Mi sveglio e sento il sole penetrare dalla grande finestra della mia camera.
È giorno.
Alla fine sono riuscita ad addormentarmi ieri, anche se non so di preciso a che ora.
Ero immersa nei miei pensieri e all'improvviso sono crollata.
Sono una che dorme un pochino tanto...
Sono le 14:00
Come vi dicevo, sono una che dorme giusto qualche oretta.
Mi alzo e mi dirigo direttamente verso le scale.
Ho una fame tremenda.
«BUONGIORNO!» - urlo entrando in sala da pranzo.
«Alba! Sono qui in sala da pranzo anche io.» - mi risponde Carmen.
«Immagino che avrai molta fame.» - aggiunge.
«Immagini bene!»
Prendo posto a tavola e aspetto con ansia il mio pranzo.
«È pronto?»
«Non ancora, Alba.»
«E adesso?»
«Nemmeno!»
«E ora?»
«Alba! Attendi qualche minuto.» - mi rimprovera Carmen.
Non ho mai avuto molta pazienza.
Beh, non ho mai avuto pazienza e basta.
«Quanti minuti esattamente?»
«Oh santo cielo!»
Sì, sta esaurendo per colpa mia.
La capisco infondo, per cui non la biasimo.
«Ti voglio bene, Carmenuccia!»
«Ti voglio bene, ruffiana.» - risponde ridendo.
«Dimmi un po'... quel ragazzo di ieri?»
Oh andiamo.
Mi prende per il culo?
Io finalmente lo rimuovo dalla mente e lei me lo ricorda.
Okay, forse l'ho pensato una piccolissima volta quando mi sono svegliata e poi basta.
E va bene...
Più di una volta...
Tante volte...
E sì! Non l'ho rimosso per niente.
«Ehm... quale ragazzo?»
«Alba...»
«E va bene! Che vuoi chiedermi? So che muori dalla voglia di tanti particolari, ma non c'è niente da dirti. Non so chi fosse o cosa volesse.»
«A me sembrava che fosse semplicemente interessato a te.» - replica con tono malizioso.
«Sì, certo. Perché tutti vanno dietro a ragazze cieche inutili. Era semplicemente un ragazzo particolarmente gentile che mi ha offerto il suo aiuto, tutto qua. Non mi importa per niente di lui, quindi chiuso discorso. Ho fame!»
«Ti ha fatto credere di essere andato via, ma è rimasto lì a qualche metro, ad assicurarsi che io venissi da te.
Ed è rimasto a guardare finché siamo sparite dalla sua vista. A me sembrava più di un ragazzo gentile...»
Resto stupita dalle sue parole.
«Perché non me l'hai detto subito!?»
«Cosa avrei dovuto dirti? "Ehy Alba, hai presente quel ragazzo con cui stavi parlando? È ancora qua a guardarci e ad ascoltare"?»
Okay, detto così...
«Però un minimo cenno, Carmen!»
«Perché, avrebbe cambiato qualcosa? A te "non importa niente di lui", o sbaglio?»
«Non lo conosco per nulla ...»
«Però?»
«Però niente. Non lo conosco e hai ragione, non m'importa. È pronto da mangiare?»
«Sì.»
Mette un po' di pasta nel mio piatto e non apriamo più bocca.
Finisco di mangiare e vado in camera mia.
Mi importa oppure no?
Perché continuo a pensarlo?
Probabilmente perché semplicemente è l'unica persona con cui ho avuto un dialogo in questi quattro anni, ad eccezione di Carmen.
Forse perché è stato così carino con me...
Forse perché mi ha suscitato, suonando e accarezzandomi, emozioni intense, dopo anni in cui non provavo quasi più nulla se non perenne dolore.
Mi rimetto a letto e mi riaddormento, sognando delle stupende mani da ragazzo che suonano al pianoforte.
Mi sveglio di soprassalto e mi accorgo che ho sognato la stessa canzone che ha suonato il ragazzo di ieri.
Cerco di farmela tornare in mente, ma l'ho come rimossa.
Totalmente.
Mi maledico.
Era così bella, dannazione!
Come ho fatto a dimenticarla?!
«Alba!» - mi chiama Carmen bussando alla porta.
«Io esco, ho delle commissioni da fare. Vieni con me?» - mi chiede dall'altra parte della porta.
«No, resto a casa.»
«Va bene, dovrei tornare per cena. A dopo tesoro!» - mi saluta.
«A dopo.»
Riempio la vasca e mi immergo nell'acqua calda, rilassandomi e cercando di ricordare, ma ricordo solo le mie lacrime scorrere sul viso.
La magia che si era creata ieri dentro di me è svanita, così come quella musica.
Mi sentivo così malinconica, ma allo stesso tempo così felice...
E adesso nulla.
Mi innervosisco a tal punto da dare un pugno al muro, che mi provoca un tale dolore da urlare.
In preda alla rabbia esco dalla vasca, mi avvolgo nell'asciugamano e afferro il telefono.
«Siri, chiamami un taxi.»
Si torna in centro.
Il taxi arriverà tra dieci minuti, quindi lavo i denti e prendo i primi shorts e canottiera che mi capitano nelle mani e gli occhiali.
Non so perché questo attacco di non so cosa, ma spero di incontrare di nuovo quel ragazzo.
Voglio chiedergli se è un compositore oppure no e magari farmi dare uno spartito della musica di ieri.
Oppure voglio incontrarlo e basta.
Senza motivi precisi.
Il taxi arriva puntuale e mi fiondo dentro.
«Buon pomeriggio signorina, dove si va?»
«In centro, grazie.»
Arrivati in centro pago il taxista e scendo, togliendo gli occhiali.
Raggiungo sana e salva la piazza, ma non sento nessun pianoforte.
La delusione è immensa.
Continuo a camminare, ma non c'è nessuna dolce melodia nell'aria.
Mi accontenterei anche di una triste, oscura melodia... ma non sento nulla.
Continuo a camminare per circa dieci minuti, ma ormai rassegnata prendo il cellulare per chiamare un taxi di ritorno a casa.
Poi qualcuno si avvicina a me.
«Sapevo che saresti tornata, Alba.»SPAZIO AUTRICE
Eccomi tornata con un nuovo capitolo!
Il prossimo sarà tutto tra Alba e Riccardo❤
Aspetto al solito vostre stelline e commenti per continuare💋
STAI LEGGENDO
Alba
RomanceCiao, mi chiamo Alba. Alba... Come l'alba che vorrei rivedere, ancora una volta, in riva al mare. Vorrei godermela nell'assoluto silenzio, ammirando il sole baciare il mare, il cielo prendere colore, il vento muovere le onde. E invece intorno a me...