«Alba, sono Carmen. Sei sveglia?»
«Sì, sono sveglia.»
Nessuno può accorgersi se io dorma o no, neppure senza occhiali, perché tengo gli occhi sempre chiusi.
Mi fa sentire meglio.
È come se non vedessi per una mia scelta; come se, se io volessi, aprendo gli occhi tornassi a vedere.
Ogni tanto quando mi sveglio apro gli occhi di colpo, pensando che questo sia solo uno stupido incubo, ma vedo solo oscurità.
«Tesoro, vieni in sala da pranzo, ho preparato la colazione.»
«Sì, arrivo subito.»
So che vorrebbe accompagnarmi lei, o almeno vigilare su di me in lontananza mentre scendo le scale, ma voglio essere totalmente indipendente e lei lo sa.
Vado nel bagno di camera mia, mi sciacquo la faccia con dell'acqua fresca e mi asciugo lentamente con un morbido asciugamano.
Scendo le scale e arrivo in sala da pranzo.
Casa mia è enorme.
Ho sempre voluto prenderne una più piccola, ma qui è dove ho vissuto con la mia famiglia e stare qui mi fa sentire un po' più vicina ad ognuno di loro.
«Che buon profumino!» - sorrido a Carmen, o meglio verso un punto qualunque più o meno lontano da Carmen. So che la conforta vedermi sorridere, così qualche volta mi abbandono a qualche sorriso e risata forzata.
«Ho preparato la tua colazione preferita: crepes alla nutella e aranciata!»
«Ti adoro.»
Mi è passata la voglia di vivere, ma la fame no, quella non passa mai.
Perdo il numero di crepes che divoro e mi sento davvero pienissima.
«Carmen ti preoccupi così tanto della mia salute, ma così finirò per diventare una pazza obesa.» - dico sdraiandomi sul divano.
«Oh Alba, non diventeresti mai obesa, magra come un chiodo come sei! Però anche io alla tua età ero magra come te, ma guarda come sono diventata adesso!»
Non ha fatto caso di aver detto "guarda", ma ormai non ci faccio più molto caso nemmeno io.
«Fa così caldo oggi.» - le dico, cambiando discorso.
«Eh beh, è estate Alba. Mi stupirei del contrario. Potremmo andare al mare, se ti va.»
«No, non mi va.» - dico fredda.
Sai che bello, andare al mare senza poter vedere quella meraviglia distesa azzurra.
«Va bene...» - dice quasi sussurrando.
«Ma sai che non puoi passare la vita chiusa in camera, Alba.»
«Già, là fuori ci sono un sacco di cose belle da poter vedere, ma che io non posso vedere.»
Me ne vado in camera e vado in terrazza, attraverso una porta e delle scale che uso solo io.
È così difficile questa situazione, così difficile.
Una leggera e delicata pioggia cade lenta e mi accarezza il viso.
Ho sempre amato la pioggia.
Sin da piccola vengo qui sulla terrazza e mi sdraio sul pavimento freddo, soprattutto la notte.
Non ho alcuna voglia di perdere quest'abitudine.
Adesso ci vengo solo quando piove.
La pioggia mi fa dimenticate di essere cieca.
La pioggia non ha bisogno di essere vista, ma solo sentita.
E sono invidiosa del cielo, che non ha paura di crollare davanti a tutti.
Il cielo, che urla il suo dolore, incontrastato.
Vorrei essere così forte.
Anche solo forte a tal punto da piangere in silenzio da sola.
Ma non ci riesco.
Il cielo piange al posto mio.
Non so quanto tempo passa, poi ritorno in camera mia, mi metto a letto e mi addormento.
Mi sveglio e schiaccio assonnata la sveglia per sentire che ore sono.
Le 15:00
Sbadiglio e mi sdraio sul letto di nuovo.
Sono stanca di stare in casa, vorrei uscire, divertirmi, ridere sul serio, essere felice.
Sono così stanca... così stanca che basta.
BASTA.
«BASTA!» - urlo.
Basta, ora ricomincio a vivere.SPAZIO AUTRICE.
Punto di svolta!
Continuate a leggere per MOLTE novità💗
Grazie di cuore, state crescendo un sacco❤💋
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Alba
RomanceCiao, mi chiamo Alba. Alba... Come l'alba che vorrei rivedere, ancora una volta, in riva al mare. Vorrei godermela nell'assoluto silenzio, ammirando il sole baciare il mare, il cielo prendere colore, il vento muovere le onde. E invece intorno a me...