
Scesi dal letto e acchiappai in tempo la chiamata.
"Pronto?"
"Sì, buongiorno, mi scusi se la disturbo.
Cerco una certa Flavia, è per caso lei?"
"Si sì, sono io, mi dica."
"Chiamo dall'ospedale di Pechino per informarle che abbiamo la necessità della sua presenza, è molto importante."
"Di che si tratta?"
"Le avviso innanzitutto di mantenere la calma e di prendere la questione seriamente.
La sua amica si è appena risvegliata dal coma, ma non si faccia prendere dalla gioia e ascolti quello che ho da dirle.
Le abbiamo fatto alcuni test ed è stata riscontrata una perdita di memoria a lungo termine. Poiché, appunto, non ricorda nulla della sua famiglia e della sua provenienza, per mandarla a casa abbiamo bisogno di farle vedere le persone che ha visto prima dell'incidente, cosicché sarà più facile aiutarla a lasciare la struttura."
Rimasi scioccata, non riuscivo a fidarmi appieno. Sembrava che stesse dicendo soltanto un mucchio di corbellerie, pareva tutto estremamente assurdo.
"Spero che lei stia scherzando..."
"No, mi dispiace moltissimo ma le sto dicendo la realtà dei fatti, mi creda."
"Va bene...
Quando sarà possibile farle visita?" cercai di prendere la situazione con molta serietà.
"Potete già venire a partire da domani, noi non abbiamo altro da fare oramai, quello che era possibile 'aggiustare' è già stato fatto.
Si prenda tutto il tempo che le serve e quando è pronta può venire direttamente a parlare con il nostro personale, la aiuteremo volentieri."
"La ringrazio tanto."
Staccai e ritornai da Chanyeol, sedendomi sulle sue gambe.
"Ehi, è successo qualcosa?"
"Beh, ecco, a dir la verità sì."
"Chi era al telefono?"
"Era un dottore dell'ospedale di Pechino, e mi ha comunicato che Lisa si è risvegliata."
"Sul serio? Ma è una cosa meravigliosa, sono contento per lei."
"Frena frena, non così in fretta..."
"Perché?"
"Beh ecco, in realtà ci sarebbe un problema abbastanza grave..."
"Di che si tratta?"
"Ha perso la memoria." risposi in maniera abbastanza secca, amareggiata.
"Che?"
"Lei non si ricorda nulla del suo passato, forse soltanto i suoi ultimi giorni trascorsi in questo luogo, ma non è sicuro nemmeno questo."
"Ah, mi spiace tanto, non so che dire sinceramente, di certo non è una bella cosa..."
"Già, hai perfettamente ragione.
Però non possiamo lasciarla lì da sola, il prima possibile dobbiamo raggiungerla e cercare di soccorrerla in qualsiasi modo."


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