Scendo dalla macchina e vado verso il cancello della mia villa.
Attraverso il cortile e raggiungo la porta di casa scontrandomi con Carmen.
«Carmen!»
Bene, adesso uscirà una ciabatta di legno e mi picchierà a sangue.
Invece mi abbraccia.
Questa è più strana di me!
«Oh, Alba... Mi farai venire un infarto un giorno di questi! Vieni, entriamo dentro.»
Mi stacco da lei un po' confusa e entro in casa.
Sento odore di torta al cioccolato e non posso che sorridere.
Carmen è solita cucinare di tutto e di più quando è nervosa ed è un grande vantaggio per me, perché poi mangio tutto io!
«Che buon profumino!» - esclamo.
«Ho fatto una torta al cioccolato.»
«Sì, si sente dall'odore!»
«Allora?» - mi chiede.
«Cosa allora?»
«Come cosa allora?! Sei uscita di casa sola, senza avvisarmi ed eri con quel ragazzo... come si chiama...»
«Riccardo.» - le suggerisco.
«Ha detto che è stata colpa sua! Cos'è? Uno stalker? Ti ha spiato, ha scoperto dove abiti ed è venuto a rapirti?»
«Carmen!»
Non posso che ridere di gusto, è sempre la solita psicopatica.
«Non è stata colpa sua. Sono uscita di mia spontanea volontà.»
«Che intenzioni avevi?»
«Volevo incontrarlo.» - ammetto.
«Chi? Cosa? COME? Volevi incontrarlo? Riccardo? Quel ragazzo? Un ragazzo?! Volevi INCONTRARTI con un ragazzo?! Tu! E un ragazzo! Sesso maschile! Sesso opposto! TU!»
Sento che sta per togliersi il grembiule e ballare attorno al tavolo sventolandolo.
«Sì, è così.» - le rispondo sorridendo.
«Ma non farti troppi film mentali! Ci siamo trovati molto bene come amici, tutto qua. So dove sta andando a parare la tua testolina, ma no! Non se ne parla!»
«Stai dicendo e interpretando tutto tu Alba...»
«Eh no! Non girarla a tuo favore!» - esclamo.
Ridiamo entrambe e mi accascio sul divano.
Ho camminato troppo per essere una pigrona che passa tutto il giorno a letto.
Sono a pezzi.
«Questa torta è pronta o no?» - le chiedo impaziente.
«Certo che è pronta! È a tavola, vieni.»
«E me lo dici solo adesso?!»
Mi fiondo al tavolo e prendo subito un grande spicchio di torta.
Dio santissimo, che torta divina!
Adoro la cucina di Carmen!
In poco tempo ne mangio metà, ma solo perché Carmen mi ha vietato di finirla.
«Ti fa male tutto quello zucchero!»
Gnegnegne.
«Che ore sono?» - le chiedo.
«Le 8.»
«Cazzo! ... ehm cavolo!»
«Alba! Questi termini!»
«Scusa Carmen!»
E scappo in camera.
Inizio a canticchiare e a ballare spogliandomi, facendo finta che i vestiti siano un mio partner di una danza solo mia.
«Nanananaaaaa, nananaaaaa»
Riempio la vasca d'acqua calda e ci verso mezzo litro del mio bagnoschiuma preferito.
Accendo la radio e mi immergo nell'acqua e chiudo gli occhi, cercando di non canticchiare o sorridere, ma mi viene molto difficile.
Esito nel lavarmi il viso, sfiorato dalle mani e dalle labbra di Riccardo.
Ho il terrore che cancellando le sue tracce su di me, svanirà anche lui.
Eppure la sua presenza è così viva dentro di me.
Chiudo gli occhi e mi rilasso ascoltando Ed Sheeran.
Non so quanto tempo trascorre, poi esco dalla vasca, mi asciugo e metto l'intimo.
Mi tuffo sul letto pronta per cadere nelle braccia di Morfeo, ma come un lampo mi ricordo che Riccardo ha il mio numero di cellulare e vado di corsa a pescarlo nella tasca dei miei shorts.
Non so perché, ma ho la sicurezza che ci sia qualcosa da parte sua.
Attivo impaziente le notifiche vocali.
«Hai un messaggio vocale da "Ragazzo bellissimo del pianoforte".»
Sorrido al nome con cui si è registrato.
Che idiota.
Lo ascolto con uno stupido sorriso sulle labbra.
«Buonanotte, mia Alba.»
Assaporo la sua voce calda e il suo tono così dolce e mi addormento col sorriso sulle labbra, sognando occhi verde bosco e uno stupido ragazzo che suona il pianoforte.ANGOLO AUTRICE
Eccomi tornata!
Vi amo❤❤❤❤❤❤❤
Grazie grazie GRAZIE❤
Per le visualizzazioni, le stelline, i commenti, i messaggi... siete dei tesori ❤
Alla prossima❤❤❤
STAI LEGGENDO
Alba
RomansaCiao, mi chiamo Alba. Alba... Come l'alba che vorrei rivedere, ancora una volta, in riva al mare. Vorrei godermela nell'assoluto silenzio, ammirando il sole baciare il mare, il cielo prendere colore, il vento muovere le onde. E invece intorno a me...