Competizione pt.3

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"Che cosa hai in mente di fare birichina?" parlò dal nulla la mia cara coscienza.
"Eh? Io?"
"E chi sennò?
Forza, sputa il rospo scostumata!"
"Ehi, placa le acque, io non sono scostumata."
"E allora spiegami dove stai andando."
"Io...
Da nessuna parte ovviamente!" dissi proseguendo all'indietro proprio come un gambero.
"Eh no carina, adesso finisci quello che avevi iniziato!"
La ascoltai senza pensarci più di una volta e proseguii nuovamente verso avanti.
"Ma che sto combinando?
STUPIDA, STUPIDA, STUPIDA!"
E feci di nuovo per ritornare indietro.
"Non sei stupida, sei soltanto un pochino pervertita." disse lei ridendo a crepapelle.
"Rimangiati quello che hai detto!"
"No, perché è la verità, ammettilo!"
"Che devo ammettere?"
"Il fatto che sei soltanto una piccola cucciola pervertita alla ricerca di 'qualcosa'."
"Basta!
Non è per nulla vero!"
"Allora mettiamola così:
Non ti posso definire pervertita, bensì una ragazza molto, ma molto curiosona."
"Adesso va già meglio." dissi io, mentre ero rimasta ferma in mezzo alla stanza come un ebete a fissare il vuoto.
"Allora? Che si fa? Avanziamo verso quella porta oppure vuoi ritornartene da brava fanciulla dentro il bagno?"
"Bella domanda...
Ma si dai, facciamolo."
"Perfetto, proseguiamo a questo punto, no?"
"Mmh...
Ora che ci penso...non so..."
"Avanti, muoviti, a chi stai aspettando?
Prima che sia troppo tardi per fare questa azione peccaminosa."
"Ma quale peccaminosa!"
"Non perdere tempo prezioso, SBRIGATI."
"Okay, okay, adesso vado!" dissi scacciandola via dai miei pensieri.
Mi avvicinai inevitabilmente alla porta che separava noi due.
Sentivo l'acqua scorrere, era appena stata aperta, pensai quindi di avere ancora abbastanza tempo a disposizione.
"Già, c'è tempo ma...
O adesso o mai più." disse lei intromettendosi nuovamente.
"Grazie del consiglio, però ora va via."
"Come desidera lei, signorina perv-"
"Va via ho detto." e se ne andò con 'la coda tra le gambe', lasciandomi sola, immersa nel disagio totale.
Poggiai lentamente la mia mano sul pomello, facendo strozzare il mio fiato, rendendolo inerte.
"No! no! Ma sei impazzita?
Non devi aprire ed entrare dentro." rimproverai a me stessa.
"Sì, è vero, sono davvero sbadata."
Ritrassi subito la mano, e decisi allora di calarmi a terra, inginocchiata.
"Dai Flavia, ce la puoi fare, non mollare. Coraggio."
Mi armai di un'audacia inaudita, e decisi di accantonare il mio occhio alla serratura, con l'intenzione di sbirciare.
"No, non ce la posso fare!" dissi staccandomi da essa, mettendomi seduta sul pavimento.
"Oh, non va bene così, devo compiere questa cosa adesso e soprattutto in fretta, altrimenti non ci sarà più tempo."
Mi rialzai e mi rimisi nell'esatta posizione precedente, questa volta però non staccandomi più.
Incominciai a guardare minuziosamente la visuale che potevo scrutare da lì.
La prima cosa che vidi fu la doccia, che a prima vista pareva vuota, ma poi focalizzai meglio l'immagine.
Riuscivo ad intravedere qualcosa che si muoveva e automaticamente spalancai la bocca, rimanendo di stucco come una sciocca.
I miei occhi si erano puntati sul suo capo, scendendo poi verso il basso. Notai il suo torso e le sue braccia tutte bagnate per via della doccia. Lo sguardo era imputato sulla sagoma e continuava il suo tragitto, andando sempre più giù.
Era arrivato alla pancia e voleva proseguire senza ritegno, ma lo bloccai all'istante.

Era arrivato alla pancia e voleva proseguire senza ritegno, ma lo bloccai all'istante

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