Marinette sbuffò, sentendo qualcosa pungolarla nel sonno: «Adrien…mmh…no…» biascicò, cercando di allontanare la mano del disturbatore e si voltò nel letto, borbottando frasi sconnesse: «Dopo. Lo facciamo dopo…»
«Marinette…» mormorò Sarah, cercando di trattenere la risata: «Volevo solo dirti che vado via.»
La mora scattò a sedere, osservando la bionda in tenuta da eroina seduta sul suo letto: «Non ho detto niente di imbarazzante, vero?» domandò, passandosi una mano sul volto e scuotendo la testa, cercando di scacciare i postumi del sonno: «Vero?»
«Penso di aver capito che ad Adrien piacciono le coccole mattutine.»
«E quelle pomeridiane, serali, notturne.» dichiarò una voce maschile dabbasso: «Ma quelle mattutine restano le mie preferite.»
Le due ragazze si affacciarono dal soppalco, osservando Chat Noir in piedi, in mezzo alla stanza che le fissava dal basso: «Ciao Chat!» lo salutò Bee, muovendo la mano guantata di giallo: «Stavo giusto andando via. Ti ho svegliato la tua signora.»
«Grazie, Bee.» sentenziò l’eroe, facendole l’occhiolino: «Per ricambio posso dire che ho parlato con il tuo…mh. La frase che avevo in mente è altamente equivoca.»
«Quando qualcosa esce dalle tue labbra è sempre equivoco, mon tresor.» dichiarò Marinette, poggiandosi alla balaustra accanto al letto e sorridendo al giovane, mentre Bee ridacchiava vicino a lei.
«Amore della mia vita, se vuoi giocare a questo gioco devi essere pronta a…»
«Io vado.» decretò Bee, salendo velocemente le scalette accanto al letto di Marinette e scuotendo il capo divertita: «Ci sentiamo!»
«Ciao, Bee.» mormorò Marinette, osservando l’eroina aprire la botola e sparire all’esterno; la mora si voltò verso il giovane che, velocemente, stava salendo sul soppalco, sorridendo di fronte all’espressione affamata negli occhi verdi: «A cosa devo l’onore della tua visita, Chat?» riuscì a dire, prima che le labbra del biondo reclamassero le sue.
Marinette si aggrappò alle spalle del ragazzo, carezzando la tuta nera e ritrovandosi poi sdraiata sul suo letto, sorridendo quando il biondo si allontanò leggermente da lei: «Lo chiedi anche?» le domandò Chat, scivolando con le labbra lungo la mascella e più giù sulla gola, ridacchiando al sospiro che uscì dalle labbra della ragazza: «Hai voglia, my lady? Perché sinceramente, io…»
«Chat…»
«My lady…» mormorò il ragazzo, issandosi leggermente su e sfidandola con lo sguardo: «Devi solo dirlo: Chat – o Adrien, come preferisci – ho tanta, ma tanta, voglia di…»
«Non lo dirò mai!» sentenziò la ragazza, poggiandogli le mani sulla bocca e impedendogli di parlare: «Mai e poi mai.»
«Sei noiosa.»
«E tu un maniaco.»
«Non è vero!»
«Puoi far uscire Plagg? Così mi da man forte!» domandò Marinette, avventandosi sulla mano con l’anello: Chat sorrise, alzando l’arto e portando il gioiello fuori portata della ragazza: «Chat, abbassa la mano.»
«Per fare cosa, my lady? Forse per…»
Marinette storse le labbra, montando a cavalcioni sul giovane e allungando una mano verso quella guantata di nero, tenendo lo sguardo in quello verde e osservandolo mentre la luce passava da maliziosa a nervosa: «Cosa c’è, gattino? Non ti piace stare sotto?»
«Stai prendendo una brutta strada, lo sai?»
«Ho imparato da te.» dichiarò Marinette, afferrandolo per il polso e abbassandogli la mano; Chat deglutì, mentre la ragazza manteneva lo sguardo fermo nel suo e faceva scivolare l’anello dal dito: la trasformazione si sciolse e la giovane socchiuse un attimo gli occhi, mentre la maschera di Chat Noir svaniva: «Ciao, Plagg.» Marinette salutò lo spiritello nero, sorridendo quando Adrien le sfiorò la gola con le labbra: «Vero che Adrien è un maniaco?»
«Maniaco depravato con la fissa per il nudismo.»
«E’ camera mia. Sarò libero di fare quello che mi pare in camera mia?» sbottò il biondo, voltandosi verso il kwami e lasciando che Marinette gli carezzasse il capo biondo: «E cerco sempre di portarmi tutto l’occorrente in bagno.»
«Per le tue docce da modello?»
«La smetti di prendermi in giro, Marinette?» sbuffò il biondo, mordendole lieve la spalla e tornando a fissare il kwami: «Che c’è ora?»
«Stavo pensando, Pist…»
«Tikki, lo sai che a Plagg…»
«A Plagg niente.» sbuffò il kwami nero, volando verso l’alto e sparendo oltre la botola, seguito a ruota da Tikki, che indugiò un attimo, osservando i due ragazzi e poi uscendo anche lei dalla stanza.
«Che cosa avete oggi?» domandò Marinette, concentrandosi sul biondo e vedendo lo sguardo verde brillare di malizia: «Seriamente, Adrien, sei su di giri…»
«Beh, ieri notte non è che ho potuto…come dire? Scaricarmi.»
«Giusto, io ti servo solo per quello…» sbuffò la ragazza, scendendo dal grembo del giovane e osservandolo imbronciata: «Per scaricarti.» lo parafrasò lei, scuotendo il capo.
Adrien assottigliò lo sguardo, avvicinandosi e baciandole la pelle della spalla, lasciata nuda dallo scollo della maglietta: «Ti amo, Marinette.» mormorò, posandole un secondo bacio sulla gola: «Sei tutta la mia vita.» un bacio dietro l’orecchio: «Sei il mio mondo.» un bacio sulla tempia: «Mi sento l’uomo più fortunato del mondo ad averti al mio fianco e ad essere amato da te.» un bacio sulla fronte: «Non lasciarmi mai.»
Marinette sorrise, afferrando il ragazzo per la maglia e tirandolo verso di sé: «Avevi già risolto al Ti amo, lo sai?» mormorò, sfiorandogli le labbra con le proprie e sentendolo ridere contro di esse.
«Era meglio non rischiare, my lady.»
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Miraculous Heroes 2 {Completata}
Fanfic[Sequel di Miraculous Heroes] Sono trascorsi alcuni mesi da quando la minaccia di Coeur Noir è stata sventata e il gruppo di Portatori di Miraculous è alle prese con la vita di tutti i giorni: le relazioni sentimentali, il nuovo mondo universitario...