Quello sguardo perso nel vuoto

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"SU, SVEGLIATI DORMIGLIONA, CHE È TARDI!" urlò Lisa per svegliarmi.
"Ma ho sonno, non mi va." le risposi con aria assonnata.
"Ti ricordo che oggi io e te dovremmo andare in un posticino molto bello."
"...
IL DORMITORIO!" dissi, alzandomi frettolosamente dal letto.
"Vado a prepararmi velocemente allora."
"Okay Flavia, fa in fretta però che sto morendo dalla fame."
Detto ciò mi andai a preparare, mentre Lisa finí di vestirsi.
Dopo essere uscita dal bagno, incominciai a scegliere cosa indossare, nel frattempo che Lisa si stava 'beatamente' annoiando.
Così facendo allora decise di accedere la TV, mettendo il telegiornale (ovviamente in lingua coreana), accorgendomi poi del suo sguardo così interessato.
"Da quando in qua capisci il coreano?" le chiesi, facendo un piccolo ghigno.
"Beh, forse non riuscirò a capire la loro lingua, ma almeno riesco a contemplare la bellezza del conduttore." rispose, ricambiando lo sguardo.
"Lisa birichina." le dissi, facendole la linguaccia.
"Ehi, la colpa non è mica mia!" disse, ridendo di gusto.
Finito di vestirmi scendemmo giù a fare colazione, per poi risalire a lavarci i denti e a prendere tutte le valigie.
"Almeno questa volta non dovremmo più trasportare queste casseforti ingombranti."
"Hai ragione Lisa, forse abbiamo portato un po' troppa roba."
"Ehm direi, ti sei portata 15 paia di scarpe."
"Le scarpe sono fondamentali."
"Mmh, okay." annuì con perplessità.
Così facendo ci incamminammo verso il taxi prenotato la notte precedente e dopo 35 minuti circa giungemmo a destinazione.

~

"Wow, ma è enorme questo edificio, chissà come sarà dentro." dissi con aria sbalordita, appena scesa dal mezzo di trasporto.
"Non vedo l'ora di scoprire chi sarà la nostra nuova compagna di stanza." si intromise lei con allegria.
"Sbrighiamoci allora!"
Afferrammo tutte le valigie dalla macchina e finalmente arrivammo a destinazione. La nostra stanza era la numero 217.
"È permesso, c'è qualcuno?" chiesi ad alta voce per farmi sentire meglio.
"Sì, prego, entrate." rispose una ragazza, era lei, la nostra nuova compagna.
Possedeva un viso rotondeggiante, accompagnato da due grandi occhi castani.
Erano luminosi, e sprigionavano tanto splendore e fulgidezza.
I suoi capelli erano raccolti in una treccia laterale, adornati da qualche ciocca fuori posto, nonostante esse fossero incastrate in delle piccole forcine blu.
"Piacere di conoscervi, io sono Jihyo, Park Ji-hyo, e voi due invece come vi chiamate?" domandò, fissando incuriosita i nostri tratti facciali.
"Io sono Flavia, piacere mio." le risposi.
"E io invece sono Lisa, piacere." disse lei entusiasta.
"Da dove venite?"
"Veniamo dall'Italia, tu invece suppongo che sei coreana, giusto?"
"Esattamente." rispose lei, sorridendo con garbo.
Ci fece guardare la sua parte di camera e successivamente ci aiutò a sistemare le valigie nelle nostre rispettive stanze.
Sembrava davvero disponibile e cortese, mi fece subito una bella impressione.

~

"Che ne dite se andiamo a fare una passeggiata al parco? Così avremo modo di conoscerci per bene." propose Jihyo poco dopo.
"Va bene." rispondemmo all'unisono io e Lisa.
"Aspettate, prima voglio mostrarvi un po' la struttura di questa università, è molto grande e sicuramente capiterà che vi perdiate facilmente."
"Grazie mille, ci sarà molto utile." le risposi con tono dolce.
Scendemmo giù e Jihyo incominciò a fare da 'guida turistica' per me e Lisa.
"Allora, da qua in poi c'è il dormitorio maschile, mentre di fronte c'è l'università vera e propria." disse dopo circa 20 minuti dall'inizio dell'ispezione.
Era davvero grande il dormitorio, nonostante avessimo visitato soltanto metà di quella struttura.
Una volta finito di vedere anche l'università, ci dirigemmo al parco.
Era una giornata abbastanza tranquilla, insomma...era una tipica giornata di primavera e il parco era abbastanza colmo di persone.
Ci sedemmo in una panchina e incominciammo a presentarci meglio, scoprimmo oltretutto che Jihyo era al secondo anno di università e questo spiegava il fatto che fosse così informata su tutto quanto.
"Ah già, quasi dimenticavo." disse ad un tratto lei "questa sera c'è una specie di festa di apertura per l'università, che ne dite, ci andiamo?"
"Davvero? Ci piacerebbe tanto, anche perché così avremmo modo di vedere un po' di gente." esclamai elettrizzata.
"Per me va benissimo, non vedo l'ora." rispose Lisa interessata molto da quell'idea.
"Perfetto allora, avevo già in mente di presentarvi qualche mio amico, così non vi sentirete più di tanto sole." concluse Jihyo.
Ci accorgemmo che era ormai ora di pranzare e per l'occasione Jihyo ci portò in un posto molto accogliente e sofisticato.
Trascorsa la giornata, era oramai il momento di ritornare al dormitorio per prepararci per quella sera.
"Chissà chi ci vorrà presentare, speriamo bene." pensai tra me e me "beh, di certo mi vestirò meno 'casual' del solito." sorrisi a questa mia affermazione.
Dopo circa 1 ora eravamo tutte e tre pronte.
Alla fine decisi di indossare un vestitino bianco e nero, un paio di parigine e un paio di stivaletti corti neri.
Andammo verso il luogo della festa, era tutto così grazioso e ben curato e sopratutto molto grande.
C'erano un sacco di banconi e la maggior parte vendeva gadget con lo stemma dell'università.
"Fermiamoci qua, sono stanca di gironzolare." rise Lisa.
"Di già lo sei?" chiesi con spontaneità.
"Ovvio, il viale è lunghissimo, e io ho tanto sonno."
"Ancora la notte è giovane, ragazza, e tu invece ti fai scoraggiare così facilmente?" commentai ironica.
"Pazienza, sopportami.
Anzi, visto che ci sei, perché non mi massaggi il piede?"
"Te lo puoi scordare, non lo farei né ora né mai, specialmente davanti a tutte queste persone."
"Ah caspita, la festa è quasi finita e io ancora non vi ho ancora presentato i miei amici, aspettatemi qua un attimo!" interruppe Jihyo, per poi andarsene quasi correndo.
"Lisa, mi raccomando, non facciamoci prendere dall'emozione, ricordi cosa abbiamo detto?
Nessuno sclero, dobbiamo contenerci!"
Lisa non mi stava per nulla ascoltando, era intenta a fissare altrove, aveva la faccia quasi sconvolta.
Era appena arrivata Jihyo seguita da quattro ragazzi: una femmina e tre maschi, tutti e 3 di bell'aspetto.
Io e Lisa ci alzammo di scatto in segno di educazione e Jihyo iniziò a presentarci a loro.
"Allora ragazzi, loro sono Flavia e Lisa e come avrete già intuito non sono di queste parti, infatti vengono dall'Italia." esordì lei.
"Piacere di conoscervi, io sono Momo." disse entusiasta la ragazza.
"Io invece sono Sehun, piacere."
"Lui invece è il mio fidanzato, Taehyung." intervenne Jihyo, chiarendo il 'ruolo' di quella persona davvero graziosa.
"Piacere, sono Taehyung, ma potete chiamarmi V per comodità." disse cortesemente.
Mancava l'ultimo ragazzo, ma aveva lo sguardo perso nel vuoto, e mi fissava senza una ragione ben precisa.
"Ma perché non dice nulla?" chiese interrogativa la mia coscienza.
"Non lo so, chissà a cosa starà pensando mai."
replicai dubbiosa.
Era quasi imbambolato, mentre mi osservava con espressione totalmente assente.
"Chanyeol, sveglia!" disse Taehyung.
"Oh, scusate, ero sovrappensiero...comunque, io sono Chanyeol, piacere di conoscervi."
I nostri sguardi si incrociarono.
Fu un colpo fatale.
Era così...bello.
Aveva dei lineamenti a dir poco angelici, una pelle così bianca e dei capelli che parevano morbidi e soffici.
Fu l'unico a darci la mano. Me la strinse, quasi come se non volesse staccarsi più da quella presa.
Aveva delle mani così lisce, neanche io volevo interrompermi dal gesto, ma purtroppo dovetti.
"Bene ragazzi, si è fatto tardi, credo che sia ora di ritornare al dormitorio." disse ad un tratto Momo, fissando stranita Chanyeol.
"Domani purtroppo iniziamo le lezioni."
aggiunse Sehun sbuffando.
"Ma io volevo stare con Jihyo a divertirmi. Non è giusto!" ribattè V.
"Taehyung!" lo rimproverò Jihyo, con un tale imbarazzo notevolmente frizzante.
Finito di salutarci, ci stavamo avviando verso la nostra camera, ma era come se avessi avuto bisogno di dare un'altra occhiata a Chanyeol, così mi girai un'ultima volta; lui se ne accorse e mi sorrise, facendomi arrossire.

Finito di salutarci, ci stavamo avviando verso la nostra camera, ma era come se avessi avuto bisogno di dare un'altra occhiata a Chanyeol, così mi girai un'ultima volta; lui se ne accorse e mi sorrise, facendomi arrossire

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