Bussano alla porta.
Mi sveglio di soprassalto.
Le 08:00.
Sbadiglio e mi stiracchio.
È prestissimo!
Mi rigiro nel letto facendo versi di lamento perché non mi va proprio di alzarmi.
«Carmen, sono nel letto, ora mi alzo!» - urlo da sotto le lenzuola.
La porta si apre comunque e resto confusa.
«Carmen?»
«Sei proprio carina appena sveglia.» - dice una voce maschile ridendo.
Riccardo!
Ma cosa ci fa lui qui?
«Riccardo!?»
«Alba.»
Metto la testa sotto al cuscino e gli urlo di andare via.
«Dai ci sono io! Alzati!»
«No.»
«Alba!»
«Ho detto di no!»
«E va bene... e io che volevo portarti a mangiar...»
«A mangiare?!» - urlo sbucando con la testa dalle lenzuola.
«Sì, a mangiare. Ovunque tu voglia.»
«Anche al Mc?!»
«Anche al Mc.»
Balzo dal letto e inizio a salterellare sorridendo.
«Grazie grazie grazie!! Che bello!»
Penso che mi stia guardando male o che mi stia prendendo per una psicopatica, perché non apre bocca.
Ma capitemi! Non vado al Mc Donald da circa quattro anni ormai e mi mancano quelle schifezze!
«Riccardo? Ci sei?!»
«Ehm sì, certo...»
Sembra imbarazzato e non capisco il motivo.
«Puoi aspettarmi sotto, mi lavo, mi vesto e arrivo.»
«Sì... certo...»
«Puoi anche aspettare qui, Carmen ti riempirebbe di domande! A proposito con che scusa sei venuto qui?»
«Mi faccio adorare molto facilmente. È stato un gioco da ragazzi!» - dice con un tono vanitoso, ma ancora con un filo di imbarazzo.
«Vado in bagno a lavarmi!»
Vado nella cabina armadio e prendo l'intimo, un vestitino a caso e le converse. Porto tutto in bagno e li appoggio su una sedia.
Quando si tratta di mangiare non so proprio dire di no.
Mi spoglio dei miei indumenti, ovvero del solo intimo, e ...
Aspetta!
Solo intimo!
Quello stronzo!
Altro che imbarazzo, gli cavo gli occhi!
«RICCARDO! PREPARATI PERCHÉ TI CASTRO!»
Entro nella doccia nervosissima e mi lavo velocemente.
Mi asciugo e mi vesto alla velocità della luce.
«Tu!» - gli urlo.
«Sei bellissima!»
«Non cambiare discorso! Pensavi che non me ne accorgessi!?»
«Di cosa?»
«Non fare il finto tonto, stronzo. Ero solo in mutande e reggiseno!»
«Non è mica colpa mia!»
«Avresti potuto dirmelo!»
«Ti avrei già vista comunque, almeno ho potuto guardarti, senza essere scoperto, per un po'...»
«E lo dici pure!»
«Scusami.» - mi dice ridendo.
I maschi.
«Vaffanculo.»
«Ti offro una doppia o tripla porzione di quello che prendi al Mc?»
Tenta davvero di scusarsi in un modo così meschino?
Beh, ci è riuscito.
«Anche quadrupla, tanto paghi tu.» - dico fiera.
Lui ride e mi afferra la mano.
Sale pian piano sulla pelle nuda del mio braccio e arriva alla mia guancia destra.
La accarezza dolcemente e mi stampa un bacio su quella sinistra.
Sento di andare a fuoco, quindi lo supero e mi dirigo verso le scale urlandogli che ho fame.
«Carmen?» - chiamo al piano sotto.
«Alba!»
«Carmen, io sto uscendo.»
«Sì, lo so! Divertitevi!»
Cosa?
«Non so a che ora tornerò.» - tento di provocarla.
«Nessun problema, a dopo!»
Eh? Ma chi è questa?
Esco di casa confusa e Riccardo lo nota.
«Te l'ho detto che mi adora!»
«Ma come hai fatto?» - gli chiedo sconvolta.
Carmen è sempre stata una psicopatica compulsiva su queste cose.
«Non lo so.» - risponde ridendo.
Mi prende senza dire nulla la mano e mi accompagna verso il lato passeggero della sua macchina.
Mi apre lo sportello e mi siedo.
Mette in moto e accende la radio.
«Metteresti il cd di ieri?» - gli chiedo timida.
«Ti piaceva?» - mi chiede con tono soddisfatto.
Annuisco e arrossisco.
Qualche secondo dopo la sua voce si diffonde tra le mie orecchie.
È una cover di Listen.
Chiudo gli occhi e mi godo ogni nota, assaporando il suo profumo che pervade l'aria in macchina.
Non ci rivolgiamo parola per tutto il tragitto, ma è un silenzio tra noi piacevole colmato da quel cd che prima o poi ruberò.
Non ho nemmeno idea di dove stiamo andando, ma non voglio rompere questa atmosfera chiedendoglielo.
«Siamo arrivati.» - mi dice, spegnendo la macchina.
Apro gli occhi e mi giro verso di lui, aspettando che mi dica dove.
«Dove siamo?»
Ma lui non risponde.
Apre il suo sportello e raggiunge il mio.
Lo apre e mi porge la mano per scendere. La afferro e sorrido per il suo comportamento misterioso.
«Quindi non mi dici dove siamo?»
«No.» - ride.
«Ma lo capirai presto.»
Come?
Aggrotto le sopracciglia e lo seguo.
Ci fermiamo e cerco di concentrarmi con il resto dei miei sensi per capire dove ci troviamo.
Mi bastano pochi secondi.
Siamo al mare.
Lascio la sua mano e mi volto per andarmene.
«Alba!»
Mi raggiunge e mi fa voltare.
«Cos'è successo?»
«Mi hai portata al mare? Sul serio?»
«Perché, cosa c'è che non va? Non ti piace il mare?»
«Io adoro il mare. Lo amo. Okay? Ma non posso vederlo! E mi fa sentire terribilmente male!» - crollo, scoppiando a piangere e mi lascio cadere per terra.
Lui mi afferra e mi sorregge abbracciandomi.
Restiamo così per un tempo che mi sembra lunghissimo.
Lui non si muove e io trovo conforto tra le sue forti braccia.
Mi stacco e cerco di tornare a un respiro più regolare.
«Scusami.» - gli dico.
«Cosa?! Scusa tu me! Pensavo di fare un gesto carino portandoti qui...»
«Lo è, apprezzo molto! Ma..»
«Alba. Ascoltami. So che è difficile e terribilmente orribile non poter vedere. Ma il mare è come la musica. Prima lo hai riconosciuto nonostante non lo puoi vedere! Dal rumore, dal profumo... Fidati di me, il mare ne vale la pensa sempre: d'estate, d'inverno, in una bella giornata o in una pessima, da vedente o da non. Ne vale la pena sempre.»
Gli prendo la mano e senza dire nulla mi lascio portare verso la spiaggia.
«Togliti le scarpe e le calze.»
Faccio come mi dice e le tengo in una mano, mentre l'altra è intrecciata alla sua.
Camminiamo lentamente e sento la sabbia calda e soffice che mi solletica i piedi.
Il rumore delle onde che si infrange sulla battigia è sempre più vicino.
All'improvviso sento i miei piedi bagnarsi e scatto ridendo.
Eccolo.
Il mio amato mare.
Le onde mi accarezzano dolcemente i piedi nudi e io mi avvicino ulteriormente.
L'acqua adesso mi arriva a circa mezza gamba.
Riccardo è ancora accanto a me, a tenermi stretta la mano ed è l'unica cosa che mi fa capire che tutto questo non è un sogno.
Usciamo dall'acqua e in silenzio ci sediamo sulla riva.
Mi concentro al massimo sull'udito e sull'olfatto.
Sento intensamente il profumo e il rumore del mare, ma ancora più intensi sono il profumo e il respiro di Riccardo.SPAZIO AUTRICE
Eccomi tornata!
Scusatemi per l'orario, spero che siate sveglie per leggere il nuovissimo capitolo!❤
A presto💗💗💗💗Aspetto le stelline ✨ e i commenti per continuare!!❤
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Alba
RomanceCiao, mi chiamo Alba. Alba... Come l'alba che vorrei rivedere, ancora una volta, in riva al mare. Vorrei godermela nell'assoluto silenzio, ammirando il sole baciare il mare, il cielo prendere colore, il vento muovere le onde. E invece intorno a me...