Capitolo 25- Celeste

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Sono davanti alla porta d'ingresso dell'appartamento di Celeste.
Lei è sempre stata la mia migliore amica, fin dalle elementari.
O almeno lo era.
Suono il citofono e attendo impaziente che qualcuno venga ad aprire.
Sono venuta qui con Carmen, ma lei è rimasta sulla macchina.
«Chi è?»
A rispondere è una voce femminile, ma non so se sia Celeste o la madre.
«Sono Alba.»
«Alba?» - chiede confusa.
«Alba Rudd.»
«Oh mio dio, tesoro! Vengo ad aprirti subito.»
Si tratta sicuramente della madre.
La porta si apre dopo qualche secondo e vengo accolta tra le braccia di quella che è stata una seconda mamma per me.
«Come sei cresciuta! Sei bellissima, tesoro. Vieni siediti. Come ... come stai?»
Mi prende per mano e mi aiuta ad accomodarmi sul divano.
Vorrei dirle che non ce ne sarebbe alcun bisogno e che ricordo a memoria questa casa, ma mi lascio aiutare in silenzio.
«Sto abbastanza bene. Come vedi ho delle bende sugli occhi. Sono uscita da poco dall'ospedale. Ho fatto un intervento per i miei occhi...»
«Oh. C'è la possibilità che ... che tu torna a vedere?»
«Molto piccola, ma c'è.» - rispondo sorridendo.
«Dov'è Celeste?» - chiedo impaziente.
«È al mare con Davide.»
«Davide?» - chiedo non ricordando chi possa essere.
«È il suo ragazzo. Stanno insieme da poco più di due anni.»
Resto sorpresa.
Celeste insieme allo stesso ragazzo per più di due anni?
«Sì, ha sorpreso anche me.» - mi dice leggendomi nel pensiero.
«Davide è un ragazzo perfetto per lei. Si è messa la testa totalmente a posto. Gli ultimi anni non sono stati molto facili per lei...» -  continua.
Vorrei chiederle di più, ma scelgo di parlarne poi con lei stessa.
«Quando pensi che tornerà?»
«Non lo so... In realtà dovrebbero essere già qui.»
Suona il campanello e sussulto alzandomi in piedi.
Mi assale una paura tremenda.
Magari non vuole più vedermi...
«Dovrebbero essere loro.»
Patrizia si alza e apre la porta.
«Eccovi! Ciao, Davide!!» - saluta con entusiasmo.
«Venite, c'è un'ospite speciale.»
Resto immobile in piedi in salotto e il mio cuore inizia a battere velocemente.
Seguono secondi di silenzio che mi sembrano intramontabili, poi sento finalmente la sua voce.
«Alba...» - la sento chiamarmi con la voce incrinata.
«Celeste.»

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