Il peso dell'immaginazione.

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Volendo tornare ad esser chiari.
Come ci suggerisce la Stein, l'immedesimazione è uno stato non possibile da raggiungere. A livello empatico, possiamo solo portare il ricordo (il nostro) passato ad un tempo presente, laddove troviamo similarità di gesti espressivi di stati d'animo  nell'altro, ed appunto, ricordare un nostro passato sentire. Coglierne l'intensità non ci compete. Ricordate le volte in cui si dice: Ti capisco, immagino, però.
Bene, ora sapete che l'immaginazione,per quanto comprensiva e fantasiosa sia, non porta peso con se. Con questo cosa si vuol dire, in breve:  Non credo che mai si arriverà alla comprensione, seppur non totale, dell'altro, se in più si mettono davanti principi, moralità e le cosiddette buone maniere, a fare da scudo oscurantista e luce accecante per nasconderci dietro i vizi: come le comodità, il bene che sta per utile, principi che stanno per legittimi impedimenti. Ora ciò che io mi chiedo, è: Si crede veramente che questo non venga notato? Si crede veramente che queste accecanti luci possano coprire ciò che sta dietro e preservarlo da qualsiasi tipo di critica? Se si crede di rispondere si a queste domande, Rousseau ci entrerà in aiuto dicendo. Chi non sa, chi vive con la falsa coscienza è privo, di qualsiasi autonomia.

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