Mi hai lasciato cadere

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Dato che vi voglio molto bene ecco il secondo capitolo della giornata. BUONA PASQUA 🐣
Volevo avvisarvi che mancano 3 capitoli alla fine del libro, quindi commentate e stellinate.
Vi voglio bene. BUONA LETTURA
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Sabrina's point of view
Non so esattamente quanto tempo sia passato da quando l'ho visto l'ultima volta, di sicuro molti minuti e ore interminabili, giorni pieni di sfumature grigie annegata nelle lacrime amare della tristezza.
Vomito di continuo, come se fossi un anoressica che si mette le dita in gola per rigurgitare il cibo ingerito nella giornata.
Pensarci mi fa venire i brividi lungo la schiena, ogni giorno spero che mi arrivi il ciclo ma ogni volta che guardo le mie mutandine non sono mai sporche di sangue.
Probabilmente sono incinta.
Mia sorella mi sta accanto tutto il giorno come se fosse più matura di me: mi prepara da mangiare, mi tiene i capelli mentre rigurgito il cibo, mi stringe a se durante il sonno accarezzandomi con amore i capelli, mi asciugava con un fazzolettino di carta le lacrime amare, ma più che altro mi faceva sentire protetta, mi faceva sentire al sicuro...delle emozioni che provavo con Sascha.
Ormai sentire il suo nome mi spezza il cuore, già il mio cuore è rotto in pezzi così piccoli che probabilmente più nessuno avrebbe avuto la pazienza di raccogliere tutti i cocci per ricomporli.
Mi aveva portato con se, come faceva Peter Pan nel cielo, tra le nuvole bianche e la brezza che ti sposta le ciocche dei capelli, con le sue grandi ali mi teneva stretta a se, facendomi sentire sua.
Mi proteggeva dalle frecce infuocate del dolore finché un giorno non mi mollò lasciandomi cadere, cadere così velocemente che l'impatto al suolo per me fu fatale.
"Alzati da quel letto!" Disse mia sorella con fermezza, entrando nella stanza interrompendo i miei pensieri.
Si avvicinò alla finestra tirando con dei colpi secchi la tapparella.
Un raggio di luce entrò dalla finestra illuminando completamente la stanza, mi girai dall'altro lato coprendomi la testa con il piumone bianco.
" no no cara mia ora ti alzi" disse tirando il piumone fino ai piedi del letto.
"Ora - disse appoggiando un saccheggino bianco in plastica sul comodino- provi a fare il test, io nel mentre devo andare via torno tra qualche ora" disse accarezzandomi un po' di capelli "vedrai si sistemerà tutto" disse lasciandomi un bacio sulla testa.
" vado ti voglio bene" disse per poi chiudere la porta della camera.
" anche io tanto" dissi in un sussurro mentre mi sentivo le lacrime bagnarmi un po' le palpebre.
Presi il spacchettino tra le mani, prendendo la scatolina all'interno di esso.
Era giunto il momento.
Con le mani tremanti presi il foglietto delle istruzioni e il test per poi dirigermi in bagno.
Sentire la pelle a contatto con il pavimento freddo, mi faceva venire i brividi lungo la schiena.
Sarà da almeno un mese che non mi alzo da sola per andare al bagno, pesando relativamente poco mia sorella riesce a tenermi braccio senza molta fatica.
'IT= Aspettare 5 minuti dopo aver fatto il test, sullo schermo compariranno delle linee dopo i rispettivi minuti.
Se appare solo una linea ( | ) significa che non sei in gravidanza, invece se appariranno due lineette ( || ) significa che sei in gravidanza' lessi con attenzione le "istruzioni" sperando con tutto il mio cuore che dopo aver fatto il test non appaiano due linee.
Nicole's point of view
" Ginevra...lei era la sua ex" gli dissi sorseggiando con molta lentezza il caffè all'interno della tazzina.
" parlami un po' di lei" mi disse guardandomi di sfuggita.
Aveva gli occhi completamente gonfi, non penso solo per il pianto ma anche per la stanchezza, probabilmente ha dormito poco.
Le guance sono molto più incavate e gli zigomi più sporgenti, il viso più squadrato per i chili persi e le labbra screpolate e in alcuni punti senza pelle.
" Stavano insieme quando avevano circa 18 anni, erano due bellissime fidanzate, certo scoprire che la propria sorella è bisessuale non era di sicuro una cosa che mi aspettavo nella mia lista- alzò di poco lo sguardo incastrando perfettamente i suoi occhi marroncini ai miei occhi azzurri - stettero insieme per circa una decina di mesi, Ginevra si drogava con una certa Elena e dopo molti incontri sono finite a letto insieme, o meglio questo è quello che mi ha raccontato Sabrina" dissi appoggiando la tazzina sul piattino.
" desiderate altro?" Disse una cameriera con un vestitino in poliestere nero, quei vestitini fatti a posta per non fasciarti in nessun modo i fianchi facendoti sembrare un sacco dell'immondizia.
" no grazie" dissi io passandole la i due piattini con sopra le tazze con cui avevamo appena bevuto.
" sono stato uno stupido vero?" Disse stringendo i capelli tirandoli un po' verso l'alto, si vede perfettamente che è pentito, ma non so se Sabrina si riprenderà senza troppa fatica da questo dolore.
La vedo uno straccio sempre più vecchio ogni giorno che passa.
" forse" dissi sicura " potresti andare da lei ...non sta molto bene".Come starà Sabrina? Sono via da già mezz'ora probabilmente appena tornerò sarà di nuovo in una pozza di lacrime.
I suoi occhi si illuminarono " potrei andare da lei" disse ripentendo la mia stessa frase alzandosi di scatto dalla sedia.
Prese dal portafogli una banconota da 10 poggiandola sul tavolino "pago io stavolta" disse per poi andare via lasciandomi solo seduta ancora al tavolo, senza aver nemmeno il tempo per obbiettare.
Sabrina's point of view
Un bambino.
In realtà non ho mai pensato seriamente di avere un figlio, penso proprio che non mi sia mai passato nella mente.
Sono troppo giovano, forse per quello non me la sento di tenere in grembo un piccolino, a malapena so tenermi in piedi da sola, nel caso dovessi diventare madre, lo porterebbero via gli assistenti sociali dopo tre giorni dalla nascita.
Non ho il coraggio di guardare, ormai sono passati anche una decina di minuti, ma le gambe tremano e ho i brividi lungo tutta la schiena.
Non ma le sento, non riesco ad affrontare la realtà.
Alzai leggermente la maglietta, la pancia è sempre piatta non vedo cambiamenti.
Appoggiai sopra le mani sfiorando lentamente la pelle ' nel caso dovessi essere davvero lì dentro, mi spiace.
Non avrai mai un padre presente nella tua vita perché me lo sono lasciato scappare con troppa facilità.
Sarei una pessima madre, non so neanche cambiare un pannolino, nel caso dovessi piangere durante la notte non saprei come consolarti, non saprei come lavarti senza farti del male.
Saresti sempre solo, oppure saresti sempre con una baby sitter, poiché dovrei trovarmi un lavoro più serio di fare video su YouTube.
Ti sentirai a disagio quando vedrai gli altri bambini a scuola, abbracciare propri papà il sabato pomeriggio, mi chiederai chi è papà e probabilmente io scoppierò a piangere.
Non sarò mai abbastanza forte per sostenerti nei momenti difficili della tua adolescenza, quando tornerai dal liceo e prenderai dei brutti voti, quando avrai le tue prime crisi di ribellione, quando ti mollerai per la prima volta con il fidanzato/a e non mi aprirai la porta della camera per una settimana, quando dovrai andare via con le amiche/ci e non so se avrò un vestito adatto per quel momento.
Mi spiace perché probabilmente ti sono capitata io, forse ti è capitata la mamma più orribile e irresponsabile sulla faccia della terra.
Una mamma senza un marito o un fidanzato che la aiuti, senza una figura paterna che giochi a calcio con te.
Mi spiace, nel caso tu fossi lì dentro mi spiace tanto, veramente tanto' pensai urlando nella mia mente, gli occhi pizzicavano come non mai, mentre le lacrime mi avevano bagnato le guance e il collo.
Strinsi più a me stessa la mia pancia, come se volessi abbracciare un piccolo esserino che forse resterà in mio grembo per molti mesi.
" se ci sei piccolino, ti voglio già bene"dissi in un flebile sussurro, continuando ad annegare nelle mie lacrime salate.
Presi finalmente coraggio, presi da terra il test, con le mani ormai bagnate dal sudore decisi di guardare.
Io....
'Driiinn Driiiinnn' sentii il suono del campanello, tenendo sempre il test in mano deciso di andare a vedere chi fosse alla porta.
Le gambe facevano male, anzi no tutto il mio corpo faceva male ma riuscii comunque ad arrivare alla porta.
Alla sua vista, sbarrai gli occhi per il troppo stupore, cosa ci fa qui.
" Sabri" mi disse aprendo di più la porta entrando completamente in casa.
" mi spiace per come mi sono comportato" disse tutto d'un fiato prendendomi tra le sue grandi e morbide mani le mie.
A quel contatto, sentivo già i brividi lungo il corpo... mi faceva sempre uno strano effetto.
" ho parlato con tua sorella e ho capito tutto, mi spiace per quello che è successo con Ginevra- al solo suono del suo nome, il mio cuore si fermò per qualche secondo, come se fossi completamente morta- io non sapevo chi fosse, ma soprattutto con sapevo cosa ti avesse fatto, io ora sono qui per te per starti accanto perché non ho passato un buon periodo, senza i tuoi baci e le tue dolci carezze, non dormo per i troppi incubi e i pensieri, in questo mese mi sono sentito affogare più e più volte, ora finalmente stando con te sento che sto riprendendo il respiro" disse, quasi tutto il suo discorso in un sussurro, quasi senza fiato. Lo si vede dallo sguardo che sta male, nei suoi occhi non si vede la lucentezza ma un cuoricino distrutto in piccoli pezzi quasi impercettibili, le occhiaie violacee sono nettamente evidenti come gli zigomi che gli rendono il viso più squadrato, più stanco.
Solo ora mi accorsi che stavo di nuovo piangendo, ma tra le sue braccia mentre mi stringeva in quei suoi dolci e calorosi abbracci che mi mancavano da tempo.
" spero che tu possa perdonarmi, mi sono comportato da stupido, un completo stupido" disse, guardandomi negli occhi, teneva il mio mento verso l'alto per vedere meglio il mio viso.
" riuscirai a perdonare questo completo idiota?" Mi chiese, con un mezzo sorriso stampato sul viso.
" I-Io..i-o" balbettai più volte provando a comporre una frase di senso compiuto, ma sembravo solo una completa idiota con qualche problema.
Sono ancora troppo shoccata, shoccata per troppe cose che stanno accadendo tutte d'un colpo.
" cosa?" Disse aggrottando leggermente le sopracciglia " io io in realtà ..." non riuscivo a finire la frase, forse per la troppa paura o per la poca autostima che c'è in me stessa.
" in realtà cosa?" Disse con un tono dolce, mentre mi accarezzava la guancia.
Non ti merito amore mio.
Finalmente presi coraggio, tesi il braccio con il test in mano verso i suoi occhi.
" sono incinta".

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