Un tubo attaccato alla gola.
Apparecchi che suonano al ritmo del mio battito cardiaco.
Due bende sui miei occhi.
Sento un fastidio alla gola e una terribile nausea.
Mi abbandono a cadere in un sonno leggero, finché prendo quasi totalmente coscienza e realizzo di essermi svegliata dall'anestesia.
Questo significa che l'intervento è finito.
Dove sono i dottori?
Cerco di sollevarmi a sedere e tocco con delicatezza le bende.
Quando le toglierò scoprirò se l'intervento ha funzionato o no.
Chissà quando potrò farlo...
«Signorina!»
Distolgo la mente dai miei pensieri e mi riappoggio a letto.
«Come si sente?»
«Bene.» - mento sorridendo.
Ho la testa che mi sta per scoppiare.
L'infermiera mi consiglia di rilassarmi e così continuo a riposare.
Non ho idea di quello che stia succedendo in camera, sento solo di essere liberata da tutti quegli apparecchi fastidiosi.«Alba!» - mi chiamano in coro Alba e Riccardo.
Rivolgo loro un sorriso sincero e mi lascio abbracciare.
«Come stai?» - mi chiede Carmen tenendomi per mano.
«Beh, sono stata meglio. L'anestesia fa schifo come mi aspettavo, ma non vedo l'ora di togliere queste inutili bende e vedere quanto tu sia invecchiata.» - rispondo ridendo.
«Gli uomini mi fanno ancora la corte, mia cara!» - risponde facendo la finta offesa.
Sorrido e mi giro a cercare la presenza di Riccardo.
«Alba.» - mi chiama alla mia sinistra con un tono dolce.
«Riccardo.» - rispondo cercando di nascondere il sorriso che mi nasce spontaneo a sentire la sua voce.
«Vi lascio soli.» - dice Carmen con un tono malizioso.
Rido e mi sento le guance andare pian piano a fuoco.
«Hai tanto dolore?»
«Un po'.»
Lo sento prendere una sedia e posizionarla accanto al mio letto.
Mi accarezza le tempie, la fronte e i capelli con un tocco delicato.
Respiro profondamente godendomi ogni istante in cui le sue dita vengono a contatto con un centimetro della mia pelle.
«Mi mancano i tuoi occhi.» - rompe il silenzio dopo qualche minuto intrecciando lentamente la sua mano alla mia.
«Io vorrei vedere i tuoi.»
Non parliamo più, ma Riccardo continua ad accarezzarmi dolcemente canticchiando sottovoce.
Sento qualcosa allo stomaco e ancora una volta giustifico a me stessa le sensazioni che mi fa provare: sarà l'effetto dell'anestesia.
Ma lui non è un'anestesia, anzi.
Al contrario.
È come se la mia vita fosse stata una continua anestesia e Riccardo la causa del mio risveglio.
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Alba
RomanceCiao, mi chiamo Alba. Alba... Come l'alba che vorrei rivedere, ancora una volta, in riva al mare. Vorrei godermela nell'assoluto silenzio, ammirando il sole baciare il mare, il cielo prendere colore, il vento muovere le onde. E invece intorno a me...