L'appello.

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Volendo fare un Elogio, al famoso testo di Ètienne de la Boètie "Discorso sulla servitù volontaria" , è opportuno fare un rapido excursus su cosa veramente viene trattato in questo testo, e quali sono le idee cardine che hanno permesso l'inizio di questa attenta 'analisi' del potere. Spinoza diceva che abbiamo due strade: L'impotenza di non agire quindi di non esistere, e la potenza di agire, di esistere. Al netto di questa illuminante distinzione il nostro excursus prende già forma. Mi limito a citare questa breve distinzione , senza entrare in merito al concetto di potere , inteso come alienazione dei propri diritti naturali a terzi(Sovranità, Stato, Leviatano.); concludendo con una questione: Vogliamo esistere quindi agire, prendendo conoscenza che il potere non è potere in quanto tale se non si dà prima libertà , o vogliamo non-esistere , scegliere l'impotenza alienandoci dai diritti naturali a noi concessi?
Vogliamo essere presenti lì, su quelle sedie, a guardarci l'uno di fianco a l'altro,  o vogliamo essere assenti ingiustificati ed ingiustificabili?

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