Non aver paura

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Mi aveva appena baciata e io non sapevo neanche chi fosse, non mi aveva ancora nemmeno detto il suo nome. Diventai completamente rossa in viso, cosa che provocò la sua grossolana risata.
"Perché l'hai fatto?" chiesi quasi impaurita subito dopo.
"Non devi farmi questa domanda, specialmente con quel tono pieno di paura.
Credi in me."
"Ma...io...tu...perché?....
perché?"
Non capivo il motivo di quella inspiegabile paura, non riuscivo a fidarmi, forse...
"Flavia, siamo appena arrivati." mi risvegliò una voce familiare.
"Chanyeol..." risposi con ancora aria insonnolita.
Mi stringeva ancora la mano, probabilmente non l'aveva lasciata per tutto il viaggio.
"No, Flavia, lascia quella mano!
ADESSO!" disse la mia coscienza quasi urlando.
Non so il motivo ma decisi di ascoltarla, forse perché ero dopotutto stordita dal sonno.
Lasciai immediatamente la presa, quasi fossi intimorita dalla sua mano.
Chanyeol non proferì nemmeno una parola, si girò dall'altra parte e si alzò dalla sedia, crucciandosi di botto, anche se all'apparenza non sembrava così.
Scendemmo tutti quanti dall'aereo, prendendo dopodiché un taxi, che ci riportò in un batter d'occhio all'università.
Si era fatto davvero tardi, ma dovevamo comunque andare a lezione la mattina seguente. Proprio per questo ci affrettammo a rientrare nelle nostre stanze per andare dormire.
Mi preparai in fretta e diedi la buonanotte a Jihyo e Momo. Mi faceva rabbrividire il fatto di non vedere più Lisa nella mia camera, e così andai a letto, con la mente offuscata solo da brutti pensieri.

~

La mattina seguente mi alzai di buon umore.
Avevo deciso di proseguire questo viaggio anche senza Lisa, non potevo arrendermi in questo modo. Sapevo che un giorno si sarebbe svegliata, ne ero convinta al cento per cento. Non volevo assolutamente abbattermi!
La positività era davvero dalla mia parte...
Non avevo intenzione di essere sgarbata o cattiva, ma la negatività, nella mia vita, non la accettavo più oramai.
Feci colazione e frettolosamente mi precipitai a farmi un bagno e, una volta tutte pronte per uscire, io e le altre andammo a lezione.
La giornata passò velocemente e venne l'ora del pasto, e così io, Momo e Jihyo andammo a sederci al solito tavolo, dove di lì a poco ci raggiunsero i ragazzi.
Si sedettero e dopo, passato qualche minuto, notai nei loro visi qualcosa che non andava.
Avevano tutti un'espressione scombussolata, non avevano nemmeno voglia di mangiare più di tanto. Neanche io ero nelle migliori condizioni, ma non volevo più essere triste.
"Ragazzi, ascoltatemi, so che non è un bel periodo per nessuno di noi, specialmente per me, ma credetemi, reagire in questa maniera non porterà a nulla!" dissi a denti stretti tutto a un tratto.
"Di che parli? Spiegati meglio per favore." rispose Jihyo con gli occhi all'ingiù.
"Non dobbiamo fare così, è peggio!
Quello che è successo a Lisa ha colpito a tutti nel profondo. È una cosa bruttissima che non dovrebbe accadere a nessuno e io prego fortemente in un suo risveglio. La sua assenza mi fa male, perché senza di lei non è più lo stesso...ma, per favore, datemi retta...
Dobbiamo avere il coraggio di superare questo momento arduo. Dobbiamo andare avanti lo stesso, che lo vogliamo o no..." dissi ribattendo.
"Caspita...forse ha ragione Flavia.
A pensarci bene è peggio se ci comportiamo così, dobbiamo reagire.
Mi dispiace tantissimo per Lisa, ma infondo questa è la verità.
Siete tutti d'accordo?" si intromise Taehyung.
"Io non mollerò, starò qui ad aspettarla, ce la farà, ce la deve fare!" aggiunse Sehun, determinato più che mai.
Momo si limitò a osservare e ad ascoltare con discrezione quelle parole che uscivano dalla bocca di Sehun.
Chanyeol, invece, non commentò.
Si fermò soltanto a calare il capo e a fare un piccolo sorriso, in segno di approvazione per quello che avevo detto poco prima.

~

Finito di pranzare, andammo ognuno nelle proprie stanze, ma quando feci per alzarmi, mi sentii bloccare per un braccio.
Mi girai di scatto, era Chanyeol.
Inizialmente non aprí bocca, solo mi 'esaminava' intensamente, come se volesse portare via con se un'immagine del mio viso impressa nella sua mente.
Continuava a tacere, ma nel frattempo qualcosa si risvegliò nel mio corpo, era il mio cuore, che batteva sempre di più, sempre più veloce.
"Basta, finiscila! La devi smettere! Hai capito?
Basta!
Basta!" strillò a gran voce la mia coscienza.
Il mio cuore non le dava per nulla retta, e assieme a lui fecero lo stesso le mie guancie, che iniziarono a prendere a fuoco sempre di più.
Nel mentre lui stava lasciando piano piano il mio braccio, con fare molto delicato, che non pareva nemmeno vero.
Finalmente riuscì a spiccicare una parola, con voce alquanto piena di timidezza.
"Fatti trovare appena puoi nel giardino dell'università." disse balbettante.
Non mi diede neanche il tempo di rispondere, che già se ne era andato via.
"Tu non vai da nessuna parte, intesi?" disse la mia coscienza al posto mio.
Non sapevo se dargli retta, ma in fondo ero curiosa di sapere che cosa voleva Chanyeol da me.
Ritornai in camera mia e iniziai a studiare. Una volta finito di fare anche quello, mi diedi una veloce sistemata, per poi recarmi verso il posto che mi aveva suggerito lui.
Mentre mi dirigevo verso il giardino, mi accorsi di quel tramonto che mi accompagnava durante il tragitto.
Era davvero bello, mi aveva quasi rapita per via della sua bellezza, talmente tanto che mi fermai ad ammirarlo con occhi luccicanti.
"Il tramonto è il momento che segna la fine di una giornata, che può essere stata brutta, bella o normale, ma che comunque non tornerà...
Indica che dopo la notte, ci sarà un nuovo giorno, un futuro tutto da scoprire, che non sappiamo come sarà..." disse qualcuno quasi sussurrando.
"Hai proprio ragione, chissà come sarà il futuro." risposi non curante di chi fosse, poiché credevo che provenisse tutto dalla mia testa.
Ero convinta che fosse stata la mia coscienza ad aver parlato, ma mi sbagliavo di grosso.
Dietro di me vi era infatti qualcuno, che man mano si avvicinava alla mia figura meticolosamente.
"Spero bello per entrambi." disse, una volta arrivato accanto a me.
Mi voltai verso di lui, era proprio Chanyeol.
"Oh...ciao Chanyeol. Scusami, non ti avevo proprio riconosciuto dalla voce. Ero completamente distratta." dissi imbarazzata.
"Ciao Flavia, tranquilla, non fa nulla." rispose lui, continuando a fissare il tramonto.
Rimanemmo in silenzio per un po', quando a un certo punto, spinta dalla voglia di sapere, parlai.
"Come mai volevi vedermi?
C'è qualcosa che mi devi dire per caso?" chiesi con un'espressione intrigata.
Si girò per incrociare il mio sguardo, rimanendo, però, in silenzio.
"Chanyeol, qualsiasi cosa sia me la puoi dire, non aver timore." continuai a parlare, incoraggiandolo a 'confessarsi'.
"Beh...ecco io..."
"Sì...ti ascolto."
"Non so proprio da dove cominciare Flavia.
È difficile per me spiegarlo."
"Spiegare cosa?
Perché dici che è difficile?"
Non rispose, si rigirò verso il tramonto, che ancora brillava nel cielo azzurro.
"Chanyeol, tu puoi dirmi tutto, davvero!
Rispondimi, per favore."
"Io...ecco...
E va bene, okay.
Te lo dirò."
"Dimmi pure."
Fui pronta ad ascoltarlo, qualsiasi cosa avrebbe detto.
"Flavia...tu...
tu mi hai ferito!
Ecco!
L'ho detto!" disse con tono abbastanza amareggiato.
Lo guardai stranita, quasi allibita.
Ma di che cosa voleva rimproverami esattamente?
"Non capisco di cosa stai parlando..."
"Non far finta di non sapere, lo sai benissimo quanto mi hai fatto male."
"Chanyeol, davvero non ti comprendo."
Eh no, proprio non riuscivo a comprendere.
Cercai di sforzarmi nella comprensione, ma non c'era completamente verso di capire.
"Flavia, tu mi manchi terribilmente!" pronunciò convinto.
"...cosa...?"
Stentavo a credergli, provando enorme difficoltà a prestare fede alla sua corta frase.
Non rispose, proprio come in precedenza, ed io non sapevo come reagire.
Dal canto mio non usciva nessun pensiero degno di essere esplicato.
"Ma di che sta parlando? In che senso gli manco?
Non capisco! Che intende dire con il fatto che l'ho ferito?" ripetevo nella mia mente incessantemente, esattamente come un disco rotto.
Non ero in grado di cogliere davvero il significato delle sue parole e del suo atteggiamento del tutto inverosimile.
"So che è passato poco tempo da quando ci siamo conosciuti, ma tu mi hai cambiato il mondo!
E adesso sto male, perché ci siamo allontanati come se nulla fosse.
So che tutto questo forse ti ha messo ansia, ma fidati, anche io non voglio avere fretta. Ma se non avere fretta e aspettare significa stare male, allora preferisco non farlo!
Flavia, probabilmente ti chiederei troppo, ma capiscimi, tu mi manchi, e come se mi manchi..."
Non potevo capacitarmi ancora di quello che avevo appena sentito, davvero pensava tutto quello?
Quanta stranezza che si celava dentro quella persona all'apparenza innocua.
"Oh Chanyeol...
Io non volevo ferirti, e non volevo ferire neanche me, ma ho preferito agire così per il bene di entrambi, ma adesso mi rendo conto di quanto stupida io sia stata..."
"Non voglio mettere fretta a nessuno di noi due...credimi...ma avrei una domanda da farti."
"Ehm, sì...fammela." risposi quanto più distaccata possibile, anche se fallii pietosamente.
"Ti va di ricominciare da zero?" chiese, dopo un lungo attimo di esitazione.
"Io...ecco...non so cosa dire...
Mi piacerebbe, sul serio!
ma da un lato io...
Io ho paura..." dissi sincera.
"Non devi avere paura di me." rispose lui, facendo un piccolo sorriso.
Le mie guance iniziavano ad arrossire, ed io sentivo una certa sensazione che mi cullava pacificamente.
Una sensazione di serenità e di fiducia nei suoi confronti.
Anche lui si colorò, poco a poco, rendendo il suo sguardo sempre più disperso nei miei occhi.
Mi porse, dopo, un dito, con atteggiamento molto timido, come se non fosse del tutto convinto di quello che stesse per fare, provando e custodendo stupidamente la paura di sbagliare, come se volesse evitare di fare un altro passo errato.
"Me lo prometti?
Mi prometti che ricominceremo da capo, come se non fosse successo nulla?" chiese poi, con tono tremolante.
Lo fissai, continuando a far salire le mie guance a tonalità più scure del rosa fino a sentirle bruciare, e, dopo qualche secondo, ricambiai il gesto, stringendo con il mio dito il suo.
"Te lo prometto." risposi, annuendo energicamente.
Lasciò dopo un po' il mio dito, prendendo stavolta tutta la mia mano, con la sua solita delicatezza, che lasciava ogni volta senza fiato.
"No, smettila, immediatamente!" urlò la vocina dentro di me, ma stavolta non la ascoltai.
Chanyeol aveva ragione, avevamo entrambi bisogno di ricominciare da zero, e stavolta nessuno si sarebbe più intromesso, nessuno.
Guardammo il tramonto, mentre ancora ciascuno di noi stringeva la mano dell'altro, senza spavento.

In fondo anche lui mi era mancato e sicuramente non sarei riuscita ad andare avanti così, senza motivo oltretutto

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In fondo anche lui mi era mancato e sicuramente non sarei riuscita ad andare avanti così, senza motivo oltretutto...
Lasciai immediatamente la presa, per poi buttarmi a capofitto su di lui, appoggiando la mia testa sul suo petto.
Rimase all'inizio basito, ma successivamente mi sentii avvolgere la schiena con le sue braccia.
Non volevo più pensarci, volevo soltanto essere felice. Volevo davvero ricominciare, non ce la facevo più a fare così.
Mi accarezzò i capelli lentamente, mentre io mi stringevo sempre di più a lui.
Calde emozioni si fecero strada in me, lasciando al loro passaggio immensa pace e tanta quite.

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