Vestiti inesistenti

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Il ragazzo cercò immediatamente di cessare quelle fini e diafane gocce d'acqua, provando un po' di disagio per esse.
"Davvero non andrai via?"
"Ovvio che no. Ma adesso basta parlare, ti prego..." dissi spontaneamente, senza pensarci più di tanto.
"Mi sento troppo in imbarazzo." ammise alla svelta quella veritiera espressione.
"Non dovresti sentirti così, Chanyeol." risi stupidamente, cercando di farlo sentire quanto più confortevole possibile.
Sospirai leggermente, godendomi quei pochi minuti 'rubati'.
Gli altri ragazzi sicuramente si stavano chiedendo dove fossimo andati, o addirittura se fossimo ancora nella struttura ospedaliera. In fondo avrebbero fatto bene a porsi quella domanda, tutto sommato non eravamo nemmeno in Corea, avremmo potuto almeno avvisarli, ma ormai era troppo tardi.
Chanyeol, intanto, si sollevò dal mio corpo, per distendersi nuovamente in un'altra posizione, questa volta a pancia in su, attaccato di fianco a me, permettendo alle mie emozioni di calmarsi soltanto un po'.
Quell'avvicinamento mi aveva provocato forti dolori alla pancia, che avrei potuto semplicemente tradurre solo come qualcosa di estremamente piacevole e rassicurante.
"Flavia, so che ti sei stancata di parlare, ma ho una domanda molto importante da farti. Posso...?"
"Sicuro, vai pure." dissi, provando già ad indovinare la domanda che stava per rivolgermi.
"Perché mi hai aspettato, ma sopratutto, perché hai scelto proprio me?"
Rimasi spiazzata, davvero.
Perché proprio queste parole, di punto in bianco...?
"Che!?" dissi in fretta, alzando leggermente il tono della voce.
La mia faccia fece spazio ad un'espressione incerta, ma nel contempo molto sbalordita.
"Oh cavolo, lo sapevo, ho sbagliato.
Che idiota che sono."
"Chanyeol?"
"Ah sì, scusa, ho formulato male la frase, o meglio, te ne ho fatte due in una, cavolo, io-"
"Ehi, stai tranquillo, ho capito perfettamente cosa stai cercando di dirmi."
"Ehm..." disse Chanyeol, strizzando leggermente gli occhi.
"Sì?"
"Perdona la mia curiosità, davvero, sono mortificato."
"Chanyeol, non chiedermi perdono, non ce n'è di bisogno.
Anzi, credo che sia più che giusto che tu lo sappia.
Quindi ti dirò la verità...
L'unico problema adesso è come raccontare il tutto."
"Vai, ti ascolto."
"Bene. Come sai io non sono mai stata-"
Un rumore improvviso mi fece sobbalzare di scatto.
"Maledizione, ci mancava solo il cellulare." pensai nervosa.
Squillava rumorosamente, ma la cosa che più di tutte mi fece irritare fu proprio la suoneria.
"Aspetta, chi è stato a mettere questa canzone? Caspita, che orrore!"
Sullo schermo del telefono comparve il nome di Jihyo, con l'accompagnamento della sua canzone preferita, quella che invece io odiavo a morte. Non riuscivo assolutamente ad ascoltarla per più di 5 secondi.
"Me la pagherà quella ragazza." borbottai infastidita, mentre riuscivo a sentire in sottofondo la fragorosa risata di Chanyeol.
"Noi due facciamo i conti dopo." dissi, rivolgendomi a lui, che nel frattempo non riusciva proprio a trattenersi.
Mi misi in piedi, aprendo la telefonata, cessando finalmente quella musica fastidiosa.
"Pronto?" esordii io, provando in tutti i modi a rilassare il mio tono.
"Ehilà Flavia, tutto bene?" ribatté Jihyo, con contentezza.
"Sì, abbastanza, e tu?"
"Mmh, diciamo di sì, anche se mi sto annoiando un sacco.
Sai, siamo nel cortile dell'ospedale da molto tempo, e non siamo riusciti a contattare i due piccioncini.
Chissà, forse non hanno sentito il cellulare perché...
Ah, facciamo finta di niente, meglio non dirlo."
"Sì, forse è meglio non farsi certe domande.
Lasciamo che rimanga soltanto un dubbio, un grosso e misterioso dubbio." sottolineai le ultime sillabe, provando a non fantasticare più di tanto.
"Ma tu dove ti sei cacciata? Volevamo cercarti, insieme a Taehyung, ma abbiamo preferito lasciarvi da soli.
Spero soltanto che non vi sia andata a finire come Momo e Sehun."
"Jihyo! Ma che vai dicendo...
Lo sai che io sono una ragazza pura e casta. Ehm, forse non è esattamente ciò che dovrei dire, perché in realtà io-
Okay, nulla di importante.
Comunque sia tra non molto vi raggiungeremo, anche se prima vorrei andare a recuperare i due cari giovincelli.
Ti dispiace aspettare ancora altri 15 minuti? Cercherò di fare quanto più in fretta possibile, giuro." parlai, anche se in realtà avevo completamente la testa tra le nuvole.
Stavo genuinamente riflettendo sui pochi istanti precedenti a quella conversazione con Jihyo.
"Chanyeol, mio caro, cosa stavamo facendo...
Forse dovremmo darci una calmata.
Dovrebbero creare una bolgia infernale solo per te.
Ma perché adesso sto blaterando? Non sto capendo più nulla, davvero. Più tempo passa, e più ho voglia di rimanere qua.
Che mi importa di quegli impegni che mi aspettano lì fuori?
Dio mio, giuro che vengo di nuovo là vicino a te.
Non so cosa ti farei, se potessi.
Hai addosso quelle vesti così sottili, e probabilmente sarei capace di levartele. Muoio dalla voglia di scoprire cosa si nasconde lì sotto.
Quanto vorrei sfiorare il tuo fisico dannatamente glabro.
Quei muscoli scolpiti divinamente, senza nessun eccesso o difetto, chissà da quanto tempo li possiedi, e chissà quante persone hanno avuto l'onore di vederteli..." pensai tra me e me.
"Flavia, perché mi guardi così?
Sembra proprio che tu mi voglia chiedere qualcosa..." disse Chanyeol, posizionando i suoi palmi sotto la nuca, svegliandomi dalla mia mente intenta solo a fantasticare in maniera molto 'genuina'.
"Sai, io voglio vederti nu-
Aspetta, HO SBAGLIATO! Volevo in realtà dire che voglio vederti nu-
Va bene, basta, non ho detto niente."
"Sbaglio oppure ho capito bene? Vorresti vedermi nudo?"
"Ma chi?
Io non ho detto nulla del genere!" quasi urlavo per l'esorbitante vergogna.
Neppure il tempo di rendermi conto di quella situazione che già era partito il rossore sotto le orecchie e in gran parte del collo, oltre alle guance ovviamente.
"Oh...è un gran peccato, sai?
Se fosse stata quella la richiesta, avrei sicuramente eseguito gli ordini."
"FLAVIA, MA CAVOLO, PERCHÉ?" mi rimproverò la mia coscienza, strepitando con furore.
"Oddio, che c'è?" risposi a lei.
"Perché gli hai detto che non era quella la frase?
Insomma, per il fatto di vederlo come mamma l'ha fatto.
Vabbè, mi hai capito ovviamente, giusto miss perversa?"
"Ma smettila, uffa. Piuttosto, dammi un consiglio, che dovrei fare secondo te?"
"Ciao, è stato un piacere conoscerti!" e si dileguò come al suo solito.
"Non la sopporto più, giuro." borbottai nella mia mente.
"Mmh, allora?" domandò Chanyeol con un certo sorrisetto, che di certo non poteva tradursi in un buon segno.
"Ti assicuro che non ho mai pronunciato parole simili. Ma ti pare che sono così lurida d'animo?" trattenni un sogghigno.
Mi auguravo sentitamente che potesse cascarci in pieno. Per fortuna sapevo recitare molto bene, o almeno, ci speravo, ma stavo seriamente scoppiando dentro per le troppe risate trattenute.
"Ma io non penso proprio di essermi sbagliato, o no?" Chanyeol teneva duro, non demordeva assolutamente.
Oh cielo, ma allora possedeva seriamente un lato malizioso.
Certo però che lo teneva nascosto impeccabilmente!
"Errato, non ti sei sbagliato." buttai quella frase senza nemmeno collegarmi con il cervello.
'Sensata' decisione devo dire!
"Quindi hai detto che vuoi vedermi nudo, visto?
Avevo ragione, ci azzecco sempre, inutile negarlo." si vantò delle sue doti.
"Cioè no, aspetta...
Intendevo ovviamente dire che tu hai capito male, anzi, malissimo! Ho sbagliato prima, aish!" biascicai quelle parole, in preda ad uno stato d'animo simile allo sbigottimento.
"Mi aggrada piacevolmente farti confondere, mia cara, ma mi farebbe molto più piacere mostrarti qualcosa, un qualcosa che sono sicuro che ti piacerebbe guardare, o meglio, ammirare. Dico bene?"
"Chanyeol, non prendermi in giro, non ci sono con la testa in questo momento." quel ragazzo mi stava mettendo in soggezione, con una formidabile e cospicua semplicità.

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