Bisogna partire dal presupposto che, per mie impossibilità, o difficoltà innervate nella parola stessa, riuscire a dare una definizione e dimostrazione del contesto -fine, è molto difficile. Si può usare ed intendere per molti campi d'azione, come per: fine di un corso, sta per aver raggiunto il termine della scadenza prefissato della durata del corso. Per: fine di un esame, sta per aver terminato il lavoro entro quel limite richiesto. Per: finire di mangiare, che ve lo dico a fare. In tutti questi campi o esempi, si parte da una volontà, piú o meno energica, per raggiungere uno scopo. O per necessità, o per surplus di conoscenza-cultura, non ha importanza adesso. Se la parola -fine, la affiancassimo alla parola -rapporto, quale significato otterrebbe, e come si arriva ad unirle, cosa ce lo fa capire? Dividiamo i campi, fine rapporto sta per: fine del rapporto di lavoro, quando viene a mancare da parte nostra un compito richiesto. Sta per: fine inteso come morte, e qui già troviamo qualche difficoltà di tipo conoscitivo, nessuno sà, se non il defunto, il valore di questo concetto. Sta per: fine del rapporto sentimentale. Qui mi fermo. Qual'è quel presupposto oggettivo, per il quale noi siamo sicuri, che un rapporto umano, sia finito, arrivato a scadenza? Non credo a tal merito, che qualcuno di noi, sia in grado di fornirmi quel presupposto,(saremmo dei veggenti), altrimenti sarei felice se me lo argomentasse qui ed ora in questa seduta. La mia tesi a riguardo, cade su un mero quantitativo di 'lista della spesa' di gesti che non riceviamo piú, ma che ci farebbe piacere ricevere(gentili parole,complimenti,un fiore qua e là,una buona chiacchierata e cosi via..). Al verificarsi di tale mancanza, piú o meno sentita e subita, a seconda dei gradi di sensibilità, noi ci accorgiamo e abbiamo l'intuizione, che la parola fine sta camminando pian piano verso la parola rapporto. Ma questa parola,-fine, chiude in sé un significato diverso, che per avvicinarla alla parola -rapporto, necessità appunto di una previsione futura basata su quel presupposto oggettivo, che non c'è.
Voglio concludere con una domanda, perché ogni scritto deve portare con sé un dubbio e non una certezza. Davvero siamo a conoscenza di cosa significhi -fine? Non è appunto questo, un motivo per cui valga la pena di lottare ogni giorno e dimostrare che non c'è mai una fine, e che l'inizio stesso non la implica? Ci hanno sempre indottrinato, che delle cosa si ha un inizio ed una fine, lo stesso per i rapporti. Io non credo sia cosi, altrimenti pretendo una dimostrazione che sia in grado di convincermi.
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Poesie e Saggi di polvere
PoetryLa storia? Sono io. Sei tu. Era ieri, è oggi e sarà domani.