Non riesco a contenermi

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Santo cielo, quante volte ancora mi farai perdere il controllo?
Dimmi tu come posso guardarti in questo momento.
È praticamente impossibile posare lo sguardo sopra il tuo corpo, il tuo dannato corpo. Potresti perfettamente mandarmi KO con una sola mossa. Un semplice innalzamento di testa e il gioco è finito.
Mannaggia a me che non riesco mai a trattenermi nel parlare. Sono una frana in questo, e credo pienamente che lo sarò per sempre. Non so starmi zitta in questo tipo di circostanze, io proprio non ce la faccio, e tu per giunta mi inviti gentilmente a toccarti.
Come potrei posare la mia mano sopra il tuo addome modellato sicuramente con tanta cura e molta dedizione...
Come?
"Piccola mia, ti supplico, fai ciò che ti ho chiesto." mi risvegliò dalla mia momentanea incoscienza.
"Ecco, Chanyeol..." farfugliai in maniera davvero confusionaria.
"Avanti, che ci aspetti. Tocca la tarta!"
Ed eccola di nuovo qua, sempre nel momento giusto per immischiarsi.
La malizia della mia coscienza arrivava verso l'infinito ed oltre.
Era meramente sconfinata, sul serio.
"Come scusa?"
"La tartaruga, quella intendo, scema! Magari lo potessi fare io. Non ne perdere tempo prezioso!
Ma può essere che devi sempre temporeggiare? Io non so più cosa fare con te." protrasse la 'regina' dei miei pensieri.
"Decido io cosa fare e cosa non fare, hai capito?" controbattei per istinto.
"Non rispondermi male, io voglio solo che tu faccia ciò che è conveniente da fare. Perché devi sempre rifiutare i miei preziosi consigli?"
"Ma io non li voglio rifiutare, è solo che non mi sembra il momento adatto per una cosa del genere. Capisci cosa voglio dire?"
"Aspetta, questo significa che..."
"Che?"
"Che un giorno, prima o poi, la toccherai.
Non è così?"
"Ma tua sorella! Ah, questa pervertita!"
"Tesoro mio, dimmi pure quello che vuoi adesso, tanto oramai mi hai dato una validissima prova. A presto lestofante."
"Ma si certo, vai pure."
Mamma mia, devo frenarla la prossima volta. Se si azzarda di nuovo a parlarmi così giuro che la sotterro viva.
Che poi, è realmente viva? Stiamo parlando di una cosa immateriale...insomma, è solo la mia coscienza!
Cavolo, meglio che mi sto zitta pure io. Quante fesserie mi stanno venendo una dietro l'altra.
"Perché mi stai facendo aspettare?
O meglio, perché stai facendo aspettare te stessa?" e fu così che Chanyeol tagliò la conversazione antecedente con meco.
Buon per me, certamente.
Ma forse di buono c'era solo quel piccolo dettaglio.
"Ehm." sibilai, in maniera prontamente marcata.
Stanco di quella attesa, acciuffò con noncuranza la mia mano.
Sì, indovinato, la stava proprio per appoggiare la sopra.
"Oh mamma, perdonalo perché non sa quello che fa!" pensai a voce alta, fregandomi da sola.
Quella frase...dannazione.
Fu la cosiddetta goccia che fece traboccare il vaso.

Fu la cosiddetta goccia che fece traboccare il vaso

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Si bloccò sul momento, mollando la presa.
Riportai così la mano alla sua posizione originale, scrutando poi il suo rimorso evidente.
Che fosse diventato d'un tratto rammaricato?
Probabile.
Io, però, oserei dire senza ombra di dubbio.
"Forse hai ragione Flavia. Ma che sto facendo..." disse con voce smorzata, quasi come se si stesse per esaurire da un momento all'altro.
Staccò le dita dalla maglietta, fatta di un leggero e fresco cotone, ed essa si stirò automaticamente, lasciando però una fredda aria malinconica.
Cavolo, non immaginavo che se la potesse prendere così facilmente.
"Per caso non ti piaccio?" proseguì lui, temendo la mia futura risposta.
"Chanyeol, non fraintendetemi, te ne prego. Non è che non mi piaci, anzi. È solo che..."
"Che forse sto esagerando. Lo so, non c'è bisogno di dirlo, me ne rendo perfettamente conto. Scusami tanto, me ne vado subito, anche perché non è corretto far attendere per tutto questo tempo i nostri amici."
Camminò a passi indecisi, varcando la soglia della stretta porta.
"Forza, andiamo che è tardi..." si limitò a proferire.
"No!" lo sfidai con tenacia.
"Questa fermezza e perseveranza nei propositi e nelle azioni...
Potresti per una volta cedere a tutto ciò e fare quello che ti dico io?"
"Non lo farò Chanyeol, non mi importa nulla. Odio lasciare le cose in sospeso."
"Non stiamo lasciando nulla in sospeso. La situazione è conclusa. Facciamo semplicemente finta che non sia accaduto niente. D'altronde dovrei essere 'arrabbiato' io, non tu, e lo sai perfettamente. Quindi andiamocene e basta."
"Ascoltami bene. Premetto che non ho intenzione di rimproverarti o quant'altro e-"
"E cosa invece? Non cercare di giustificarti, è ovvio che mi criticherai per quello che ho fatto."
"Invece ti sbagli di grosso. Lasciami spiegare. Perché vuoi essere così superficiale?"
"Non so se dovrei assecondarti."
"Ti chiedo solo di non limitarti a sentire le mie parole. Vorrei che comprendessi ciò che ho da dire. Okay...?"
"Mi spiace tanto, ma devo andare via. Ci vediamo sotto, sempre se deciderai di venire." articolò quella frase con un tale atteggiamento distaccato e indifferente, che pareva quasi ostile.
In un batter d'occhio mi lasciò sola, in completa solitudine.
Che strano sentimento che provai, ma mai strano quanto il sottile filo che divide la felicità dalla cupa tristezza. Come era potuto succedere tutto in così pochi secondi?
Io non me lo so spiegare quell'accorato cambiamento del tutto singolare ma soprattutto amaro.
Il passaggio dalla celeste atmosfera verso quella di colore nero, per simboleggiare l'afflizione di quel preciso istante.
"Chanyeol, cosa ho fatto di sbagliato?" dissi in preda all'avvilimento, serrando la mano in un pugno, con tanta forza, lasciando dei piccoli segni sul palmo.
Facevano male, ma non quanto l'abbandono da parte sua.
Cosa avrei potuto fare?
Non potevo di certo rimanere lì imbambolata ad aspettare il nulla, e specialmente continuare a parlare con nessuno.
Purtroppo lui non era più in quella stanza con me.
Avrei voluto sapere tante cose, desideravo semplicemente ricevere delle spiegazioni, mi servivano davvero.
Ma altre parole sarebbero risultate vane, solo fiato sprecato.
Ormai Chanyeol era già troppo lontano per sentirmi.
"Dai Flavia, scendi anche tu. D'altronde è giusto che tu raggiunga i tuoi amici. Non badare a Chanyeol, vedrai che dopo capirà." mi confortò la mia coscienza, mostrandomi quanto matura potesse essere, nonostante la sua ironia onnipresente.
"Lo spero davvero." conclusi, mentre mi accingevo ad andare verso le scale.
Mi volsi per l'ultima volta verso quel piccolo spazio segreto, con solitaria serenità, consapevole di dovergli essere riconoscente per quei pochi minuti che mi aveva concesso.
"Grazie per avermi fatto dimenticare, anche se solo per poco, della mia vecchia amica e della catastrofe che ci ha lasciato.
Addio, e grazie ancora..."

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